Sempre della serie “proviamo a capire cosa sta succedendo negli Stati Uniti senza farci prendere per i fondelli da Repubblica & co”. Dopo l’analisi di Fulvio Scaglione (cattolici italiani), vi proponiamo anche quella di Guido Salerno Aletta, su Teleborsa, fondata invece su solidi elementi macroeconomici.
L’accoppiata, davvero inconsueta, aiuta decisamente a guardare con occhi distaccati gli eventi altrimenti incomprensibili che stanno agitando i vertici politici della prima superpotenza mondiale. Una lotta doi potere, durissima, in cui “i nostri” non ci sono; nonostante gli sforzi della stampa mainstream italiana, che vorrebbe costringerci a tifare come idioti decerebrati. E, soprattutto impotenti.
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Fate come volete. Aprite gli occhi, o chiudeteli tutti e due, tanto non cambia niente.
La storia è semplice: a tutto il mondo, e ribadisco il “tutto”, serve una America fatta di poveri, di disoccupati, che però si indebitino a rotta di collo: comprando macchine a rate, facendo prestiti oltre misura, stipulando mutui a condizioni che non riusciranno mai a sostenere. Perché tutto il Resto del Mondo ci guadagna: vendono i Cinesi, vendono i Messicani, vendono i Canadesi, vendono i Tedeschi, vendono gli Italiani. Ed incassano i loro bei dollari, che aumentano i dividendi. E poi, si usano questi dollari per fare altri investimenti, finanziari: comprando azioni oppure altri strumenti di debito, magari gli stessi titoli salsiccia con cui vengono regolarmente cartolarizzati i debiti degli Americani. La Fed, la Banca del Giappone, la Bce, tutti mettono liquidità in giro: ma i salari devono rimanere sempre bassi, il lavoro deve essere precario, si deve delocalizzare dove le tutele ambientali sono minori, non esiste il welfare e la previdenza sociale è pari a zero. Così i costi sono più bassi, si vende meglio ed i profitti sono più elevati.
L’America è la grande idrovora del Mondo: compra tutto da tutti, facendo debiti di carta. Ma questa carta serve, perché genera altra ricchezza. Sempre di carta, sempre virtuale, ma non importa a nessuno. E quando i mercati vacillano, arrivano le banche centrali a dare una bella spinta al rialzo.
Ma come è possibile che un indice azionario cresca di un punto percentuale al giorno per mesi e mesi di fila, quando l’economia reale cresce di un paio di punti percentuali in un anno? E’ ovvio che siamo di fronte ad una bolla, che questa bolla attira sempre più denaro, e che prima o poi esplode. Ma, intanto, sulla giostra ci hanno fatto un bel giro in tanti, dai banchieri ai gestori dei Fondi.
E Donald Trump, che c’entra? Ma è pazzo? Ma come si è messo in testa di riportare il lavoro in America, sottraendolo a tutti i Paesi esportatori? Ma non sa che le multinazionali americane fanno i soldi vendendo in America con i prodotti costruiti nei Paesi dove il lavoro costa meno caro? E che è proprio e solo così che accumulano miliardi su miliardi di dollari che tengono nei paradisi fiscali, legalmente esentasse?
E poi, ancora questa storia della Russia! Ma come, si è fatto tanto per ricreare un nuovo clima di Guerra Fredda, con la rivolta in Ucraina che è sfociata nella annessione della Crimea da parte della Russia! Si è fatto tanto per mettere le sanzioni, di fronte a questa violazione del Diritto Internazionale, ed adesso c’è chi si vuole mettere d’accordo con Putin per lottare contro l’Isis? La Russia va combattuta, con ogni mezzo: ogni barile di petrolio ed ogni metro cubo di gas comprato dalla Russia sono dollari che vanno ad ingrassare un sistema politico ed economico che si è dimostrato sempre impermeabile al sistema finanziario occidentale.
I Russi non svendono le loro aziende, si tengono strette le concessioni minerarie, e rieleggono pure Vladimir Putin come Presidente. Poveri sono e poveri devono restare, chiusi in un angolo. La luce va spenta: click!
I Cinesi, invece, vanno fatti saltare in aria con la finanza: tanto, prima o poi, meglio presto che tardi, anche il sistema bancario cinese salterà in aria. Troppo risparmio, troppo credito, troppi investimenti produttivi che non riescono ad essere efficienti per via del calo della crescita mondiale, troppi investimenti improduttivi, in opere pubbliche inutili ed in immobili invenduti. E, quindi, troppi interessi da pagare, che fanno saltare in aria prima le imprese, poi le banche, ed infine la Cina intera. Il solito gioco, che abbiamo visto in Giappone: produci, vendi, accumuli, crei bolle finanziarie ed alla fine hai perso tutto. Urrah!
Ed invece, si è messo in mezzo un tale, di nome Donald Trump, che si è messo in testa di riportare in equilibrio il commercio internazionale, cominciando con quello cinese. Non ha capito niente, di come funziona il sistema.
E’ un ingenuo, un povero miliardario che ha fatto i soldi costruendo e vendendo case, palazzi, grattacieli. Non ha capito che i soldi veri, quelli che fanno ricca l’America ed il mondo intero si fanno costruendo castelli di carta. Difesi con le armi, quelle vere.
Povero Donald, per dare lavoro agli Americani si è messo proprio in un brutto guaio. Ha tutti contro, dentro e fuori l’America.
Donald è solo, in un campo minato.
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