Una maga per il Trota
La veggente Adriana SossiUn feuilleton che neanche Fantomas. Ci sono il Trota, il Merolone, i Templari, la veggente degli alieni, un finanziere dossierista ai danni di esponenti della Lega, l’assessora finta psicologa e il suo fidanzato mister 1 per cento. Sfondo della recita, una villa di 13 vani su tre piani con uliveto e piscina a Roè Volciano presso Salò sul lago di Garda: abitata dalla coppia, nella disponibilità di Renzo Bossi il Trota ogni fine settimana, palcoscenico di feste con fuochi d’artificio, dove atterravano in elicottero finché un anno fa il Comune ha fatto sapere che non è cosa. Villa dall’oscura proprietà , amministratore il socio crotonese al 99 per cento in altre due società del suddetto fidanzato 1 per cento.
Al centro c’è lei, Monica Rizzi, assessora finta psicologa. Lega Nord della prima ora, anno 1989. Poi, recita la succinta biografia sul retro del bugiardino elettorale 2005, “collaboratrice del Ministero della Giustizia nell’ambito dell’Infanzia” (vero, quando in via Arenula sedeva il leghista Roberto Castelli, peccato lei non avesse i titoli), “specializzata in Svizzera in psicologia infantile sull’abuso dei minori” (falso, “Il Fatto” e le Iene l’hanno braccata e lei è fuggita correndo, il volto nascosto dalla borsa), “membro dell’Associazione italiana medici floriterapeuti” (di cui c’è su Internet un’unica striminzita traccia, un annuncio di fondazione risalente al ’98).
Monica della Val Camonica, la chiamavano in Lega quando, prima di infilare pantaloni e tailleur per fare la consigliera regionale nel 2005, in via Bellerio se ne arrivava in mises inguinali, chioma bionda al vento, sguardo languido verso il “Capo”, com’è usa rivolgersi a Umberto Bossi. E di lei il Capo si fida. Tanto da delegarle, per le regionali 2010, l’educazione politico-sentimentale di Renzo l’erede: che della Rizzi prende il posto in lista nella circoscrizione di Brescia e per il quale la Rizzi dispiega forze, gazebo, manifesti, striscioni, piazze e claque. Risultato: quasi 13 mila preferenze, e pazienza se, per fare terra bruciata dei possibili concorrenti del pupillo, su richiesta dall’alto ha cancellato all’ultimo istante dalla lista quattro o cinque leghisti che gli avrebbero rosicchiato preferenze. In premio, come da patti, riceve l’assessorato regionale a Sport e giovani, stipendio 16 mila euro al mese più spese di rappresentanza e due chauffeur.
Ovvio che il giovane Renzo le sia riconoscente. Quand’è a casa di lei e del suo fidanzato Alessandro Uggeri, quasi tutti i weekend fino a che non è scoppiata la grana della laurea bufala, per il Trota il lago non è solo un bacino di voti. E’ il suo parco giochi: ci scorrazza con Valerio Merola sulla Lamborghini Countac di quest’ultimo, tra il Dehor, il Fura, il Teatro Alberti di Desenzano, locale glam pieno di avvenenti russe, e il ristorante Alla Torre di San Martino dove il Merolone organizzò per lui una festa elettorale con 200 ospiti: a 22 anni, si sa, la natura chiama, e a dirla tutta buon sangue non mente. Quanto all’Uggeri, lo chiamano mister 1 per cento perché è la sua quota sia nella Adventure sprint srl, noleggio di Suv e auto di lusso, sia nella Team2 srl, lavori meccanici. Il restante 99 per cento è di tale Salvatore Cangeri, che è anche amministratore unico dell’immobiliare L’Edile srl cui è intestata, solo bene in portafoglio, la lussuosa villa dove Rizzi e Uggeri vivono e il Trota risiede nei suoi soggiorni bresciani. La vera proprietà è schermata da una fiduciaria.
Allegri beoni con le mani in pasta? Una immagine distorta. Tra le mises di Monica Rizzi, dopo lo stile Jessica Rabbit delle origini e il tailleur d’ordinanza assessorile, spicca il mantello bianco con rossa “croce patente” sulla spalla sinistra: è la tenuta dei Templari. Del gruppo fanno parte, con Rizzi e Uggeri, Corrado Della Torre vicepresidente dell’Aler bresciana, l’istituto case popolari, Bruno Caparini tra i fondatori Lega Nord ora nel Consiglio di sorveglianza della municipalizzata A2A Brescia-Milano, Attilio Visconti prefetto di Pesaro-Urbino e altri. Per Natale sono soliti sfilare nella Chiesa di San Gottardo sul Monte Maddalena a Brescia. “E pensare che lei si spacciava per nipote del cardinal Giovanni Battista Re, uomo al vertice della Curia, in ufficio foto con lui tra quelle del papa e del Capo”, ride Marco Marsili, suo ex portavoce. Ma che sarà mai, nel paese delle nipoti di Mubarak?
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