Aumentano gli appelli rivolti all’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), l’organo di governo del ciclismo, perché prenda provvedimenti al fine di far spostare la partenza del Giro d’Italia da Israele.
Gli organizzatori RCS MediaGroup dovrebbero incassare 10 milioni di euro da Israele per avere organizzato nel paese la “Grande Partenza” del Giro 2018, in programma dal 4 al 7 maggio.
In cambio, RCS sta assistendo attivamente il governo israeliano nel diffondere la falsità di Gerusalemme est occupata come parte di Israele e di Gerusalemme come la sua “capitale unificata“, allineandosi così al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e mettendosi contro l’intera comunità internazionale.
L’UCI non sta solo a guardare immobile mentre una delle sue competizioni più importanti viene sfruttata per coprire le violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani palestinesi, ma chiude anche un occhio mentre la Federazione ciclistica israeliana e la squadra ciclistica israeliana sponsorizzano e partecipano a gare che attraversano il territorio palestinese occupato.
Aumentiamo la pressione sul ciclismo professionale!
Aderite alla Giornata internazionale di azione #CambiaGiro – 10 marzo 2018
» Partecipate alle iniziative in Italia:
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Israele da tempo si ispira al regime di apartheid in Sud Africa, usando lo sport per nascondere la sua pluridecennale occupazione militare e il sistema di apartheid imposto al popolo palestinese.
Più di 120 organizzazioni per i diritti umani che rappresentano milioni di persone, reti cristiane palestinesi, noti giuristi, funzionari palestinesi e membri del Parlamento europeo hanno tutti chiesto che la gara venga spostata da Israele.
Unitevi a noi il 10 marzo per dire all’UCI e al Giro d’Italia che noi corriamo sulle ruote della giustizia!
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