Ho aspettato fino alle 22.52. La morte di Pinelli in questura a Milano a notte del 15 dicembre del 1969. Il giornalista che esce dalla Questura, il corpo di Pinelli che precipita giù, E su, alla finestra, i poliziotti che gridano: “Si è buttato, si è buttato…”.
Eh no. Questo no. Non sta scritto né documentato da nessuna parte. Così come non sta scritto né documentato che il commissario Calabresi sia entrato dopo nella stanza – come “certifica” invece lo sceneggiato firmato da Diana – e abbia chiesto cosa fosse mai successo.
Eh no. Così non va. Così non è.
Pinelli suicida, non è quello che finora si è faticosamente saputo.
Si sa come possa andare uno sceneggiato tv per Raiuno. Si fa un santino, lo si appioppa sul commissario Calabresi, il resto chissenefrega.
Ebbene, 44 anni dopo, diciamo di no. Non si può raccontare così l’Italia del 1969.
No, quella non è la verità.
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