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Porca troika!


Luciano Violante disegna l’architettura della terza Repubblica. È come se l’uomo di Neanderthal, finito di scheggiare una pietra avesse detto: «Bene, fatto! Ora andiamo sulla luna!». Era lì nella prima Repubblica, era lì nella seconda, e ora lavora alacremente alla terza. In compagnia, dicono le cronache politiche, di Quagliariello, Adornato, Bocchino e Pisicchio, come dire i Brutos che tentano di scrivere l’album bianco dei Beatles. Auguri.
Le tre maggiori formazioni politiche, che fino a ieri dialogavano a colpi di merluzzi in faccia, provano ad allearsi per un luminoso futuro. Una specie di Troika che si prepara a ricevere e accontentare la vera Troika (Ue, Fmi, Bce), la quale darà ordini secchi e ultimativi come sta facendo in Grecia e come farà in Portogallo. Dicono i bene informati che l’alleanza è obbligatoria: la popolarità dei partiti è al minimo storico e continuare a litigare sarebbe deleterio. Dunque avremo probabilmente una riforma istituzionale (e forse pure una riforma elettorale) costruita da tre balene spiaggiate e agonizzanti convinte che mettendosi insieme potranno dare vita a un giovane, guizzante e vivace delfino. Auguri di nuovo. A tirare il gruppo sarebbe il partito di Angelino Alfano, quello che affida a Denis Verdini l’operazione trasparenza sul tesseramento farlocco del Pdl, un po’ come chiedere a Barbablù di gestire i corsi prematrimoniali nelle parrocchie.
Poi c’è il Pd, la cui base non sa più come dire al vertice che di fidanzarsi con l’Udc non ne vuole sapere. Gliel’ha detto in milanese, in genovese, ora proverà con il sanscrito e con lo swahili, non si sa mai. Geni di complemento, i famosi centristi, quelli che vanno su tutto, come il beige, e tra cui allignano micidiali talenti politici capaci di farsi fregare 13 milioni sotto il naso senza nemmeno accorgersene.
Ecco, questi qui faranno la terza Repubblica, mentre un paese sempre più impoverito e diseguale assiste attonito allo spettacolo discutendo animatamente e chiedendo risposte chiare: ma insomma, Belen ce le aveva le mutande? Sì o no?

da “il manifesto”

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