Ultima ora: Tanto per cambiare, “Sparatoria in Pennsilvanya!”
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=172944
New York, 21dicembre 2012
Sparatoria in Pennsilvanya: secondo quanto riportato dalla stampa locale, gli spari avrebbero fatto quattro vittime, incluso il killer, e ferito tre agenti della polizia.
La sparatoria si è verificata a Frankstown Township, in Pennsylvania, riferisce il quotidiano locale “Altoona Mirror” citando il procuratore distrettuale della contea di Blair, Richard Consiglio.
Le vittime sono il killer, due altri uomini e una donna.
Gli agenti sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco con il sospetto killer.
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New York, 22 dicembre 2012
La lobby delle armi: guardie in ogni scuola
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-22/lobby-armi-guardie-ogni-081542.shtml?uuid=AbEbUOEH
La lobby delle armi ha rotto il silenzio sulla tragedia di Sandy Hook. Ma la sua proposta è quella di affidare la protezione degli studenti e dei bambini ai proiettili: guardie armate appostate davanti a ogni scuola.
“I mostri del mondo”, ha detto il vicedirettore della National Rifle Association (NRA), Wayne LaPierre, “approfittano del fatto che le scuole sono spesso considerate zone vietate alle armi. L’unica cosa che ferma un cattivo con una pistola è un buono con una pistola.
Nuove leggi, invece, non servono, perché esistono già migliaia di norme sulle armi”. Al contrario, l’amministrazione Obama si è impegnata a sostenere da gennaio almeno alcune nuove misure restrittive, quali la messa al bando di fucili e pistole d’assalto, armi da guerra, e di caricatori ad alta capacità. Il vicepresidente Joe Biden ha ricevuto l’incarico di guidare l’iniziativa.
Le parole di LaPierre – che ha anche lamentato il ruolo della cultura violenta dei videogiochi e di Hollywood e lo scarso trattamento delle malattie mentali, tutto tranne che le armi – hanno suscitato proteste: nella stessa sala della conferenza stampa a Washington sono comparsi striscioni per denunciare la NRA “che uccide i nostri bambini” e ha “le mani sporche di sangue”.
Il sindaco di New York Michael Bloomberg, che guida una crociata di primi cittadini contro le armi che ha promesso di finanziare con le sue risorse personali, ha definito le dichiarazioni “una vergognosa fuga dalle responsabilità per la crisi davanti al Paese”.
Il New York Times ha rivelato che neppure gli scarsi controlli esistenti sugli acquirenti di armi avvengono in modo corretto per la carenze di dati dell’Fbi.
L’influenza della NRA e l’impopolarità dei controlli sulle armi, in America, restano però ostacoli formidabili da superare per chi vuole riforme: con 270 milioni di pistole e fucili in circolazione, un sondaggio del Pew Center questa settimana ha trovato il 49% a favore di controlli ma il 42% preoccupato di difendere il diritto alle armi.
In Congresso si sono già levate voci che criticano qualunque tentativo di reinterpretare in senso restrittivo il Secondo Emendamento della Costituzione, che protegge il diritto ad armarsi, o rimuovere deregulation che oggi consentono di portare armi nascoste anche in luoghi pubblici e impensabili, comprese le chiese.
Anche dopo Sandy Hook, dove un fucile d’assalto imbracciato da un folle ha fatto strage di venti bambini e sei dipendenti della scuola.
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La tragedia di Sandy Hook: le sue radici affondano ben oltre al problema delle armi
di Larry Hales
http://www.workers.org/2012/12/19/sandy-hook-tragedy-its-roots-go-deeper-than-guns/
19 dicembre 2012
articolo segnalato su “Tlaxcala” da John Catalinotto jcat.tlaxcala@gmail.com
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
La maggior parte delle persone trovano inconcepibile che qualcuno possa deliberatamente far del male a un bambino. In realtà, molti dovrebbero avere la stessa reazione di fronte alla cinica noncuranza che pone una giovane vita in condizioni di pericolo.
Così, quando le notizie della sparatoria recente nella scuola elementare Sandy Hook a Newtown, Connecticut, hanno iniziato a diffondersi, non c’è dubbio che la prima reazione, in particolare quella dei genitori, è stata di sconvolgimento.
A dei bambini piccoli di età compresa tra 6 e 7 anni, che stavano appena assumendo consapevolezza del mondo che li circondava, gli sguardi raggianti, apparentemente privi di una qualsiasi effettiva possibilità di difesa perché ogni difesa andava al di là della loro portata, i loro occhi si sono spenti.
È stato senza senso, quasi inimmaginabile, ma è accaduto – 20 giovani vite strappate insieme a quelle di sei educatori e amministratori. La madre del presunto sparatore, che veniva trovata nel suo letto, ancora in pigiama, colpita quattro volte. E lo stesso tiratore, solo ventenne, morto, un suicidio evidente. Tutto è andato, cancellato!
Non dovrebbe essere successo, ma è avvenuto e avviene.
