“Non sono tenuta a dar conto a lei. Io sono un funzionario di polizia e lei non è nessuno”.
Una donna senza volto, col distintivo appeso al collo, si è rivolta così alla zia del bambino che assisteva incredula a quel che stavano facendo alcuni “funzionari dell’anticrimine” – maschi – per “arrestare” un pericoloso criminale di dieci anni. E darlo al padre, come scritto da un tribunale.
Non ho parole per qualificare l’azione di questi sbirri. Sono tanto abituati a fare così con tutti che nemmeno si rendono più conto di cosa sono diventati. Cosa, non chi.
Ma l’ignota funzionaria – non tutte le donne meritano solidarietà – ha avuto almeno il perverso coraggio di dire chiaro cosa gli sbirri pensano della popolazione che dovrebbero, istituzionalmente, “proteggere”. E che di solito non dicono in pubblico.
Ricordiamocene sempre. Saranno anche nati dal popolo, ma sono stati pagati per essere altra cosa.
Kapò.
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