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Torino 18 novembre: assemblea di presentazione della campagna Eurostop

Mercoledì 18 novembre ore 18.30
Cavallerizza Reale (via Giuseppe Verdi 9, Torino)

Assemblea cittadina di presentazione della campagna EUROSTOP

Introduce:
– Rete dei Comunisti Torino

Intervengono:
– Gianni Vattimo (Prof. emerito Università di Torino)
– Alberto Airola (Senatore, Movimento 5 Stelle)
– Luciano Vasapollo (Prof. Università La Sapienza Roma, direttore centro studi CESTES)
– Enzo Miccoli (USB Piemonte)

Oggi tutti i governi europei, nessuno escluso, praticano le politiche di austerità, di attacco ai diritti sociali e del lavoro, di criminalizzazione dei poveri nativi e migranti, di restrizione della democrazia.
La breve stagione di eresia della Grecia si è per ora conclusa con la resa di quel governo alla Troika e con l’accettazione di un memorandum che sottomette il paese ad essa.
Non c’è nessun segnale oggi in Europa che faccia pensare ad una revisione o anche solo ad un allentamento della stretta delle politiche di austerità; anzi, i piccoli rimbalzi produttivi dopo anni di recessione vengono utilizzati dal potere economico e politico nella UE per sostenere la necessità di affrettare le riforme. 

Così, la disoccupazione di massa si consolida e accanto ad essa dilagano la precarietà ed il super sfruttamento del lavoro, le privatizzazioni e il dominio del mercato sui diritti e sulle vite.
Le riforme altro non sono che l’adeguamento dei sistemi sociali e costituzionali dei singoli paesi della UE alle esigenze di profitto delle grande imprese multinazionali e della finanza. Tutti i Trattati UE formalizzano la costituzione autoritaria del liberismo selvaggio, da imporre in ogni paese.
La corruzione, sempre più diffusa in tutto il continente a tutti i livelli del potere, viene usata dalle stesse classi dirigenti che la praticano per esaltare la necessità delle riforme liberiste e autoritarie. I mass media sono tutti diventati megafoni chiassosi della messa sotto accusa dei diritti sociali e del lavoro, che vengono accusati di essere la causa della crescita del debito pubblico. In Italia la controriforma costituzionale, attuata con l’obbligo del pareggio di bilancio e con il pacchetto di riforme del governo Renzi, realizza il dettato dei trattati UE e le indicazioni politiche della Troika .

Oggi il sistema di potere che sta portando la condizione europea indietro di un secolo, cancellando i risultati politici, sociali e morali della sconfitta del fascismo, questo sistema di potere in mano alla finanza e al capitalismo multinazionale si chiama Unione Europea. E il suo primo strumento di potere e ricatto verso i popoli, in particolare quelli più colpiti dalla crisi, è l’Euro.
L’Unione Europea di oggi non ha nulla a che vedere con gli ideali democratici degli europeisti antifascisti. Essa è una costruzione autoritaria dominata dalla grande finanza e dalle multinazionali, alle quali vuole lasciare assoluta libertà d’azione con il TTIP che si vuole firmare con gli USA. La UE oggi non incarna nessun ideale o politica di pace, anzi sempre più si identifica con il militarismo aggressivo e distruttivo della NATO, in Ucraina, come in Libia, come nel Medio Oriente.
I grandi sindacati, le forze socialdemocratiche, i movimenti sociali e politici nelle loro maggioranze oggi rifiutano di prendere atto di questa realtà, cioè che la UE e i suoi governi sono l’avversario.

Così in Europa si è costruito un sistema di potere che ha messo assieme il capitalismo multinazionale e le grandi borghesie dei paesi europei, le sinistre convertite al liberismo ed i gruppi dirigenti dei sindacati complici, tecnocrazie, cultura e informazione di regime. Le destre neofasciste e xenofobe non sono un’alternativa a questo sistema di potere, ma ne sono solo una versione più aggressiva e feroce, quando non vengono semplicemente utilizzate per rafforzarlo.
Il sistema di potere europeo non è riformabile, può solo evolvere ulteriormente in senso autoritario e socialmente iniquo. Le politiche di austerità non sono separabili dalla moneta unica che le impone e sostiene. Non è vero che questa Europa sia un mercato senza politica, al contrario essa è un mostruoso sistema politico che impone passo dopo passo il privilegio assoluto del mercato rispetto ai diritti delle persone. 

Non è più possibile ignorare questa situazione e queste prospettive. Per questo è necessario costruire anche nel nostro paese un forte movimento popolare, un fronte di lotte politiche e sociali, che sia in grado di affrontare gli attacchi che verranno portati dalla Unione Europea e dal governo nazionale, chiunque sia il presidente del consiglio. Per questo è necessario dare vita ad un movimento che dica chiaramente e senza ipocrisie che l’Unione Europea rappresenta le classi dominanti in guerra contro i propri popoli e che l’euro è uno strumento utile ad impoverire chi, nel nostro come negli altri paesi europei, vive del proprio lavoro.

Mercoledì 18 novembre a Torino si terrà un primo momento cittadino di discussione su questi temi e di presentazione della campagna Eurostop.

www.eurostop.info

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