Non piangete. Non è morto uno di voi.
Non è morto uno dei vostri pallidi eroi.
Uno di quelli con la divisa che mostra fiera la bella medaglia. Festosa del sangue dei cenci armati solo di vino e coraggio in bottiglia.
Non è morto un degno padre di famiglia!
Uno di quelli con la camicia bianca. Profumata dei soldi rinchiusi nella cassaforte.
Per svaligiare una banca!
Non è morto un capitano d’industria. Il Presidente di un Consiglio di Amministrazione. Un generale dei Carabinieri. Il capo di un partito democratico e cristiano.
Non è morto qualcuno a cui stringere la mano!
Non è tempo di trasversi funerali. Con bandiere rosse lasciate urlare al vento delle infamie.
Bassezze epocali…
L’Ercole Togliatti dipinto dal Guttuso
L’austero Enrico vendutosi al nemico
Non una di quelle figure che si celebrano nei santuari dello Stato. Sagrestie di silenzi tra il politico e il prelato
Che inteneriscono il gran cuore della piccola borghesia. Assetata di dolore madido.
E merdosa ipocrisia!
Giratevi dall’altra parte. Continuate pure a vivere di carne messa ai ferri. E prostituzione di sogni condivisi con gli sbirri
Cani a latrare senza colpo ferire
Porci belanti nell’attesa del morire
Oggi è finito un uomo dalla pelle scura.
Dalle mani ruvide solcate di miseria.
Un contadino che del vostro potere non ebbe paura!
Un bandito che ha sfidato la volta del cielo. E con la voce del mitra ha chiesto a Dio una sola rosa di stelo
Lo avete gettato nelle celle delle vostre miserie. Dato in pasto alle iene ai serpenti e ai guardiani d’inferno.
Fabbricati in serie.
Sante il suo nome. Non dimenticate!
Maestro dei miserabili nell’ indomita lotta.
Ha sbranato il cemento dai muri delle millenarie ingiustizie.
La terra fu madre nella dolorosa sconfitta. Ma non tremò la sua mano dinanzi alla morte.
Quanto te lo fa pagare il padrone il tuo grido squarciato di libertà, Sante?
Caro il suo prezzo. Ma non saremmo disposti a morire per meno!
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