“Mio dio, quanti poveri… Non se ne potrebbero eliminare un bel po’? Fa veramente impressione vederseli tra i piedi dalla mattina alla sera… Castriamoli, dài, così ne nascono di meno…”
Non è una battuta letteraria, non è una citazione del Dickens che descrive un aristocratico del primo Ottocento, ma il pensiero attuale di un giovanissimo e rampantissimo deputato inglese. Non un deputato qualsiasi, oltretutto, ma nientemeno che il vicepresidente del partito Tory, appena nominato da Theresa May come reposnsabile del dipartimento giovanile con l’obiettivo di riconquistare le fasce più “fresche” dell’elettorato, ormai conquistate dall’anziano progressista Jeremy Corbyn.
Il 28enne Ben Bradley, però, è stato subito preso dalla Rete con le mani nella palta: solo sei anni fa, nel suo blog, proponeva la vasectomia per i disoccupati. Come si fa per i cani o i gatti, insomma, per limitare la quantità dei randagi. Naturalmente si è affrettato a smentire i suoi ardori adolescenziali, fin troppo ottusi per non diventare il principale ostacolo al compito affidatogli (la narrazione “scusa, caro giovane disoccupato, vieni con noi conservatori; ti sterilizzeremo così potrai contribuire alla riduzione della povertà” non sembra la più attrattiva del mondo). La sua dichiarazione delle ultime ore, davanti all’incidente che minaccia di eliminarlo precocemente dalla carriera politica, è una classica dissociazione tardiva: “Il tempo che ho trascorso in politica da allora mi ha consentito di maturare e oggi comprendo che quel linguaggio non è appropriato“.
Il problema non è il linguaggio, ma il programma economico e la cultura politica – l’ideologia – incarnati dalle classi proprietarie. Oltre, ovviamente, a una gigantesca dose di ignoranza che appartiene in toto al giovane Bradley. Al di là della farsesca immaginazione giovanile del “torello” inglese, che si raffigura la povertà come una condizione biologica che si riproduce per via sessuale, tutte le politiche messe in campo all’indomani dell’esplosione della crisi globale (2007-2008) puntano esattamente nella stessa direzione: ridurre fisicamente la popolazione peggiorandone radicalmente le condizioni di vita.
La differenza “metodologica” tra castrazione chirurgica e affamamento è notevole, ma l’obiettivo è identico. Solo che quello di Bradley è irrealizzabile (mica dovremo metterci a spiegarvi che la povertà è una condizione sociale che dipende dal sistema economico, no? In Cina hanno tirato fuori dalla miseria quasi 600 milioni di persone creando sviluppo economico…), mentre la seconda funziona. Quanta gente non si cura più, solo per stare in Italia, visto l’aumento continuo dei ticket, ormai vicini al prezzo di mercato?
La “via economica” alla strage dei poveri, oltretutto, ha “il merito” di apparire neutra, quasi una fatalità inspiegabile, semi-divina. Colpisce di più e prima gli anziani, quindi si può persino tentare – come viene fatto da venti anni – di metter su uno scontro generazionale tra poveri…
Non c’è dubbio. I Tory inglesi, come i più vicini Macron-Gentiloni-Merkel-Rajoy, si sbrigheranno a scaricare i coglioni alla Bradley per mascherare meglio il proprio programma criminale.
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Mic
“Kill the Poor”, cantavano i Dead Kennedys quarant’anni fa… È proprio vero che la realtà imita l’arte.
Mauritius
è da migliaia di anni che i poveri tutti nati dalle scelte politiche economiche delle elite devono sparire
morire spesso si moriva in passato in guerre folli ideate ad hoc perché il dissenso che covava venisse distrutto da milioni di morti….le due guerre mondiali sono il massimo raggiunto per annientare gran parte della classe povera
bisogna ridirlo chiaro: i ricchi sono il problema dell’esistenza dell’essere umano
i ricchi spesso ritengono le loro allucinanti fortune meritate e visto che l’economia è formata da produzione e distribuzione della ricchezza reddito….chi è povero è da eliminare
i ricchi sono il problema di questo pianeta, rendono la vita insopportabile a miliardi di esseri umani
Eli
Rigurgiti di malthusianesimo.
Per gli inglesi è una fissazione.