*Traduzione di Valentina Quaresima
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Come prima cosa, vogliamo ringraziarvi per il supporto e per la solidarietà che ci state mostrando. Riportiamo di seguito i contatti delle autorità su cui vorremmo ci aiutaste a fare pressione.
Presidente
Abdullah Gül
Fax 0 (312) 470 24 33
E-mail: cumhurbaskanligi@tccb.gov.tr
Primo Ministro
Recep Tayyip Erdoğan
bimer@basbakanlik.gov.tr
Ministro degli Interni
Muammer Güler
gsekreter@icisleri.gov.tr
ozelkalem@icisleri.gov.tr
gsekreterlik@icisleri.gov.tr
Dipartimento di Polizia
bphism@egm.gov.tr
Sindaco di Istanbul
Hüseyin Avni Mutlu
Fax: +90 212 512 20 86
Dipartimento di Polizia di Istanbul
Huseyin Capkin
Fax : +90 0212 636 14 44
Comune di Istanbul
Kadir Topbas
Fax : (0212) 455 27 00
E-posta : baskanamesaj@ibb.gov.tr
Ci stiamo confrontando con un governo che ha dichiarato guerra ai propri stessi cittadini, a persone disarmate che stavano esercitando il proprio diritto a manifestare pacificamente. L’uso di gas lacrimogeni, di spray urticanti, di esplosivi è stato indiscriminato; Istanbul è ora sotto un’immensa coltre di gas. Sono stati utilizzati proiettili di gomma col preciso progetto di ferire e di uccidere. Si contano due morti, uno dei quali un turista egiziano. Nella serata di venerdì si sono contati più di 100 feriti, a cui se ne sono aggiunti 500 a seguito del terribile attacco sferrato dalle autorità di polizia durante quella stessa notte. Molti manifestanti sono rimasti temporanea ciechi a causa dei lacrimogeni. I gas sono stati sparati all’interno della stazione della metro di piazza Taksim intorno alle 14 di ieri (venerdì). Anziani, bambini, disabili sono rimasti intrappolati negli spazi angusti della stazione metropolitana in stato di shock. Recentemente, abbiamo avuto notizia che la polizia avrebbe cominciato ad usare anche orange gas, un’arma chimica proibita. In questo momento, il governo turco sta violando ogni diritto internazionale. Il governo turco ha oltrepassato ogni limite violando apertamente non solo il diritto a manifestare e ad esprimersi ma anche quello alla vita.
In primo luogo, vogliamo che questa brutalità cessi immediatamente. La polizia antisommossa deve essere richiamata nelle caserme. Inoltre, vogliamo che tutti i responsabili rassegnino ora le loro dimissioni:
Il Capo della Polizia di Istanbul Huseyin Capkin
Il Sindaco di Istanbul Huseyin Avni Mutlu
Il Ministro degli Interni Muammer Guler
Chiediamo che il Gezi Park continui a vivere. Vi preghiamo di diffondere il nostro appello alle Nazioni Unite, al Consiglio d’Europa e anche al Comitato Olimpico. La resistenza di Gezi park non è una delle tante lotte ambientaliste come hanno scritto e detto i media. Noi stiamo cercando di difendere i nostri spazi pubblici e collettivi dai progetti speculativi di trasformazione del territorio, avviati già nel 2005. La più grande e importante piazza di Istanbul (e della Turchia) è stata inserita in un progetto di “rinnovamento” detto di pedonalizzazione. Questa piazza è la nostra Piazza della Democrazia da dove migliaia di persone hanno rivendicato e rivendicano i propri bisogni e i propri diritti. Il progetto in contrasto con il suo nome chiuderà ogni accesso alla piazza e agli spazi pubblici. Stiamo lottando contro il progetto da quando è stato annunciato e quando ci siamo resi conto che diventava impossibile difendere l’incolumità piazza, la resistenza si è concentrata su Gezi Park, che il solo polmone verde che si apre sulla piazza. I quattro giorni di protesta sono stati non solo a difesa degli alberi e del parco ma contro la violazione del diritto delle persone a muoversi e decidere dei propri territori.
Solidarietà
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Maria
Sono per la Turchia laica e libera