Per gli Stati Uniti non sono stati sufficienti i certificati medici presentati insieme alla mozione di emergenza da Phil Horowitz, avvocato di René, dove si dimostra lo stato critico nel quale si trova Roberto. Neanche la sollecitazione di stretto carattere umanitario, affinché René possa abbracciare suo fratello ed i suoi genitori in una situazione tanto difficile come quella che attraversa la sua famiglia in questi momenti.
Come se tutto questo non bastasse, continua a negare a Olga Salanueva, moglie di René, la possibilità di accompagnarlo durante i 2 anni e mezzo che gli restano da scontare di libertà vigilata.
La pubblico ministero Caroline Heck-Miller, facendo mostra del cinismo e della crudeltà che la caratterizzano, ha esposto: “Gli Stati Uniti riconoscono il carattere umanitario della sollecitazione fatta da René González, ma si oppongono a questa sollecitazione basandosi su preoccupazioni di sicurezza del FBI”.
Con la sua risposta, lascia nel dimenticatoio quello che la stessa Procura ammise il 7 ottobre scorso, al compimento delle condanna di René, sulla possibilità di concedergli un permesso umanitario. Con assoluta indecenza, adduce ragioni di sicurezza per rifiutarlo. Raccomanda alla Giudice di Miami che per concedere l’ istanza si debbano compiere una serie di condizionamenti tanto assurdi come pericolosi, per i quali persino il semplice saluto di René ad un vicino lo può trasformare in un agente segreto al quale René potrebbe trasmettere segreti che attentino alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America.
Oggi 13 marzo, la congressista Ileana Ros-Lehtinen, che tutela e protegge la mafia terroristica da Miami, chiede al governo degli Stati Uniti che “in nessun maniera, in nessuna forma, in nessun modo” venga permesso a René González di viaggiare a Cuba.
Davanti a tanta bassezza umana e tanta crudeltà ci domandiamo “Come può farlo lo stesso pubblico ministero che ha rifiutato nel 2005 di processare il criminale internazionale Luis Posate Carriles”?
Di quale giustizia ci parlano? Di quali “diritti umani?” Chi attenta contro la “sicurezza nazionale?” Dove sta il supposto senso della compassione, il supposto senso umanitario?
Se il mondo aveva bisogno di una prova in più dei due pesi e due misure, dell’odio più feroce e della crudeltà senza limiti degli Stati Uniti nel caso dei Cinque, la sollecitazione che non sia accettata la richiesta umanitaria presentata da René González ci mostra chiaramente che non esiste un percorso diverso da quello della denuncia e della mobilitazione permanente.
Invitiamo gli amici dei Cinque nel mondo ad essere vigili davanti alla risposta della Giudice Jean Lenard, ed in caso fosse negativa a mobilitarci immediatamente davanti alle sedi delle ambasciate degli Stati Uniti.
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