Da lunedì sera, nel porto di Catania, è tenuta sequestrata, per ordine del ministro Salvini , la nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, con il suo carico di esseri umani a cui è impedito di scendere a terra: “È al limite dell’Umanità – denuncia Claudia Urzì, responsabile della Federazione del Sociale USB Catania, che assieme a Dafne Anastasi e Orazio Vasta, è stata fra i primi ad accorrere al porto la sera dell’attracco della Diciotti – definire questo uno scalo tecnico, quando vi sono a bordo 177 persone in condizioni di assoluto disagio. Un particolare che rispecchia la triste realtà di questa società: la notte dell’arrivo della Diciotti, i locali pubblici – bar, discoteche, pizzerie – attivi nel porto erano pieni di persone in festa e a pochi metri c’era la nave con i migranti che ancora aspettavano e aspettano, devi conoscere la loro sorte…”
Solo nella notte fra mercoledì e giovedì, è stato permesso, dopo l’intervento del Tribunale dei Minori di Catania, ai 27 minori non accompagnati, presenti sulla Diciotti, di scendere e di essere accolti in centri d’accoglienza gestiti da cooperative. Tutto questo avviene all’interno della struttura portuale militarizzata, mentre è attivo da martedì mattina un presidio permanente che chiede la liberazione dei 177, adesso 150, migrant*.
Il presidio, a cui ha aderito l’USB, dal nazionale alla Federazione del Sociale USB Catania, costituito da diverse realtà antirazziste e sociali, ha già dato vita ad una articolata serie di iniziative, culminate ieri con un’azione con un gommone che ha permesso di avvicinarsi alla nave sequestrata per esprimere la solidarietà alle migranti e ai migranti a bordo: “Un gommone – commenta l’etnea Dafne Anastasi dell’USB Lombardia – sventolante bandiera con la scritta open for migrants con a bordo attivisti,avvocat* e la delegata USB Claudia Urzì ha cercato di avvicinarsi via mare per portare solidarietà agli ostaggi della nave Diciotti, completamente inaccessibile. Il gommone è stato fermato e scortato dalla polizia al molo. Al secondo tentativo, il gommone e’ riuscito ad avvicinarsi alla nave”.
Nel tardo pomeriggio, mentre un folto gruppo di giovani, nonostante il blocco della celere, riusciva a raggiungere una parte della zona rossa, compagne e compagni bloccavano un blindato della polizia: “C’è un’ampia zona rossa attorno alla Diciotti – dichiara Orazio Vasta, della Federazione del Sociale Catania e collaboratore di questo giornale – che celerini e Digos tengono rigorosamente chiusa. Però, ieri, sul tardi pomeriggio, un folto gruppo di giovani è riuscito a penetrare. La celere, che non è riuscita a bloccare i profanatori, ha chiamato i rinforzi, e sono arrivati di gran carriera altri blindati. A questo punto compagne e compagni dell’USB abbiamo contrapposto ai “nuovi” arrivati delle transenne che sosteneva un grande striscione della Rete antirazziste catanese. Al tentativo dei celerini di sgombrare il blocco con la forza, alcune e alcuni di noi ci siamo seduti a terra, con le gambe sotto il blindato, impedendo di fatto una possibile carica contro i ” profanatori” della zona rossa”.
Per domani Sabato 25 agosto è stato indetto un presidio regionale per una grande manifestazione per chiedere la liberazione dei migranti prigionieri sulla Diciotti e le dimissioni del ministro Matteo Salvini. L’appuntamento è alle ore ire 17,00 al porto di Catania, molo 4 di levante.
Intanto, prosegue al porto, da parte di alcuni militanti antirazzisti, lo SCIOPERO DELLA FAME iniziato DAVANTI AL CARA DI MINEO PER LA FINE DELLA DEPORTAZIONE IN LIBIA DELLE MIGRANTI E DEI MIGRANTI.
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