Secondo quanto riferisce l’Ansa dopo la conferenza stampa alla Questura di Bologna, sono tre giovani calabresi di 23, 25 e 26 anni i giovani arrestati a Bologna per la molotov artigianale lanciata contro la sede di Casapound di via Malvolta.
Due di loro sono arrivati in Emilia ad ottobre e vivono in un appartamento in affitto. Non risultano, dai primi accertamenti, legati ad ambienti anarchici come alcuni voci avevano diffuso in mattinata, nè risulta che abbiano partecipato alla manifestazione antifascista di sabato scorso, contro la sede di Casa Pound al quartiere Mutti.
Uno dei tre e’ conosciuto nell’ambiente del tifo del Catanzaro, gli altri hanno piccoli precedenti. Per l’episodio vengono loro contestati addirittura “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, fabbricazione e detenzione di congegno esplosivo o incendiario, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale”.
L’attacco e’ avvenuto stanotte alle 2.50. Uno dei tre sarebbe rimasto in macchina, un’Audi A3 nera, in un vicolo. Due sono scesi e, mentre un giovane stava per scrivere sul muro con una bomboletta, l’altro ha acceso e gettato la molotov contro la saracinesca. A quel punto tre agenti di una pattuglia della Digos, appostata nei pressi e probabilmente allertata da qualcuno (intercettazione, una spiata, un informatore?) hanno intimato l’alt. I due sono fuggiti: uno a piedi, seguito da un poliziotto, mentre l’altro e’ salito in auto. Le volanti della polizia allertate dalla sala operativa, li hanno bloccati e ne sarebbe scaturita una colluttazione. Fermata l’Audi, il giovane alla guida ha tentato anche lui di scappare a piedi. ”Complimenti. Mi avete preso, sono io il terzo”, ha detto ai poliziotti l’ultimo ad arrendersi, nascosto nel parcheggio di Largo Lercaro. Queste le notizie fornite dall’Ansa.
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