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Libero genitale in libero Stato

Andando oltre il linguaggio ovattato dei quotidiani e dei rotocalchi, da qualche tempo a questa parte in tutto simili per qualità dei contenuti e onestà intellettuale, si apprende insomma che Ruby ha dichiarato di aver spiato la Minetti “praticare un rapporto orale” (fare un pompino) a Berlusconi mentre il Nostro era intento a “leccare i genitali” (soffiare nelle umide tube) di Belen Rodriguez. Non dico che la nipote di Mubarak sia la più attendibile tra i testimoni (anche se, curriculum alla mano, sembra piuttosto informata sul corretto funzionamento dei genitali), ma foss’anche vero io qui dichiaro che non sono affatto scandalizzato, anzi fossi stato al posto di Ruby mi sarei sparato pure una ricca pippa.

Questo per dirvi molto sinteticamente che, per quanto mi riguarda, questo è il genere di notizie che mi lascia del tutto indifferente, e anche vagamente eccitato. Berlusconi ha il diritto di infilare il suo rattrappito aggeggio come dove e quando gli pare e piace, esattamente come me, come te, come tutti noi. Sono convinto che Dio ci abbia dato “i genitali” (la vagina e il pisello, la fica e il cazzo, pure il culo, a trovare persone bendisposte) affinché potessimo in ogni momento trastullarci, da soli o in compagnia, uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne, fino a dimenticare – per tutta la durata di questo atto sano e liberatorio – delle amarezze di una vita indottrinata dai buoni e giusti precetti del Mercato, della Chiesa e della Walt Disney Company. Tanto che, per quanto mi riguarda, spero che anche il più amaro dei doni – la morte – sarà più dolce, se arriverà non con la remissione dei peccati, ma durante la più potente delle erezioni.

Ebbene: il Nostro ha 77 anni, e sarebbe crudele, veramente inumano, inaccettabile in un stato occidentale che si definisce libero, privarlo degli ultimi scampoli di piacere che la biologia gli concede. Tutti noi uomini sappiamo che la prostata è là, ad aspettarci in un punto indefinito lungo il nostro cammino, e questo ci rende tutti – ammettiamolo – particolarmente comprensivi, diciamolo pure, garantisti verso la proverbiale depravazione dei vecchi. Perché un giorno, lo sappiamo fin troppo bene, quei vecchi dissoluti e viziosi saremo noi. Quindi: per quanto mi riguarda, che Berlusconi si goda pure il tempo che gli rimane nel modo in cui gli sembra più opportuno. Se anche ritenesse di proprio gusto “praticare la sodomia” (inculare a pecorella) qualche raro esemplare di macaco tibetano (ovviamente consenziente), continuerò in ogni caso a tributargli la mia stima e il mio rispetto, non lo giudicherò mai per questo, come non giudicherò mai nessuno di voi.

Continuiamo pure a giudicarlo per tutto il resto. Per la frode fiscale, per il falso in bilancio, per la corruzione semplice e giudiziaria, per il conflitto d’interessi, per i fondi neri, per i prestanome, per i conti off-shore, per la mistificazione, la diffamazione, l’intimidazione a mezzo stampa e televisivo, per la violazione sistematica di ogni regola democratica e per il totale disprezzo della cosa pubblica – per ragioni che provateci pure a spiegarle, all’ormai celebre casalinga di Voghera, che sverna tra un rosario e le prossime elezioni, dove se non saremo all’altezza del compito ci attende, inevitabile, l’ennesimo dramma seriale. Berlusconi non va giudicato per ragazze giovani e belle in cerca di notorietà, soldi e potere, che gli si accalcano intorno, nel pieno possesso delle loro capacità mentali, per una busta di soldi, o per un posto in Regione, per una fiction in tv, per un programma in prima serata, per una segnalazione al Festival di Venezia – non stiamo parlando di nigeriane buttate sulla strada da qualche pappone, quelle sì meritano la nostra indignazione, la nostra condanna. Non le gang-bang di Berlusconi, utilizzatore finale della sua stessa miseria.

Anzi, aspetta un attimo, ora che ci ripenso, fino a prova contraria per me, per te, per tutti noi, la prostituzione rimane illegale, è un reato, non si può. Quindi si, mortacci tua, anche per la prostituzione mi stai sul cazzo, caro Berlusconi, lo ammetto, sono mosso dall’invidia e dall’odio.

Sono due mesi che non scopo.

 

 

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