La sparatoria alla Sandy Hook del 14 dicembre viene definita come il secondo più grande massacro in una scuola, dopo la sparatoria al Politecnico della Virginia nel 2007. Non si è trattato di un evento isolato in questo paese. Nemmeno nel corso di quest’anno.
Anche se sembra di molto tempo fa, perché i media hanno smesso di parlarne, la strage al cinema teatro Century al centro commerciale di Aurora vicino a Denver, Colorado, è avvenuta proprio nel mese di luglio di quest’anno.
[N.d.tr.: Il 20 luglio 2012 James Holmes, ex dottorando di neuroscienze 24enne, ha aperto il fuoco durante la proiezione della prima del film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. L’attacco è avvenuto nella Sala 9 del cinema multisala “Century 16 Movie Theater”, adiacente il centro commerciale di Aurora. Il killer è entrato nella sala attraverso la porta d’emergenza indossando una maschera antigas, un giubbotto antiproiettile, con portamunizioni ed equipaggiamento balistico, e ha lanciato del gas lacrimogeno prima di aprire il fuoco, uccidendo 12 persone e ferendone 58.
Il capo della polizia di Aurora, Dan Oates, ha affermato che il massacratore aveva usato un fucile semi-automatico tipo AR-15 in calibro .223_Remington, un fucile a canna liscia della Remington Arms modello 870 in calibro 12, ed una pistola Glock modello 22 in calibro .40 S&W.]
In totale, nel 2012 negli Stati Uniti sono state registrate più di una dozzina di stragi con uso di armi da fuoco.
Per alcune, come ad esempio per quella ad Oak Creek, Wisconsin, dove un sostenitore della supremazia dei bianchi è entrato in un tempio Sikh e ha ammazzato sette persone, i motivi sono chiari. Per altre, come per la strage di Aurora e per quest’ultimo massacro di Sandy Hook, non sembra esistere alcuna ragione che possa aver indotto il presunto sparatore ad uccidere.
Come ad Aurora con James Holmes, i media hanno ritratto Adam Lanza, di 20 anni, maschio, bianco, sospettato di aver commesso gli omicidi a Sandy Hook, come un solitario terrorista armato molto intelligente benché disturbato. Si dice che avesse pochi amici, pochi rapporti con la gente, tenuto piuttosto a distanza da suo fratello maggiore, con cui tendeva ad identificarsi.
Amici di Nancy Lanza, la madre di Adam, affermano che lei raramente entrava nei dettagli circa i suoi problemi con il figlio.
Secondo un ex consigliere, Richard Novia, che era stato anche responsabile della sicurezza del distretto scolastico fino al 2008, Adam veniva caratterizzato come un individuo privo di emozioni, indifferente al dolore fisico. Il fratello maggiore di Adam, Ryan, sottolinea come Adam soffrisse di un disturbo della personalità, forse della sindrome di Asperger. Ma gli esperti dichiarano che questo in alcun modo lo avrebbe predisposto ad una violenza premeditata.
Adam era stato rimosso da scuola per un breve periodo di tempo e scolarizzato in casa. Secondo i funzionari scolastici, gli era stato assegnato uno psicologo. La zia, Marsha Lanza, ricorda la madre di Adam alle prese con la scuola per assicurarsi che il figlio ricevesse i servizi di cui aveva bisogno.
Nancy Lanza, la madre, era anche colei che aveva insegnato ad Adam a sparare. Complessivamente, deteneva una dozzina di armi e veniva descritta come una che si addestrava alla sopravvivenza con una personalità estroversa.
Dopo non essere riuscito ad acquistare un fucile due giorni prima della sparatoria a scuola, alla fine Adam ha utilizzato molte delle armi che sua madre teneva in casa.
Le cause alla radice
Può essere che tutto si riduca a questo? Al controllo delle armi? Il cuore del problema sta solo nel fatto che il giovane aveva accesso a così tante armi da fuoco? O vi è qualcosa di più profondo? Che cosa avrebbe condotto una persona così giovane a commettere un atto tanto atroce?
Le cause alla radice di un tale atto emergono dalle contraddizioni fondamentali della società moderna, in particolare da questa situazione congiunturale della storia e dell’economia politica degli Stati Uniti. La politica e le sovrastrutture sono determinate sulla base dell’economia.
Inoltre, si deve sottolineare la pura ipocrisia nella narrazione dei media mainstream e dei politici, che accorrono ad esprimere il cordoglio alle famiglie che soffrono.
La vita è preziosa e la vita di un giovane ancora di più. La maggior parte della gente pensa ad una giovane vita come traboccante di potenzialità. Naturalmente, alcuni, a causa delle loro condizioni materiali, del loro status, nazionalità ed espressione di genere, hanno più possibilità a disposizione. Ma le cose cambiano. Dove c’è vita, c’è la possibilità di un cambiamento. I giovani che hanno perso la loro vita avrebbe potuto essere attori nel rendere il mondo un posto migliore.
Quando il presidente Obama ha espresso il suo cordoglio, e ha parlato della necessità di diventare responsabili degli altri bambini come dei propri, e di offrire ai bambini la possibilità di vivere la loro vita in felicità, egli non ha considerato i bambini del Pakistan che hanno perso la vita a causa di attacchi dei droni statunitensi.
