Sapevate che Yanukovich aveva avuto più voti della popolazione ucraina che dalla cittadinanza russa?
Dietro le proteste e gli scontri di Piazza Maidan e la destituzione del presidente Yanukovich, secondo LookOut, si i celano interessi economici e strategie politiche internazionali. Un retroscena in cui hanno avuto un ruolo fondamentale anche i clan del potere locale. Andiamo a curiosare.
Il miscuglio politico-etnico ucraino va prima capito e poi semplificato. Riducendolo alla battaglia tra i due blocchi di potere che diventa visiva osservando semplicemente la mappa del voto per le presidenziali assieme alla mappa della distribuzione etnica. Si vede così che il blocco filo-occidentale Juschemko-Timoschenko ha il suo bacino e la sua etnia nelle regioni a ovest e centro del Paese, prossime all’UE, mentre quello di Yanukovich nelle regioni a oriente e sud, prossime alla Russia.Va aggiunto che in Ucraina, come in molti Paesi ex sovietici, esiste una realtà di potere fondata su clan locali a cui sono affiliati gli esponenti politici di entrambi gli schieramenti.
Ed ecco che saltano alcuni preconcetti. Non è decisiva la diversità politica, la propensione degli uni verso la Comunità Europea e degli altri verso la Russia. Anche la componente etnica ha valore relativo. Esclusa la Crimea, la minoranza russa in Ucraina non arriva infatti al 17%. Questo cosa vuole dire? Che l’esiliato Yanukovich ha avuto nelle regioni orientali il voto della popolazione ucraina superiore a quello della popolazione russa. Come se nel mezzo dell’Ucraina corresse una invisibile linea di demarcazione storico-geografica tra l’attrazione di gravità politico-culturale centroeuropea e quella di attrazione russa. Unione Europea o Comunità Economica Eurasiatica.
Il presidente destituito dalla piazza di Kiev Yanukovich era leader del Partito delle Regioni in quota filorussa. Una travolgente ascesa politica contro il duo Juschenko-Timosckenko, accusato di voler svendere l’Ucraina all’Occidente. Cos’è accaduto dopo? Yanukovich ha cercato di incassare a destra e a manca. L’Ucraina oggetto del desiderio europeo e incedibile gioiello della corona per la Russia. Invia truppe ucraine al fianco di quelle Usa in Iraq. Nel 2010 aveva firmato un accordo con l’allora presidente russo Dmitri Medved per prolungare la permanenza della flotta russa del Mar Nero nella base di Sebastopoli, in cambio di una congrua riduzione sul prezzo del gas importato dalla Russia.
Quello che però Yanukovich non aveva forse calcolato nella sua dimensione reale, era il lungo e spregiudicato lavoro degli americani in Ucraina fin dai tempi di Breznisky per togliere alla Russia quella pedina fondamentale. E il fatto che gli americani non aspettassero altro -probabilmente avendolo già previsto- che la sua marcia indietro sull’Europa per scatenare le forze accumulate, più o meno naziste poco importa, per di più nella felice condizione dell’impegno di Putin a Sochi. Dietro le proteste e gli scontri di Maidan e la destituzione del presidente Yanukovich si celano interessi economici e strategie politiche internazionali. Con un ruolo anche dei clan del potere locale.
da RemoContro
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