Continua l’annus horribilis. Muore Gino Strada. Un uomo e un medico al quale, comunque la si pensi, va riconosciuto il più alto rispetto. Per le sue battaglie umane e politiche.
Nell’inferno dei teatri di guerra, è sempre stato dalla parte degli ultimi e della sofferenza, contro la folle crudeltà dell’imperialismo guerrafondaio. Senza la stucchevole retorica della compassione cristiana e, al fine, squallidamente borghese nella sua declinazione estetica.
Ma nutrendo quel sentimento di “pietas” – nel significato latino e laico – che ha sempre confinato con l’umanissimo amore per chi subisce l’insulto fisico e morale della violenta, feroce Legge del Profitto.
Sentimento cui ha sempre accompagnato il dovere etico dell’agire. Con la rabbia e la testardaggine di chi ha lottato ogni giorno per avere un altro mondo possibile.
Ciao Gino, ci mancherai.
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E Sem
Ci ha lasciati anche l’unica persona che ha cercato di opporsi alle logiche criminali neoliberiste di gestione della sanita’ nazionale probabile causa dell’ alto numero di decessi in questa “imprevedibile” emergenza. Un sospiro di sollievo per chi cominciava a sentire “il fiato sul collo” di alcuni inquirenti.
Pasquale
Tutto il mondo perde un pezzo importante della lotta per la Pace, la comunità italiana un propugnatore e convinto sostenitore della sanità completamente pubblica e gli oppressi e gli ultimi, un tenace e costante difensore.
Buon viaggio Gino Strada ovunque tu sia.