Sull’altare dell’alleanza con il PD il PRC perde, insieme ai suoi migliori militanti, il rapporto con i settori popolari colpiti dalla crisi. La vicenda della fuoriuscita di un intero circolo di Rifondazione dal partito di riferimento termina nel peggiore dei modi.
Parliamo del Caracol, circolo eminentemente giovanile di Viareggio che, dopo un aspro confronto interno sul tema dell’alleanza elettorale con il PD locale alle recenti elezioni amministrative, lo scorso 17 maggio ha deciso di uscire dal partito.
Il contrasto tra le enunciazioni d’indipendenza del gruppo dirigente nazionale PRC dal PD e le alleanze elettorali a livello locale è talmente stridente che la scelta dei compagni del Caracol è stata non solo legittima, ma intimamente coerente con un comune sentire di tanti e tante compagne che ancora militano in quel partito. Basti pensare all’internità del PRC nella Giunta della Regione Toscana, promotrice di un attacco alla sanità pubblica regionale peggiore di quello pianificato dal governo Monti.
Le pratiche sociali portate avanti dai compagni del Caracol in questi mesi hanno evidenziato l’importanza di liberare energie dalle diatribe di un partito alla deriva, indicando la strada per una possibile fuoriuscita da una paralisi che sta consumando un’esperienza che ha segnato la storia recente di tanti comunisti nel nostro paese.
I dirigenti del PRC viareggino, invece di intraprendere un percorso di confronto, anche aspro, con dei compagni impegnati quotidianamente nelle lotte sociali sul territorio, hanno scelto la via peggiore, quella dell’espulsione fisica da una sede essenziale per l’organizzazione dei picchetti antisfratto, per la scuola per ragazzi, l’alfabetizzazione delle donne migranti, le attività dell’unione inquilini e del GAP. In un colpo solo il gruppo dirigente di Rifondazione viareggina ha tagliato brutalmente i ponti con le forze antagoniste locali, mettendo in difficoltà un percorso di lotta molto utile ai settori di riferimento dei comunisti: i lavoratori, i senza casa, i senza lavoro, gli immigrati.
Esprimiamo la piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Caracol di Viareggio, con i quali siamo in piena sintonia politica e culturale. Infatti, solo attraverso una rottura politico/culturale con pratiche opportuniste, politiciste ed elettoralistiche i comunisti possono ritrovare quello slancio essenziale per recuperare credibilità a livello di massa.
Non saranno le decisioni di un gruppo di burocrati a fermare l’entusiasmo e la determinazione dei compagni del Caracol.
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