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L’Unione Europea da Simone Veil a…

E’ morta Simone Veil, sopravvissuta all’Olocausto, artefice della legge sull’aborto in Francia, primo presidente dell’Unione Europea.

Venne arrestata a 16 anni dalle SS, nel 1944, trasferita assieme alla madre Yvonne e alla sorella Madeleine nel campo di sterminio di Auschwitz. Lì le fu tatuato sul braccio il numero identificativo 78561. Il padre e il fratello, deportati verso la Lituania, non fecero mai ritorno a casa.

La madre morirà di tifo durante la prigionia. Lei e Madeleine vennero liberate nell’aprile 1945. L’altra sorella, Denise era invece attiva nella Resistenza ed è ora l’unica sopravvissuta della famiglia.

Nel ruolo che fu il suo ora siede Antonio Tajani, di Forza Italia, che nel 1968, a Roma, era l’unico studente aderente al movimento monarchico – ovvero dal lato dei collaborazionisti del nazifascismo.

Mi sembra che la distanza tra la Ue delle dichiarazioni e quella reale sia tutta in queste due figure.

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2 Commenti


  • fp

    Pienamente d’accordo. però converrebbe correggere la svista secondo cui, pare di intendere, Auschwitz sarebbe stato liberato dagli Alleati


  • Manlio Padovan

    Approposito de “il nuovo”, ecco il testo della lettera che ho inviato oggi a il manifesto.
    Cari amici,,
    nel Manifesto del partito comunista -parte II; punto 9- tra le cose da fare c’è scritto: “Unificazione dell’esercizio dell’agricoltura e dell’industria, misure volte ad abolire gradualmente la contrapposizione di città e campagna” ed eravamo nel 1848! Poi, nelle edizioni del 1872, 1893 e 1890 anziché “contrapposizione” il termine usato è “differenze”.
    Come può, però, la campagna superare il divario se ad essa non arriva un minimo di seria cultura e…nemmeno il “quotidiano comunista”? È vero che quella dizione “quotidiano comunista” è un falso che vi portate dietro per motivi del tutto burocratici, ma da sempre ed ormai sono decenni, non riuscite nemmeno a farlo arrivare regolarmente nei luoghi di destinazione: così com’è successo ancora oggi. E sapete bene che sempre vi ho avvertito della circostanza. Se la consegna non riuscite a garantire, che è il minimo del vostro dovere, come avere fiducia nelle notizie che date che, comunque, sono sempre rivolte a presentarci un gerontocrazia politica, più o meno borghese più un Fassina sionista, ampiamente sputtanata dai fatti e dalla situazione in cui ci troviamo? E voi spesso cattolicamente supini ad una visione straniera della politica? Dov’è il nuovo in voi?
    Certo non c’è da meravigliarsi delle circostanze che accadono in un paese in mano ad una banda di cialtroni ed in una fase di ormai evidente disfacimento. Un paese da sempre in mano di ipocriti idealisti in quanto alla cultura: quelli che Thomas Mann definì gli eterni spaghettanti dello spirito, e di famigerati buffoni in quanto alla politica.
    Solo che ora mi sono stancato.
    Attendo fiducioso una nuova Resistenza. Ma essa, purtroppo, temo non potrà che essere armata e quindi ferocemente sanguinosa. Il nemico deve essere vinto senza escludere le sue manifestazioni ordoliberiste: UE, euro, ecc. ecc. con le quali voi, invece, vi trastullate per la gioia dei nuovi idealisti. Per un ritorno a quella sovranità democratica su cui tanto e con passione si soffermò Lelio Basso.
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti.
    Manlio Padovan

    Manlio Padovan via Parco del Delta, 1 45010 Papozze RO

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