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Firenze 10 aprile: “Difendiamo la Rivoluzione in Venezuela”

Negli ultimi due mesi l’opposizione venezuelana, guidata dai rampolli dell’oligarchia come Enrique Capriles Radonsky (proprietario dei principali media privati del paese) e Leopoldo Lopez (uomo forte della destra legato all’Opus Dei) ha nuovamente dato vita a una sanguinaria 
campagna di destabilizzazione del paese. 

I media privati venezuelani ed internazionali hanno sostenuto che gli studenti dell’opposizione che manifestavano pacificamente contro il presidente Maduro e la Rivoluzione Bolivariana, sono stati selvaggiamente repressi dalle forze dell’ordine e che a decine hanno perso la vita a dimostrazione dell’esistenza di una dittatura in Venezuela.
Ma questo ammasso di menzogne è solo l’ennesima campagna di disinformazione e criminalizzazione del processo rivoluzionario in corso.
I media di proprietà dei padroni hanno, infatti , omesso di dire che le manifestazioni dell’opposizione erano tutt’altro che pacifiche e soprattutto che la maggioranza dei morti che ci sono stati in queste settimane sono chavisti, uccisi dai sicari della destra.
L’opposizione ha attaccato i chavisti e le forze dell’ordine con armi da fuoco e molotov; ha incendiato sedi dei partiti di sinistra e del governo; ha attaccato numerosi ambulatori pubblici per l’unico fatto che ci lavorano medici cubani; ha organizzato barricate e missioni punitive fino ad compiere atti di una crudeltà raffinata come quello di spianare fil di ferro spinato sulle strade e a 1.50m d’altezza non solo per far cadere i motociclisti ma anche per decapitarli. 

L’oligarchia venezuelana è sempre stata una classe senza scrupoli che ha fatto ricorso al terrore e alla tortura per mantenere la propria ricchezza e il proprio potere. Prima che venisse eletto presidente della Repubblica Hugo Chavez, le forze repressive dello Stato venivano impiegate per spezzare qualsiasi aspirazione della classe popolare ad un maggiore benessere e a maggiori diritti.
I sindacalisti venivano imprigionati, torurati, e molte delle volte desaparecidos per le loro lotte. I contadini uccisi dai funzionari corrotti dai latifondisti.
E anche per reprimere i cortei studenteschi la polizia e i militari usava fucili e pistole, facendo così migliaia di morti negli anni. 
Fino ad arrivare al Caracazo, quando il 27 febbraio 1989 hanno massacrato piu’ di 5.000 persone a Caracas, durante una rivolta popolare contro l’aumento dei prezzi imposto dal governo di Carlos Andrés Perez.
E da quando ha vinto Chavez, non ha smesso un attimo di tramare contro la Rivoluzione Bolivariana provando a farla cadere in tutti i modi. Nel 2002 ha fatto un colpo di Stato militare ad aprile(fallito per il sollevamento popolare generalizzato) e una serrata padronale criminale 
di due mesi a partire da dicembre. Nel 2003 organizza le prime guarimbas (barricate e attacchi a chavisti). 
Nel 2004 ci riprova in occasione del Referendum Revocatorio e nel 2006 per le elezioni presidenziali. Nel 2007 scatena la propria violenza in occasione del referendum sulla riforma costituzionale e da quel momento sviluppa anche una perfida strategia volta a creare
l’insoddisfazione nel paese, ritirando dal commercio i beni di prima necessità come il latte, lo zucchero, la carta igienica, il caffé etc. grazie al controllo che ha delle principali catene di
distribuzione del Venezuela. 
Senza parlare poi dei sicari e paramilitari che recluta per uccidere quotidianamente contadini, sindacalisti e studenti chavisti in tutto il paese.
Tutto ciò esclusivamente perché rifiuta di accettare tutte le conquiste fatte in questi anni dal popolo organizzato: istruzione, salute, benessere economico, potere politico… e perché aborra le proposte di socialismo, cogestione, proprietà sociale e proprietà collettiva avanzate in questi anni dal governo.
Tuttavia, anche questa volta, non sono arrivati a far cadere il governo perché il popolo organizzato si è mobilitato nuovamente in difesa della Rivoluzione e delle sue conquiste.
Ne parliamo con dei rappresentanti della Coordinadora Simon Bolivar e di altri movimenti sociali di Caracas, con i quali ci collegheremo in videoconferenza 

Giovedì 10 Aprile alle 20.30 al Centro Popolare Autogestito Firenze-Sud
via Villamagna 27/a
Cena e a seguire serata di Salsa latinoamericana. 

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