Il presidente non ha preso in considerazione i bambini di Gaza, morti sotto le bombe sganciate da Israele ma finanziate dagli Stati Uniti, nemmeno i bambini in Iraq o tantomeno i bambini che nel mondo soffrono a causa delle politiche di guerra e dello strangolamento economico prodotto dagli Stati Uniti.
Egli non può aver pensato ai milioni di persone che muoiono di fame ogni anno a causa della destabilizzazione neoliberista delle economie dei paesi sottosviluppati.
Probabilmente Obama non ha fatto riferimento ai figli di genitori deportati.
O a Trayvon Martin (un giovane afroamericano 17enne ucciso da un poliziotto in Florida) o a Jordan Davis (adolescente di colore che abitava a Jacksonville, in Florida, a causa di una lite scoppiata per una radio tenuta a volume alto veniva colpito a morte da svariati colpi di arma da fuoco, sparati da un uomo di 45 anni) o ai figli e ai nipoti di Anthony Anderson, che è stato ucciso dalla polizia di Baltimora.
Probabilmente, il presidente non ha sentito mai parlare di Ramarley Graham o di molti altri, le cui vite sono state troncate dalla brutalità della polizia. O non conosce il nome di quelli che muoiono per mancanza di assistenza sanitaria, o che sono vittime di tracolli a causa di una rete di sicurezza sociale che sta scomparendo.
I media non fanno menzione alcuna di tutto questo.
Certamente, però, la vita di un bambino palestinese non vale meno di quella di uno dei bambini uccisi nella scuola elementare Sandy Hook.
Eppure, il fatto che sembri avere maggior valore la vita di uno rispetto a quella di un altro, e che i media e i politici possano parlare mediante generalizzazioni e luoghicomuni su quanto preziosa sia una giovane vita, mentre perseguono e attuano politiche che conducono alla sofferenza di centinaia di milioni di persone, basta questo a portarci al nocciolo della questione.
Adam Lanza non è stato allevato dietro un guscio impenetrabile, che abbia o no sofferto di qualche disturbo della personalità. Le sue azioni e l’atto finale di cui viene sospettato è avvenuto all’interno di un contesto sociale.
Secoli di cultura delle armi
Infatti, in questo contesto esiste la cultura delle armi!
Comunque, le persone che discutono sul controllo delle armi sono alla ricerca di cambiamenti nel corpo giuridico, per leggi che dovrebbero rendere più difficile l’acquisto o la detenzione di armi.
La “National Rifle Association”, l’Associazione nazionale dei costruttori di armi, punta milioni di dollari ogni anno sul lobbismo, insieme ai “Gun Owners of America”, organizzazione dei possessori di armi da fuoco, e di altre organizzazioni consimili.
I produttori di armi hanno fatto profitti record.
La “Sturm Ruger” e la “Smith & Wesson”, che rappresentano il 30 per cento del mercato delle pistole negli Stati Uniti, hanno visto le loro vendite spiccare il volo negli ultimi anni. Le armi rappresentano per l’industria manifatturiera profitti pari a 4,1 miliardi di dollari.
Questa cifra riguarda solo il settore industriale delle armi da fuoco per uso personale, non i grandi produttori di armi come la General Electric, General Dynamics, Northrop Grumman, Lockheed Martin, o le altre imprese che ricevono decine di miliardi di dollari l’anno dal governo federale.
La cultura delle armi è più di questo, però!
Gli Stati Uniti sono stati costruiti sequestrando la terra, terra che è stata rubata con la forza agli abitanti originari, che sono poi stati massacrati – bambini, donne e uomini. Intere nazioni sono scomparse, fatte fuori e massacrate con l’uso di ogni tipo di arma, non ultimo con l’uso di forme primitive di guerra biologica, in cui sono stati utilizzati materiali infetti per introdurre malattie estranee ai popoli indigeni.
La schiavitù è stata tenuta in vita con le armi e la violenza brutale, e si è assistito alla nascita della prima forza di polizia normalizzata, i cacciatori di schiavi.
Fino ad oggi, è stata la violenza che ha mantenuto l’egemonia politica ed economica degli Stati Uniti sulla maggior parte del mondo.
Il predominio degli Stati Uniti è al servizio di una piccola classe che deve le sue origini alla fondazione degli Stati Uniti e al capitalismo.
Gli Stati Uniti e l’Europa occidentale devono la loro ricchezza, non all’abilità e alla supremazia inventiva dei popoli dei rispettivi paesi, ma ad una evidente aggressività, al furto, alla schiavitù, allo stupro e al genocidio.
Come Walter Rodney ha scritto in “How Europe Underdeveloped Africa – Come l’Europa è responsabile del sottosviluppo dell’Africa”:
“Lo sviluppo dell’Europa fa parte dello stesso processo dialettico per cui l’Africa è stata sottosviluppata.”
Si può affermare lo stesso per gli Stati Uniti, per quanto riguarda il resto del pianeta.
