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Ode a Luigi Di Maio, caduta dalla stella

Il mio nome è Luigi

Di cognome Di Maio

Vi ho fottuto nei seggi

Al governo v’inguaio

.

Mi chiamo Luigi

Fui pentastellato

Mi mandarano a Chigi

Ma sono lo Stato

.

La sintassi la insulto

I congiuntivi li ignoro

Son degno di culto

Ma senza decoro

.

Col comico Grillo

E patron Casaleggio

La sveglia fu un trillo

Sono il volto del peggio

.

Il Popolo vota

Il Capitale è padrone

Vi do la carota

Ma anche il bastone

.

Son razzista? Lo nego

Classista nemmeno

L’immigrato lo annego

Al povero meno

.

Di cuore fui puro

Onestà la bandiera

Il carcere duro

Volli tutti in galera

.

L’evasore e la casta

Volli chiudere in cella

Ma la gente è più onesta

Se al Governo sto in sella

.

Poliziotti e Caramba

Sono amici fidati

Balliamo la samba

Coi tonfa chiodati

.

Non ballano invece

I poveri cristi

Mandati alla croce

Dai neo democristi

.

Al cittadino del Sud

Promisi dinero

Non gli faccio più il Cud

Ma gli do il ministero

.

Movimento di panza

Trionfò il populista

Entrai nella stanza

Con l’ultrà comunista

.

Rivolta rivolta

Contro l’Unione

Ma c’è stata la svolta

Son mie le poltrone

.

Banche Mercati

Neoliberismo

Siam tutti affamati

Di protagonismo

.

Destra e Sinistra

Non sono di moda

Ma la Giorgia furbastra

Ha un sussulto di coda

.

Feci un contratto

Col verde Matteo

Lui è un porco coatto

Io son cicisbeo

.

La Nato la Russia

Son stato con tutti

Perfino alla Prussia

Vendo i miei lutti

.

Sono agli Esteri ora

Le spiagge e la guerra

Il Grillo divora

Io gli scavo la terra

.

Ho perduto le stelle

Vado da Draghi

Vendo cara la pelle

I chinottii li paghi?

.

Il popolo bue

È contento di tutto

Pranza alle due

Digerisce e fa il rutto

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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