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Commerzbank, l’altro zombie che vede Cerberus

Pochi giorni fa Cerberus management Limited ha inviato una dura lettera a Commerzbank (la seconda banca tedesca), chiedendo: 1) un cambiamento di rotta nella politica aziendale e 2) la nomina di due suoi rappresentanti nel Consiglio di vigilanza (reuters.com).

Si tratta di un uscita irrituale. Anche perché il primo azionista di Commerzbank, con il 15,6%, è lo Stato tedesco.

Cerberus è stata fondata nel 1992, e amministra circa 42 miliardi. Investe in diversi rami, compreso il settore dei crediti deteriorati. Il presidente è John W. Snow, ex Segretario al Tesoro nel governo Bush (figlio). Mentre Dan Quayle, vicepresidente sotto Bush padre, è presidente di Cerberus Global Invesments (LLC) e membro del gruppo dirigente senior dell’azienda madre.

Commerzbank è stata fondata ad Amburgo nel 1879 e ha tirato avanti sino al 2009, quando è stata spinta a fondersi con la Dresdner Bank, la quale, nel frattempo, era stata rilevata dal colosso Allianz Assicurazioni.

È proprio per impedire che le passività di Dresdner si scaricassero su Allianz che, nel 2009, Commerzbank ha deciso di fondersi con Dresdner. L’operazione è stata guidata da Soffin, il Fondo Federale Straordinario per la Stabilizzazione dei mercati finanziari, che ha sostenuto un aumento di capitale, base dell’attuale partecipazione dello Stato tedesco.

Nel 2017, quando le azioni erano in salita, e valevano 10 euro, Cerberus ha acquisito una partecipazione per 675 milioni, pari a una quota del 5,01%, ponendosi così alle spalle di BlackRock, e diventando il terzo azionista della banca tedesca. L’investimento è apparso insolito, non solo perché i gruppi di buyout hanno sempre evitato di investire in grandi banche, scoraggiati dall’opacità delle loro finanze, ma anche perché il governo tedesco non ha mai visto di buon occhio gli hedge fund e il private equity, definiti delle vere e proprie locuste (ft.com).

L’anno prima dell’entrata di Cerberus, Commerzbank aveva nominato CEO Martin Zielke, il quale aveva lanciato il solito piano strategico a base di Promesse, Fuffa, Restyling e il Taglio di 10 mila posti di lavoro. Il mercato, manco a dirlo, aveva apprezzato, convinto che una volta che il cavallo si fosse abituato al digiuno, le cose sarebbero andate per il meglio.

E difatti la cura da cavallo aveva dato i suoi frutti. Il prezzo delle azioni era raddoppiato, superando le performance della rivale Deutsche Bank e dell’indice delle blue chip DAX 30 (ft.com).

A febbraio del 2018 le azioni toccarono il record di 13,71 euro. L’investimento di Cerberus stava cominciando a levitare – perlomeno in conto capitale. Ma Cerberus ha realizzato il guadagno. Ed è stato un errore, poiché la azioni cominciarono a calare, fino a toccare i 4,92 euro ad agosto del 2019.

Qui le date sono importanti. Il confronto con Deutsche Bank è illuminante. Le  azioni di quest’ultima, nel luglio 2015, valevano circa 30 euro, mentre ad agosto 2019 erano scese a circa 6 euro. A marzo del 2020 le azioni di Commerzbank hanno toccato i 3 euro.

Alla vista di questi prezzi a New York saranno saltati dalla sedia. Ma come, avranno pensato,

“Noi, i Vultur funds, gli Avvoltoi, che quando volteggiamo su una società è perché sentiamo l’odore del sangue o la puzza della putrefazione” (agi.it);

“Noi, pronti a scendere in picchiata e portare via la carcassa – a gratis!, a gratis, o quasi, signori!, come abbiamo fatto con gli NPL di Monte de Paschi”;

“Noi, custodi del terzo cerchio dei dannati, di quelli che per vizio o ingordigia hanno portato alla rovina le loro aziende, persone che ora giacciono nel fango fino alla cintola”;

“Noi, che abbiamo squartato le società moribonde e mangiato a brani persino le budella”;

“Noi, ripulitori mondiali, che raccogliamo i cocci dopo le vostre gozzoviglie, e rimettiamo tutto a posto prima del ritorno dei genitori”;

“Noi, mastini del capitalismo, cosa ci tocca vedere oggi? Ci tocca vedere l’inferno dal punto di vista dei dannati…”

In questa storia le date sono importanti, come è importante la geografia. I prezzi sono precipitati prima dell’emergenza Covid. C’era qualcosa che non andava anche prima. E questo qualcosa si chiama capitalismo.

Non sto qui a dilungarmi. La Storia è nota, e non è quella della Germania contro il resto del mondo, o quella della finanza contro il capitalismo industriale. Qui i rapporti sono più intricati.

Come mostra questa brutta vicenda, c’è un’America che va a braccetto con una certa Germania. Un’America che è, addirittura, più aggressiva della Germania. Cosa chiede Cerberus? Chiede che si licenzino altri dipendenti della banca, che si faccia un po’ di pulizia, che si taglino un po’ di costi.

Due mesi fa, su Bild, un esperto di Allianz, parlando delle vacanze dei tedeschi, diceva che quest’anno, per colpa dei mancati introiti finanziari da investimenti personali, i tedeschi non potranno concedersi 3 (tre) vacanze, come era loro abitudine, ma soltanto 2.

Non stava parlando di tutti i tedeschi, sicuramente non parlava di quel mio amico che è emigrato a Francoforte e che a mala pena riesce a pagare l’affitto.

Alle pressioni di Cerberus ha risposto Stefan Schmittmann, presidente del Consiglio di vigilanza. “Non ci sono posti per altri consiglieri, ha detto. E tutti i i membri presenti nel Consiglio sono titolati, e rimarranno in carica sino alla scadenza naturale del mandato” (faz.net).

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