Questo è perché la cultura delle armi, una cultura della violenza, è venuta in essere. Si tratta di un mero riflesso dell’attuale ordine sociale mondiale.
Violenza, privilegio ed alienazione
Questo è il contesto in cui Adam Lanza è cresciuto – un ambiente fatto di violenza, privilegio e anche di una profonda incoerente alienazione.
Anche Lanza poteva essere circondato da orpelli materiali, da cose che la stragrande maggioranza delle persone sul pianeta non potrà mai vedere, tuttavia così si crea un vuoto profondo, solo per possedere queste cose.
La società capitalista sollecita l’individualismo, la competizione per la sopravvivenza. Nella moderna società statunitense le persone sono alienate dal risultato del loro lavoro e da quello degli altri. La cultura consumistica, che così tanto stigmatizzata dalle riviste liberali, è una manifestazione dell’alienzaione nella moderna società capitalistica, che fa parte della cultura decadente che si sviluppa e si radica sempre più, di generazione in generazione.
Il biasimo e la responsabilità sono stati riposti sulle armi. Si sono invocate leggi sul controllo delle armi sempre più rigorose, affidando però il monopolio della violenza alla polizia, per tenere salde le attuali relazioni sociali. Ma le ragioni effettive dell’aumento di questo tipo di istanze e la difficile situazione dei giovani condizionano l’ordine sociale.
Forse le famiglie dei bambini morti a Sandy Hook non potranno mai trovare una vera consolazione, la loro ferita non si rimarginerà mai. Come potranno farlo, quando passeranno i compleanni e le voci dei loro giovani preziosi non potranno più essere ascoltate e tutto il loro potenziale non si realizzerà mai?
L’analisi scientifica a volte può sembrare insensibile, ma nel cuore di un rivoluzionario sta il desiderio di cambiare il mondo, di vedere il vecchio ordine strappato via da qualcosa di meglio, di più umano, che si fondi sul principio che nella società ad ognuno venga assicurato il necessario e il giusto.
L’unico modo per iniziare ad affrontare una tragedia come il massacro di Sandy Hook è quello di analizzare i problemi fondamentali che esistono.
In ultima analisi, è al sistema capitalista che bisogna addossare le colpe. Finché esisterà questo sistema, la vita dei bambini sarà a rischio, che si tratti di pericolo per violenze, fame, abbandono o disastri causati dal riscaldamento globale.
Il tutto è radicato in un sistema che è completamente da buttare!
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http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=172937
National Rifle Association: “Siamo scioccati da quanto accaduto, come tutta l’America”
La lobby delle armi: la violenza è nei film e nei videogiochi!
New York, 21 dicembre 2012
“I film e i videogiochi dipingono la violenza come intrattenimento: c’è un videogioco che si chiama kindergarden killer, un killer all’asilo infantile”: lo afferma il vice presidente della National Rifle Association (Nra), la lobby delle armi statunitense, Wayne Lapierre, sottolineando che i “media demonizzano i portatori di armi” e “riempiono il Paese con idee disoneste”.
“È necessario affrontare la realtà, il bando alle armi nelle scuole rende gli alunni vulnerabili”, ha affermato Lapierre, precisando che finora l’associazione ha evitato ogni commento sulla strage nella scuola in Connecticut per “rispetto” delle vittime. “Siamo scioccati da quanto accaduto, come tutta l’America”.
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“La sparatoria alla Sandy Hook del 14 dicembre viene definita come il secondo più grande massacro in una scuola, dopo la sparatoria al Politecnico della Virginia nel 2007. Non si è trattato di un evento isolato in questo paese. Nemmeno nel corso di quest’anno.”
Una valanga di violenza armata: dopo il massacro del Connecticut seguono altri arresti per gravi fatti di sangue!
di Patrick Martin – World Socialist Web Site
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
17 dicembre 2012
http://wsws.org/en/articles/2012/12/17/guns-d17.html
Una serie di episodi sanguinosi e di arresti preventivi si è succeduta negli Stati Uniti nei tre giorni successivi al massacro presso la scuola elementare Sandy Hook a Newtown, Connecticut, a dimostrazione che le condizioni che hanno prodotto la terribile tragedia non sono in alcun modo eccezionali.
Almeno due degli episodi hanno interessato sparatorie improvvise o programmate contro la gente.
Sabato scorso, 15 dicenbre, un uomo di 42 anni è stato arrestato nel parcheggio di un centro commerciale del Sud della California, dopo che aveva cominciato a sparare con un’arma automatica.
Marcos Gurrola, di Garden Grove, avrebbe sparato almeno 50 colpi all’esterno del centro commerciale Fashion Island a Newport Beach, nel quartiere signorile Orange County alla periferia di Los Angeles.
Una portavoce della polizia ha dichiarato che nessuno era rimasto ferito, perché l’uomo armato aveva sparato a terra e in aria, e non aveva preso come obiettivo gli acquirenti, ma i colpi d’arma da fuoco avevano causato un comprensibile panico. Il centro commerciale era affollato per gli acquisti natalizi, e il parcheggio era pieno. Molti negozi avevano abbassato le sarcinesche appena si erano percepiti i rumori della sparatoria.
