Tiriamo le somme.
Abbiamo la malavita organizzata più impunita del pianeta.
Gli evasori fiscali fanno più danni delle cavallette, però non li tocca nessuno.
Nei rapporti politica-malaffare, siamo il Paese pilota.
Da noi non si muove una foglia, se non la spinge il vento di una tangente.
Siamo una repubblica parlamentare, ma non eleggiamo i deputati: le Camere si formano grazie a una legge che truffa i cittadini.
Siamo con le pezze al culo, ma paghiamo stipendi d’oro a un oggetto misterioso che è nato in Parlamento nel 1953. Più o meno quando Napoleone sbarcò a Sant’Elena.
Da noi i direttori dei “grandi giornali” fanno soldi a palate, però la “grande stampa” ha i conti in sospeso con la verità. La sua vocazione è la disinformazione.
Abbiamo un primato: i comici d’avanspettacolo. In nessuna parte del mondo calcano le scene assieme Salvini, Berlusconi, Renzi e compagnia cantante.
Siamo messi come Cristo in croce, non abbiamo un centesimo, ma non ci facciamo mancare navi, aerei, bombe e carri armati.
Poiché siamo l’unico Paese al mondo che ha abbattuto una dittatura e si è tenuto il codice penale del dittatore, paghiamo gli stipendi a tre o quattro corpi di polizia specializzati nella caccia ai barboni e nell’assalto ai cittadini.
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