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I nessuno (E. Galeano)

Le pulci sognano di comprarsi un cane

e i nessuno sognano di non essere più poveri,

che un giorno magico piova all’improvviso la fortuna,

che piova a catinelle la fortuna;

ma la fortuna non piove né oggi, né domani, né mai,

né come pioggerella cade dal cielo la fortuna,

per quanto i nessuno la invochino

e benché pruda loro la mano sinistra,

o scendano dal letto col piede destro,

o comincino l’anno cambiando la scopa.

I nessuno: i figli di nessuno, i padroni di niente,

che non sono, nonostante siano.

I nessuno: i niente, gli annientati, affamati, morendo la vita, fottuti, fottutissimi:

Che non parlano lingue, ma dialetti.

Che non professano religioni, ma superstizioni.

Che non fanno arte, ma artigianato.

Che non praticano cultura, ma folclore.

Che non sono esseri umani, ma risorse umane.

Che non hanno viso, ma braccia.

Che non hanno nome, ma un numero.

Che non figurano nella storia universale, ma nella cronaca nera della stampa locale.

I nessuno che costano meno della pallottola che li uccide.

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