L’episodio avveniva solo 24 ore dopo il massacro di Newtown, e cinque giorni dopo che un individuo armato aveva causato l’uccisione di due persone e il ferimento di una terza presso un centro commerciale in Oregon.
Un uomo veniva arrestato nel nord Indiana, sempre sabato scorso, dopo aver minacciato di “ammazzare tante persone quante poteva” in una scuola locale. Le minacce avvenivano in seguito ad un’accesa discussione con la moglie, che lavora alla mensa di una scuola elementare locale a Cedar Lake, a circa 45 miglia a sud est di Chicago.
Von I. Meyer, 60 anni, come viene riferito, aveva minacciato di dare alle fiamme la moglie mentre questa stava dormendo. Veniva arrestato con l’accusa di sette capi di imputazione, dopo aver minacciato la moglie che avrebbe ucciso lei “a scuola” e che “avrebbe ammazzato più gente possibile, prima che la polizia potesse fermarlo.”
Venerdì, la moglie di Meyer non è andata a lavorare, e la polizia ha messo sotto stretta sorveglianza la sua scuola e diverse altre nel quartiere. Sia le minacce che l’intensificazione del sicurezza avevano avuto luogo prima della strage in Connecticut.
Esistono indizi circostanziati che le minacce di Meyer non erano vuote. In casa sua, la polizia ha rinvenuto 47 armi da fuoco e un valore pari a 200.000 dollari di munizioni. Meyer è stato trattenuto nel carcere di Lake County, senza cauzione, in attesa di una prima udienza.
A Birmingham, Alabama, due episodi di violenza hanno lasciato sul terreno cinque morti.
Sempre sabato, un uomo, sospettato di aver ucciso altri tre uomini in una lite domestica, è stato colpito a morte dalla polizia, dopo un inseguimento e sparatoria successiva.
Romero Roberto Moya, 33 anni, è stato colpito più volte, dopo aver aperto il fuoco con un fucile d’assalto contro la polizia, lasciando un poliziotto ferito gravemente.
Moya era ricercato per l’uccisione di tre uomini, che si ritiene fossero i suoi fratelli, in una casa roulotte a Cleburne County, Alabama, una zona rurale nei pressi del confine di stato con la Georgia. Nella sparatoria veniva ferito un bambino di due anni, subito ricoverato in ospedale.
Nello stesso giorno, Jason Lett, di 38 anni, forse sconvolto per il trattamento subito da sua moglie all’ospedale St. Vincent di Birmingham, aggrediva la struttura medica alle 4 del mattino circa, ferendo un poliziotto e due operatori ospedalieri prima di essere colpito a morte da un altro poliziotto .
Venerdì sera, all’interno dell’hotel-casinò Excalibur di Las Vegas, Nevada, è avvenuto un omicidio-suicidio: un uomo si è avvicinato al bancone di accoglienza all’interno della hall principale, ha aperto il fuoco, uccidendo una donna che lavorava lì, e poi ha girato la pistola contro se stesso. Dopo l’esplosione dei colpi, nel casinò si è scatenato il caos.
Inoltre, sempre venerdì, la polizia ha arrestato un adolescente a Bartlesville, Oklahoma, a nord di Tulsa, con l’accusa di avere progettato di sparare contro gli studenti in un auditorium di una scuola superiore, facendo per giunta uso di bombe a mano. Lo studente diciottenne aveva compiuto ricerche su Internet per la costruzione di bombe artigianali e sul massacro di Colombine. L’arresto avveniva prima degli eventi in Connecticut.
Domenica mattina, 16 dicembre, a Sumner, Washington, un uomo veniva ammazzato e tre altri sono rimasti feriti dopo essere stati colpiti da una macchina di passaggio, mentre si trovavano all’esterno per fumare nel parcheggio di un motel locale.
I tre feriti sono stati trattati per le ferite da arma da fuoco al Policlinico di Tacoma. Le vittime, tutti operai edili dalla California, hanno dichiarato di non conoscere i loro aggressori.
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I farmaci psicoattivi che devastano la mente (stralcio) inchiodano il ‘Physician’s desk reference’, ( il più grande prontuario di informazioni sull’uso dei farmaci), e la loro lista di “effetti collaterali” lascia che i fatti parlino da soli
di Gary Kohls, Lew Rockwell.com,
25 luglio 2012
I massacri, gli omicidi e i suicidi indotti da antidepressivi.
(Elaborazione e traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Eric Harris, di anni 17 (prima trattato con Zoloft , poi con Luvox) e Dylan Klebold, di anni 18 (la sua cartella clinica non è mai stati messa a disposizione del pubblico), hanno ucciso 12 studenti e 1 insegnante e ferito altre 23 persone a Littleton, Colorado, prima di suicidarsi .
