MUOS: RISOLUZIONE DELLA COMMISSIONE DIFESA ALLA CAMERA
RICHIESTA “moratoria sia per quanto riguarda la costruzione del Muos, sia per il sistema di antenne già presente nella riserva”
fonte: http://www.camera.it/410?idSeduta=0702&tipo=atti_indirizzo_controllo
XVI LEGISLATURA
Allegato B
Seduta di Venerdì 12 ottobre 2012
Risoluzioni in Commissione:
La IV Commissione,
premesso che:
il MUOS (mobile user objective sistem) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, dotato di cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri, in banda UHF. Sarà utilizzato per coordinare capillare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella;
il programma MUOS, gestito dal dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, e ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei satelliti entro il 2015;
ad oggi risultano realizzate tre stazioni a terra, installate in Virginia, nelle isole Hawaii ed in Australia, tutte dislocate in zone desertiche. Solo quella che sta per essere realizzate in Sicilia si insedierà in un’area vicinissima ai centri abitati;
l’autorizzazione all’installazione nasce dalla stipula di un accordo bilaterale Usa-Italia del 2001 e ratificato nel 2006;
la base militare americana NRTF-8 (Naval Radio trasmitter Facility) operativa dal 1991, dove sarà installata la stazione MUOS, monta già 41 antenne in banda HF e una banda F alta circa 140 metri e con potenza di emissione nell’ordine dei 500-2.000 KW il cui scopo è la trasmissione sotto la superficie del mare con sommergibili militari. Da studi basati sui dati raccolti dall’ARPA Sicilia è scientificamente fondato il timore che l’installazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche;
la base militare si trova all’interno della riserva naturale della Sughereta di Niscemi, uno dei pochi parchi naturali con alberi da sughero in Italia con una fitta e rigogliosa vegetazione tutelata da leggi che vietano a chiunque di danneggiare o deturpare fauna e fora presenti. Nel 2000 il parco è stato inserito nella Rete Natura 2000 come sito di importanza comunitaria (SIC). Nel 2008 il piano territoriale di Caltanissetta stabilisce che presso la Sughereta di Niscemi non è concesso realizzare nuove costruzioni e infrastrutture compresa l’installazione di antenne e tralicci;
i comitati No MUOS esprimono fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze dell’installazione di tale sistema su: salute umana, ecosistema della Sughereta di Niscemi, qualità dei prodotti agricoli, diritto alla mobilità e allo sviluppo del territorio, diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti;
secondo autorevoli indagini mediche e studi americani i campi elettromagnetici prodotti potrebbero interferire su qualunque apparecchiatura elettrica, quali by-pass, sedie a rotelle, pace-maker, anche a distanza di oltre 140 chilometri. Questa condizione comporterebbe «a lunga distanza» insorgenze tumorali agli organi riproduttivi e leucemie;
il Governo italiano ha dato il via libera all’opera, abbandonando al loro destino i cittadini non solo di Niscemi, ma di tutta a Sicilia. Le firme già raccolte per dire no al sistema militare americano sono decine di migliaia;
il 6 ottobre scorso circa cinquemila persone, provenienti da ogni provincia della Sicilia e da alcune regioni d’Italia, hanno partecipato, a Niscemi alla manifestazione nazionale «NoMuos»;
ai 25 comitati dei «No Muos» si sono uniti i ragazzi di Vicenza del comitato «No dal Molin», che si battono contro l’ampliamento della base Nato vicentina. Un lungo corteo, composto da uomini, donne e bambini, è partito da contrada Apa, alla periferia di Niscemi, per raggiungere, dopo un percorso di quattro chilometri, l’ingresso principale della base americana di telecomunicazioni. La manifestazione, vigilata da una ampio schieramento di forze dell’ordine, si è svolta senza incidenti;
contestualmente la stazione che ospita il sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza (UHF) delle forza armate Usa è stata sequestrata dalla magistratura per violazione delle leggi sull’ambiente. Oggetto del sequestro sono stati proprio l’area e gli impianti del sistema di comunicazioni (Muos) della stazione «Naval radio transmitter facility» (Nrtf) di contrada Ulmo. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. La motivazione principale è che la stazione radio si trova nella riserva naturale «Sughereta di Niscemi», area a inedificabilità assoluta in un sito di interesse comunitario;
l’esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a carabinieri ed agenti della polizia municipale presso la procura di Caltagirone, con l’ausilio dei carabinieri della compagnia di Sigonella e degli avieri del 41o Stormo;
l’installazione nell’area di Niscemi è stata al centro di numerose proteste di residenti, rappresentanti locali e associazioni ambientaliste. Il sindaco di Niscemi chiese l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) per capire se l’installazione della nuova stazione di controllo terrestre delle forze armate degli Stati Uniti, può provocare danni ambientali o alle persone. Da allora cominciò a formarsi un vasto movimento d’opinione che si è espresso contro l’installazione delle enormi parabole militari a Niscemi e che ha portato alla nascita del «no Muos». In questi anni si sono svolte numerose manifestazioni e marce contro l’impianto;
le valutazioni inserite in un rapporto dei consulenti tecnici del comune di Niscemi, sono state recentemente anche messe agli atti di una audizione al Senato della Repubblica. Esse mostrano come la sola entrata in funzione dei trasmettitori del Muos, potrebbe avere come conseguenza patologie legate al sistema emolinfatico, leucemie, specialmente infantili. Il dato più recente è l’evidenza di queste malattie in popolazioni che vivono vicini agli elettrodotti, che ha portato ad ampliare le distanze. Tra gli effetti non letali c’è per esempio l’ipertermia. Le onde vengono assorbite dal corpo e lasciano del calore. Per certi tessuti, come il cristallino dell’occhio, questo può provocare l’insorgenza di cataratta. La fauna verrebbe danneggiata dai campi. Ulteriori interferenze vi sarebbero poi nel traffico aereo: gli aeroporti di Sigonella, Comiso e Fontanarossa sono vulnerabili. L’inquinamento dello spazio aereo civile non è stato tenuto in conto,
impegna il Governo:
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