Mentre gli Stati Uniti sbarrano la strada a Huawei e alle altre tech company cinesi, segno della rottura tra le due sponde del Pacifico, la Cina apre sempre più alle istituzioni finanziarie americane.
Ne dà notizia stamane il People’s Daily. La People’s Bank of China ha autorizzato l’americana American Express ad operare in un mercato finanziario di 45 mila miliardi di dollari. Amex ha fatto una joint venture con la Express Tecnhology Services Co di Hangzhou e insieme opereranno nel mercato dei pagamenti, stimato in 27 mila miliardi di dollari.
Precedentemente, la Pboc (la banca centrale) aveva autorizzato Mastercard, mentre in questi mesi di pandemia ha dato disco verde a Russell Investimets, Goldman Sachs, Morgan Stanley e BlackRock.
A distanza di anni la Cina mantiene la promessa di aprire il proprio immenso risparmio interno alle istituzioni finanziarie internazionali. Si tratta di capire quali limitazioni ci saranno all’esportazione di capitale e se è un modo per rafforzare la piazza finanziaria di Shanghai.
Se da una parte ci sono tensioni altissime tra Pompeo-Trump e la dirigenza cinese, quest’ultima apre le porte a Wall Street.
Non è facile a questo punto capire la relazione Usa-Cina e quali siano le reali forze in campo. Certo il paese asiatico si deve sentire forte, se apre alle istituzioni americane. Era una promessa di anni fa, l’hanno mantenuta. La mossa apre potenzialmente una contraddizione, basata su interessi molto concreti, tra la finanza Usa e la Casa Bianca.
Con i cinesi ci vuole pazienza, hanno i loro tempi. Una lezione anche per noi che abbiamo firmato il Memorandum sulla Via della Seta: sembra che se ne dimentichino, ma nel momento in cui maggiormente non te l’aspetti, ecco che escono fuori.
Teniamolo a mente. Se c’è ancora qualcuno che pensa sui tempi storici…
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