Jeff Weise, di anni 16, gli erano stati prescritti 60 mg / die di Prozac (tre volte la dose media iniziale per adulti!), quando ha sparato al nonno, all’innamorata di suo nonno e a molti altri studenti (10 morti, 12 feriti) a Red Lake, Minnesota. Poi si è sparato.
Cory Baadsgaard, di anni 16, era trattato con Paxil quando ha preso un fucile al suo liceo a Wahluke (stato di Washington) e ha tenuto in ostaggio 23 compagni di classe.
Chris Fetters, di anni 13, ha ucciso la sua zia preferita durante il trattamento con Prozac.
Christopher Pittman, di anni 12, ha ucciso entrambi i suoi nonni durante il trattamento con Zoloft. Mathew Miller, di anni 13, si è impiccato nel suo stanzino camera da letto dopo l’assunzione di Zoloft per 6 giorni.
Jarred Viktor, di anni 15, ha inferto 61 pugnalate alla nonna dopo 5 giorni di Paxil.
Kip Kinkel, di anni 15, (sotto Prozac e Ritalin) ha sparato ai suoi genitori mentre dormivano, poi è andato a scuola e ha aperto il fuoco uccidendo 2 compagni di classe e ferendone altri 22, poco dopo aver iniziato il trattamento con Prozac.
Luke Woodham, di anni 16 anni (Prozac) ha ucciso sua madre, altri due studenti, ferendone poi altri sei.
Michael Carneal (Ritalin), di 14 anni, ha aperto il fuoco sugli studenti della sua scuola superiore a West Paducah, Kentucky. Tre adolescenti venivano uccisi, altri cinque feriti.
Andrew Golden, all’età di 11 anni, (Ritalin) e Mitchell Johnson, di 14 anni, (Ritalin) hanno sparato contro 15 persone, uccidendo quattro studenti, un insegnante, e ferendone altri 10.
T.J. Solomon, di 15 anni, (Ritalin), studente di scuola superiore a Conyers, Georgia, ha aperto il fuoco e ferito sei dei suoi compagni di classe.
Rod Mathews, di 14 anni, (Ritalin) ha bastonato a morte un compagno di classe con una mazza. James Wilson, di 19 anni, (in trattamento con diversi psicofarmaci) da Breenwood, Carolina del Sud, ha usato una pistola calibro.22 in una scuola elementare uccidendo due bambine, e ferendo altri sette bambini e due insegnanti.
Elizabeth Bush, di 13 anni, (Paxil) è stata responsabile di una sparatoria in una scuola in Pennsylvania.
Jason Hoffman (trattato con Effexor e Celexa): sparatoria in una scuola a El Cajon, California. Chris Shanahan, di 15 anni, (Paxil) a Rigby, Idaho, che di punto in bianco ha ucciso una donna.
Jeff Franklin (Prozac e Ritalin), Huntsville, Alabama, tornato a casa dal lavoro, ha ucciso i suoi genitori a colpi di martello ed ascia, li ha fatti a pezzi con coltello da macellaio, poi ha aggredito i suoi fratelli e sorelle più giovani, ammazzandone uno.
Neal Furrow (Prozac), coinvolto in una sparatoria in una scuola di Los Angeles, ha riferito di essere stato obbligato dal tribunale ad assumere il Prozac insieme a diversi altri farmaci.
Kevin Rider, di 14 anni, nel momento in cui gli veniva sospeso il trattamento con il Prozac moriva per una ferita d’arma da fuoco alla testa. Inizialmente si era pensato ad un suicidio, ma due anni dopo, sono state riaperte le indagini sulla sua morte come un possibile omicidio. Il primo sospettato, anche lui di 14 anni, era stato trattato con Zoloft e di altri farmaci antidepressivi SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina).
Alex Kim, di 13 anni, si è impiccato poco dopo che la sua prescrizione di Lexapro era stata raddoppiata.
A Diane Routhier era stato prescritto il Welbutrin per problemi di calcoli biliari. Sei giorni più tardi, dopo aver sofferto per molti effetti negativi del farmaco, si è sparata.
A Billy Willkomm, uno studente dell’Università della Florida, era stato prescritto il Prozac, all’età di 17 anni. La sua famiglia lo ha trovato morto suicida, nel luglio 2002 impiccato ad una scala della sua casa in una zona ridente del “Gulf Shore Boulevard”.
Kara Jaye Anne Fuller-Otter, di 12 anni, era in trattamento con Paxil quando si è suicidata impiccandosi a un gancio del suo armadio. I genitori di Kara hanno dichiarato: “Il medico che noi disapproviamo non ha fatto nulla per sottrarla al Plaxil. Questo gli avevamo chiesto, quando lo abbiamo incontrato nella seconda visita. Gli avevamo riferito che pensavamo che Kara stava avendo una specie di reazione preoccupante al Paxil.”
Gareth Christian, di Vancouver, diciottenne, è stato trattato con il Paxil, quando si è suicidato nel 2002.
Julie Woodward, di 17 anni, era sotto l’azione del Zoloft quando si è suicidata impiccandosi in un garage isolato della sua famiglia.
