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Il capitale dal volto umano, una fake news dei nostri giorni

Non è colpa tua e non è neppure colpa nostra e non è nemmeno una colpa.

Si tratta di uno “status”, si tratta che è così e non può che essere così… irreversibile.

Siamo noi che sbagliamo quando parliamo di un capitale dal volto umano scambiando quel “pugno di briciole” lanciate verso di noi, come un atto di possibile umanità.

Si tratta invece di un “break” studiato a tavolino e voluto per continuare a rubare con l’altra mano pezzi di vita e ricchezze alla collettività.

Prima e durante la pandemia il capitale non ha esitato a mantenere e mostrare pubblicamente la propria ferocia verso i più deboli e la propria bramosia verso le ricchezze e verso il denaro, unico dio per il quale “vale la pena vivere”.

Prima della pandemia e per l’esattezza il 14 aprile 2016 l’Amministratore Delegato di ENEL Francesco Starace viene invitato all’Università LUISS Guido Carli di Roma per incontrare quegli studenti che domani saranno chiamati a guidare il Paese.

L’Amministratore Delegato tiene una “Lectio Magistralis” ed a una domanda così risponde testualmente:

«Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce… Perché alla gente non piace soffrire (ride, ndr). Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile

I giovani presenti non si indignano, come invece avrebbe sperato e voluto Stephane Hessel autore del libro dal titolo inequivocabile “INDIGNATEVI!”, ma al contrario rispondono con un fragoroso applauso, facendo così ben comprendere di essere pronti a servire il “CAPITALE DAL VOLTO UMANO”.

L’Amministratore Delegato si farà beffe delle poche critiche che gli pioveranno addosso dal mondo della politica utilizzando l’ormai sdoganato e vincente metodo “Berlusconi” del “NON SONO STATO CAPITO” – “VOLEVO DIRE UN’ALTRACOSA” – HO SBAGLIATO E QUEI TONI NON MI APPARTENGONO”.

Basteranno queste dichiarazioni per mantenerlo in sella ancora ai giorni nostri.

Così vuole il capitale, così vuole il neoliberismo… mordi, azzanna, lascia il segno sulla vittima e nega sempre di avere azzannato qualcuno.

Qualche anno prima i giovani cominciavano ad essere il bersaglio previlegiato della nuova precarietà e della cancellazione dei più importanti diritti nel campo del lavoro e venivano così descritti dall’allora Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri: “I giovani sono legati al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà”.

Intanto il Ministro della Pubblica Amministrazione rincarava la dose: “Obbligherei, per legge, i figli a uscire di casa a 18 anni”. spalleggiato dal Ministro dell’Economia Padoa Schioppa che non troverà di meglio che definirli “bamboccioni”.

Tutta roba, tutti esempi legati ad un passato ma oggi con la pandemia in corso il capitale vuoi che non sia cambiato in meglio? Vuoi che non abbia mostrato un volto più umano? Sai con tutti i morti, la crisi economica, l’aumento della disoccupazione, lo studiare male ed a distanza, l’arte e la cultura bloccate?

No, “lasciate ogni speranza voi che entrate”, il capitale non solo non dorme mai, ma studia ininterrottamente come meglio sfruttare le nuove opportunità di arricchimento che la pandemia offre a piene mani.

Basta ascoltare e leggere i messaggi che i nuovi “sfruttati” e cioè i RIDERS stanno da tempo lanciando.

Massacrati fisicamente ed economicamente da un capitale che li stritola attraverso “algoritmi” e ricatti, proprio ieri i RIDERS hanno dato un segnale forte e antico scendendo in piazza “Uniti si vince, Sciopero!”

Basta ascoltare e leggere quello che il rampollo di buona famiglia, il giovane Presidente di Confindustria Carlo Bonomi continua con arroganza e violenza a richiedere a nome del capitalismo italiano.

Sbloccare i licenziamenti è uno dei suoi chiodi fissi, sbloccare i licenziamenti per potere assumere con maggiore e meglio definita flessibilità che poi significa precarietà selvaggia e senza regole, oltre a cancellazione di altri diritti.

Basta contrattazione nazionale e largo a quella aziendale e stop ad un eventuale rilancio della gestione pubblica, alla faccia dei guasti prodotti nella sanità dal modello iperprivatistico Lombardo.

Ma come se tutto ciò non fosse più che sufficiente la Confindustria scrive in una lettera che i rinnovi contrattuali e gli aumenti degli scorsi anni sarebbero stati estorti “al padrone” dai lavoratori portuali che per tutta risposta hanno indetto sciopero a Genova. Non soddisfatta Confindustria minaccia i lavoratori così: “I lavoratori ricordino che oggi il lavoro è un privilegio”.

Per non farci mancare proprio nulla, anche sotto il Governo Draghi abbiamo subito l’ennesimo schiaffo attraverso l’immancabile e ingiustificabile condono.

Ora forse possiamo capire cosa ha significato per il capitale quell’”ANDRA’ TUTTO BENE” che ha illuso tante donne e tanti uomini in piena pandemia.

Il capitale deve essere uno strumento governato dalla società, dalle donne, dagli uomini e quindi tornare ad essere oggetto e non più soggetto.

Va invertita la rotta! Un’altra proposta di società possibile appare sempre più indispensabile oppure assisteremo alla cancellazione della persona come soggetto utile al pianeta…..soprattutto dopo la pandemia!

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