È al via un nuovo accordo fra Confindustria, Cgil Cisl e Uil sulla rappresentanza sindacale, in cui si prevede, tra l’altro, che quei sindacati che concorreranno alle elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie aziendali (RSU) dovranno accettare preventivamente di non poter dichiarare sciopero su accordi firmati da almeno il 51% dei rappresentanti aziendali.
Di fatto, se si vuole partecipare alle elezioni, ci si deve impegnare a non scioperare e quindi ad accettare acriticamente ciò che viene deciso da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Per poter mantenere il diritto di sciopero, che è un diritto costituzionale individuale, i lavoratori non potranno scegliere i propri rappresentanti sindacali, a meno che non siano addomesticati, notai di decisioni prese in altre sedi, occupati soltanto a perpetuare i propri “privilegi”.
Questa posizione, da sempre patrimonio di Bonanni e Angeletti, dall’alto del loro estremo spirito democratico, diventa oggi anche della Cgil della Camusso, con il voto favorevole giunto ieri al Direttivo nazionale Cgil anche dalle varie minoranze interne, tranne la Rete 28 Aprile, che ha votato contro.
Così anche Maurizio Landini, quel “campione” delle libertà e della democrazia sindacale, sponsorizzato dai media e da quasi tutta la sinistra, ha votato con la Camusso accettando un accordo profondamente antidemocratico e autoritario, probabilmente in cambio di permessi sindacali ed una nuova interlocuzione con Confindustria per la Fiom.
Il 9 maggio si svolgerà a Roma un incontro pubblico sul tema della rappresentanza e della democrazia sindacale, organizzato dal FORUM DIRITTI LAVORO in collaborazione con USB e Rete 28 Aprile. Sarà un’occasione di confronto e analisi, ma la mobilitazione contro quest’accordo deve iniziare immediatamente.
L’USB lancia quindi una campagna a difesa di democrazia e diritto di sciopero. Sarà necessariamente una mobilitazione dura e prolungata contro un accordo che di fatto istituzionalizza regole antidemocratiche e mette in seria discussione il diritto di sciopero, per permettere alle aziende di sviluppare indisturbate le loro politiche. L’USB invita inoltre le lavoratrici ed i lavoratori ad abbandonare immediatamente Cgil, Cisl, Uil e Ugl per costruire insieme una vera, credibile e indipendente alternativa sindacale.
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