Giovedì 5 Febbraio 2015, ore 20.30, Sala Consiliare del Quartiere Porto, Via dello Scalo 21 – Bologna
Incontri dibattito con la partecipazione di Giorgio Cremaschi
La vittoria elettorale nelle elezioni greche della coalizione della sinistra radicale Syriza con un programma apertamente anti-austerity, è il primo banco di prova per misurare la possibilità di un cambiamento delle politiche antipopolari della UE e di un diverso rapporto tra paesi aderenti.
Dalla Grecia giunge una chiara indicazione sul carattere di classe della battaglia contro i diktat dell’Unione Europea e della subalternità delle classi dominanti nazionali ai progetti fallimentari della Troika.
Al contempo apre scenari tutti da indagare sulla reale possibilità di far saltare il carattere antipopolare e antidemocratico dell’Unione Europea stessa.
Non è più possibile pensare che la macelleria sociale fatta a sostegno dei profitti delle banche e delle multinazionali non produca prima o poi le giuste reazioni popolari; oggi in Grecia, domani in Spagna e in questo senso è necessario operare nel nostro paese.
Ma è possibile cambiare il segno dell’Unione Europea? La vicenda Syriza segna l’ingresso dell’opposizione sociale di classe nelle possibilità di rottura dell’Unione Europea. Quella che si è aperta in Grecia è una illusione o una prospettiva percorribile anche nel nostro paese e nei nostri territori?
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