Matthew Miller aveva 13 anni quando è stato visitato da uno psichiatra, perché aveva difficoltà a scuola. Lo psichiatra gli ha dato dei campioni di Zoloft. Sette giorni più tardi, la madre lo ha trovato morto, appeso ad una cinghia ad un gancio di lavanderia nel suo stanzino.
Kurt Danysh, di 18 anni, trattato con il Prozac, ha ucciso suo padre con un fucile da caccia.
Woody ____, di 37 anni, si è suicidato mentre si trovava alla quinta settimana di trattamento con Zoloft. Poco prima della sua morte, il suo medico gli aveva suggerito il raddoppio della dose del farmaco. Aveva visto il suo medico solo per l’insonnia. Non era mai stato depresso, né in passato aveva manifestato eventuali sintomi di malattia mentale.
Un ragazzo di Houston, di 10 anni, ha sparato e ucciso il padre dopo che il suo dosaggio di Prozac era stato aumentato.
Memon Hammad, di 15 anni, ha sparato e ucciso un compagno di studi di scuola media. Gli era stata diagnosticata una sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e la depressione e stava assumendo Zoloft e “altri farmaci per le sue condizioni.”
Matti Saari, uno studente per diventare cuoco professionista, ha sparato e ucciso 9 studenti e un insegnante, e ferito un altro studente, prima di suicidarsi. Saari stava prendendo un farmaco SSRI e benzodiazepine.
Steven Kazmierczak, di 27 anni, ha sparato e ucciso 5 persone e ne ha ferite altre 21 prima di suicidarsi in un auditorium della Northern Illinois University. Secondo la sua fidanzata, aveva da poco assunto Prozac, Xanax e Ambien. Risultati tossicologici hanno evidenziato che aveva ancora tracce di Xanax nel suo sistema biologico.
Il killer finlandese Pekka-Eric Auvinen, di 18 anni, stava assumendo antidepressivi prima di uccidere 8 persone e di ferirne una decina alla Scuola Superiore di Jokela, poi si è suicidato.
Asa Coon da Cleveland, di 14 anni, ha sparato e ferito quattro persone prima di togliersi la vita. Il tribunale ha riscontrato che Coon era sotto azione di Trazodone.
Jon Romano, di 16 anni, in cura per depressione, ha sparato con un fucile ad un insegnante nella sua scuola superiore di New York.
E tanto basta!
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Perché l’agenda sul controllo delle armi dell’ADL (Activities of daily living) non considera la riduzione della violenza
di Maidhc Ó Cathail, The Passionate Attachment
http://niqnaq.wordpress.com/2012/12/16/latest-antidepressant-fuelled-massacre/
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
16 dicembre 2012
“Activities of daily living (ADLs)”, le attività della vita quotidiana (ADL), è un termine usato nel settore sanitario con riferimento ad attività pratiche quotidiane di cura all’interno delle residenze dei soggetti malati e in ambienti esterni, o in entrambi. Gli operatori sanitari prendono come obiettivo la capacità o l’incapacità di eseguire le attività della vita quotidiana, come misura dello stato funzionale di una persona, in particolare per quanto riguarda le persone con disabilità e gli anziani.
Le attività della vita quotidiana sono definite come “le cose che di solito siamo usi fare … nutrire noi stessi, farci il bagno, vestirci, istruirci, lavorare, avere cura della casa, e fruire del tempo libero.”
Un certo numero di centri di indagine nazionali raccolgono dati sullo stato delle “attività della vita quotidiana” della popolazione degli Stati Uniti.
Tempestivamente, ADL (Activities of Daily Living), ha emesso un comunicato stampa in risposta al massacro nella scuola di Newtown.
Esprimendo “shock, incredulità e orrore” per l’uccisione dei 27 tra bambini e insegnanti, la dichiarazione di ADL da parte di Abe Foxman e dal direttore regionale del Connecticut dell’organizzazione recita in parte:
“Non c’è nulla che possa giustificare l’uccisione di innocenti, soprattutto di bambini. Ci auguriamo che questo non sia stato un atto motivato da odio, come tante sparatorie all’interno di scuole sono avvenute in passato.”
Il comunicato si conclude con un promemoria, che l’auto-celebrata “agenzia per i fondamentali diritti civili/ relazioni umane della nazione” non è certo un’organizzazione indifferente a tali tragici eventi:
“ADL è stato a lungo un sostenitore per una legislazione forte, efficace e ragionevole sul controllo delle armi. Dal 1967, ADL ha favorito un allargamento della regolamentazione federale e dello Stato sulla vendita e il trasferimento di armi da fuoco e altre armi pericolose.
Sfortunatamente, troppe volte abbiamo tristemente assistito ai tragici pericoli rappresentati dalle armi. In tutto il paese, nelle scuole, nelle aziende e nelle case del culto, individui hanno usato le armi per terrorizzare le comunità e le istituzioni locali.
Siamo fermamente convinti che un modo per limitare il potere degli estremisti e per ridurre la violenza nelle nostre comunità è quello di adottare un’efficace e dura legislazione sul controllo delle armi.”
