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Scommesse elettorali


Come si sa i brokers sono qualcosa di più che degli scommettitori incalliti. Sono qualcosa a metà tra i traders di borsa, che scommettono con futures e derivati, e dei fundraiser che raccolgono investimenti di rischio tramite scommesse su eventi che prevedono forti tassi di imprevedibilità. I brokers scommettono sugli eventi sportivi ma anche su cose più complesse come i risultati elettorali. Chi raccoglie investimenti – anche sotto forma di scommesse – si premura di avere informazioni attendibili per poter regolare il flusso di scommesse e determinare le quote di rischio che possono farti perdere tutto o vincere una piccola fortuna.

Nel caso delle elezioni italiane di domenica e lunedi i brokers sembrano aver avuto accesso ai dati confidenziali degli istituti che curano i sondaggi. La legge vieta la diffusione dei sondaggi in questi giorni, ma sono proprio gli ultimi giorni quelli che offrono uno spaccato più verosimile delle intenzioni di voto. I partiti in lizza si tengono stretti i loro dati riservati, quelli che con un margine di errore inferiore magari ad un sondaggio di tre settimane fa, ti fanno capire se è andata o no. I brokers hanno probabilmente accesso a qualche gola profonda negli istituti demoscopici e nei partiti. Ricavano informazioni riservate, le elaborano e mettono in campo percentuali sulle quali raccogliere scommesse.

Secondo questa fonte di informazione “parallela” a quelle ufficiali, si ricava il seguente scenario sui risultati elettorali: Pd/Sel si fermano al 33,5%; PdL-Lega sarebbero cresciuti fino al 32% dopo la “trovata” della falsa lettera sul rimborso dell’Imu; Il Movimento 5 Stelle viene dato al 19% mentre Monti e la sua Scelta Civica se la rischiano grosso scendendo al 10,6%; Rivoluzione Civile viene data al 3,2%.

In pratica lo spettro dell’ingovernabilità si profila abbastanza nettamente all’orizzonte. A questo punto, e con le ipoteche della troika sul futuro che richiedono invece un governo stabile, è legittimo chiedersi se sia proprio un male. Certo gli “investitori finanziari” adesso vanno incontro allo sdoppiamento tra quelli che hanno predisposto i loro piani speculativi sulla stabilità e quelli che invece puntano allo “scenario b” cioè l’instabilità. Monti, Bersani e la troika Bce-Fmi-UE hanno cercato di convincerci che i primi sono “i buoni” e i secondi sono i “cattivi”. Tutti sanno che non è vero. Entrambi si nutrono della carne e del sangue della gente.

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2 Commenti


  • luciano

    Se i dati sono questi,altro che ripulsa della Troika,non sono bastati il massacro sulle pensioni,la soppressione dell’art.18,il pareggio di bilancio in Costituzione,la rivolta (presunta), contro la casta dei politici,una disoccupazione che si presenta oramai come un fenomeno strutturale del sistema,tutto questo non é bastato e i principali responsabili stanno per passare all’incasso!Quando Bersani (e Monti),vengono accreditati di oltre il 45%dei voti vuole dire che tutta la mitologia sul cosiddetto “paese reale”contrapposto al “paese legale”é,appunto pura fantasia.Bisogna prenderne atto e, a questo punto, per dirla con Mao,”mettersi sulla sponda del fiume e aspettare che il cadavere passi”. Altro,purtroppo, non è possibile fare. PS.Dov’è finita tutta quell’idiosincrasia per le urne e “la politica”,se oltre il 70%di abitanti di questo paese vota schierandosi di fatto con questa borghesia asservita ai poteri forti?Il paese reale a volte,anzi spesso,è peggiore del paese legale!


  • serena

    È un male sì, ma che stiamo ancoraca tifare per il tanto peggio tanto meglio? Ma per carità…..

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