La presunta preoccupazione dell’ADL per i bambini del Connecticut, tuttavia, si pone in netto contrasto con la sua evidente indifferenza per i bambini di Gaza.
Quando l’esercito israeliano (IDF) ha ucciso 34 bambini e ferito altre 274 persone nel suo recente attacco durante l’operazione “Colonna di nuvola” contro la più grande prigione a cielo aperto del mondo, il gruppo dei “diritti civili” si è affrettato a giustificare il massacro.
Tra le sue numerose “risorse on-line, relazioni ed articoli, dichiarazioni e altri materiali” destinati a spiegare in tipico stile “hasbara” della propaganda israeliana “perché Israele sta reagendo lottando” veniva emesso un comunicato stampa che esprimeva sostegno per l’“azione militare mirata” e un blog-post di condanna per i “commenti estremisti” e per l’“anti-semitismo” dei critici del macello di innocenti da parte di Israele.
Ci sono altri motivi per ritenere che il sostegno dell’ADL per il controllo delle armi, ma al di fuori di Israele, sia motivato da qualcosa di diverso rispetto al suo desiderio espresso di contenere la violenza all’interno delle comunità degli Stati Uniti.
In un articolo del 2003, il caposervizio di “The New Republic” di Gregg Easterbrook criticava la “violenza assurda” glorificata nei film del regista di Hollywood Quentin Tarantino:
“Il film Kill Bill si apre con una famiglia intera che viene descrittivamente macellata per il divertimento personale degli assassini. Kill Bill è distribuito da Miramax, uno studio Disney. Disney cerca il profitto nello sguazzare nel sangue e nel rappresentare la violenza e l’omicidio come sport piacevoli.
Miramax della Disney rappresenta una quota significativa dell’attuale ciarpame di Hollywood glorificante la violenza, tra cui il film Scream (Urlo), il cui messaggio era che uccidere gli amici e gli insegnanti era un modo divertente per i ragazzi delle scuole superiori, per vendicarsi di chi li prendeva in giro.
Scream era il film preferito dai killer di Columbine.
Non date troppo affidamento a ciò che si dice ad Hollywood, vale a dire che oggi Disney pensa che sia soprattutto il pubblico a richiedere sempre più grafiche raffigurazioni di uccisioni di innocenti come divertimento puro.
Il direttore generale della Disney, Michael Eisner, è ebreo; il capo della Miramax, Harvey Weinstein, è ebreo. D’accordo, ci sono tanti cristiani e altri dirigenti di Hollywood che adorano il denaro sopra ogni altra cosa, e che promuovono a scopo di lucro l’adulazione della violenza.
Ma perché anche i dirigenti ebrei trovano giusta la venerazione dei soldi attraverso la promozione a scopo di lucro dell’adulazione della violenza? La recente storia europea, da sola, dovrebbe indurre i dirigenti ebrei ad opportune riflessioni sull’esaltazione dell’uccisione dell’indifeso come una scelta di vita divertente. Ma non è certo la storia che li preoccupa!
Film girati a Hollywood sono ora visualizzati in tutto il mondo, rivolti ad un pubblico che a volte non può capire i dialoghi o addirittura leggere i sottotitoli, ma non può assolutamente non comprendere il messaggio, il messaggio della Disney attuale, che sentire le urla degli innocenti è davvero un modo divertente per esprimere se stessi.”
Nonostante il supposto interesse per ridurre la violenza nella società usamericana, l’“Activities of daily living”ADL, indignata per il contenuto dell’articolo, non si placava fino a quando la rivista “The New Republic” non pubblicava le sue scuse, ammettendo che era “sbagliato coinvolgere la ebraicità dei dirigenti di Hollywood in una discussione sull’avidità di denaro e l’industria cinematografica.”
Assolutamente assente nella dichiarazione di Abe Foxman, direttore generale di ADL, che accettava le scuse dei curatori della rivista, non veniva fatto alcun riferimento al punto cruciale del ragionamento di Easterbrook: l’influenza deleteria dei film violenti sulle menti impressionabili. Allora, che cos’è che motiva l’appoggio dell’ADL ad una rigida legislazione sul controllo delle armi?
In un articolo scritto l’anno scorso dal titolo “Adam, Get Their Guns,” proponevo la seguente risposta:
“Potrebbe essere che la quinta colonna di Israele negli USA sia preoccupata che, se un numero consistente di Statunitensi si rendesse conto di quanto il loro “indissolubile vincolo” con Israele sia costato in termini di sangue, denaro e credibilità, potrebbe dover affrontare una Intifada statunitense?”
Per questo, vorrei ora aggiungere che il Secondo Emendamento potrebbe essere l’ultimo ostacolo all’imposizione al popolo degli Stati Uniti di un vero e proprio stato di polizia per la “Sicurezza della Patria”, di ispirazione israeliana.
E, data l’influenza decisiva della lobby ebraico-israeliana sulla politica estera degli Stati Uniti, il resto del “mondo libero” è già fin troppo sulla buona strada per questo fascista Nuovo Ordine Mondiale.
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