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Mezzo obbligo vaccinale, solo per garantire la produzione

Troppo tardi, troppo poco, troppo confuso, troppe differenziazioni. E nessuna ammissione sul disastro prodotto in due anni dai governi in carica con provvedimenti simili, improntati all’identica logica: “convivere con il virus”.

Il governo Draghi ha chiuso una lunga giornata di scontri interni decidendo un mezzo obbligo vaccinale, limitato ai soli ultracinquantenni – lavoratori e non – ma a partire dal 15 febbraio. Ossia tra 40 giorni. Quando – con molta probabilità – questo governo non sarà più in carica per il trasloco di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale. Ci penserà qualcun altro, insomma…

Dettaglio rivelatore: a riferire la decisione finale sono stati lasciati tre ministri, usciti dal Palazzo, mentre “il migliore” ha rinunciato alla consueta conferenza stampa. Se questa doveva essere l’occasione per “comunicare al paese” una svolta nella lotta alla pandemia, beh, non c’è stata. E Draghi si è dileguato dalla porta di servizio, senza “metterci la faccia”.

Nel merito.

Il mezzo obbligo vaccinale passa ancora una volta per il green pass, nonostante questo strumento abbia già dimostrato di non essere assolutamente sufficiente per spingere verso l’iniezione quanti diffidano.

La “novità” sta nell’ennesima differenziazione. Chi lavora dovrà esibire il “super green pass rafforzato” – quello distribuito a vaccinati e guariti – mentre i senza lavoro saranno “obbligati” senza altra specificazione.

Ma anche questi ultimi dovranno mostrare la certificazione per entrare in una lunga e contorta serie di luoghi pubblici e ricreazionali, e senza prova di avvenuta vaccinazione non sarà ovviamente possibile.

Babele assoluta nella scuola, dove ad ogni fascia di età vengono applicate misure diverse. Alle materne la classe va in quarantena al primo caso di positività. Salendo di età si passa a due, tre, quattro, col passaggio in Dad dei soli non vaccinati, oppure chissà.

Trasformando così la lotta al virus in un arzigigolo burocratico di efficacia pari a zero. E la didattica – la formazione delle future generazioni – viene imbrigliata in un percorso ad ostacoli dai risultati evanescenti.

Inoltre far riaprire le scuole nell’attuale scenario di ampia diffusione e circolazione dei contagi – riempiendo così i trasporti e concentrando milioni di persone in luoghi chiusi – appare il solito azzardo all’insegna del “non si ferma nulla” e si “convive con il virus”.

Il caos normativo è certamente stato accresciuto dalle esigenze di Lega e grillini di marcare una qualche differenza rispetto al “grande capo”.

E già questo segnala come per il governo ci siano due sfere di importanza assolutamente diversa. Per i provvedimenti economici (Pnrr, ecc) Draghi ascolta tutti e poi fa come gli pare, tenendo conto delle obiezioni degli organismi europei ma non di quelle dei “partiti”. Sulla lotta alla pandemia, la mediazione è sempre possibile, perché evidentemente ritenuta problema secondario, “non strategico”.

Indirettamente lo ha ammesso lo stesso Mario Draghi, lasciando filtrare alla stampa il messaggio per cui con queste ultime decisioni si “vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche”.

Se si tiene nel dovuto conto che, nelle stesse ore, si registrava il record assoluto di contagi rintracciati in 24 ore – oltre 190.000 – si capisce facilmente che non è quest’ultimo l’obiettivo del governo.

Le preoccupazioni sono le solite: lasciar funzionare le attività economiche, con l’unico limite rappresentato dall’intasamento delle strutture ospedaliere.

Quando si rischia lo tsunami – anche perché dopo due anni non si è affatto fermato il processo di privatizzazione e non sono state stanziate risorse straordinarie per la sanità pubblica – allora si prova a mettere qualche sacco di sabbia. Troppo poco e troppo tardi…

Identici record vengono quotidianamente segnati in tutto l’Occidente neoliberista. Oltre 300mila in Francia, più di un milione negli Usa, ecc.

Una prova provata dell’incapacità – o della non volontà – dei governi. Che infatti ricorrono tutti all’indicazione di un “nemico interno” cui addebitare il fallimento nella battaglia al contagio. Un po’ come i generali italiani dopo le sconfitte sul Carso…

I “no vax” stanno lì per quello. I governi hanno voluto che ci fossero (con la “scelta facoltativa”) e continuano a parlare – e far parlare – solo di loro, nonostante che il numero cali fisiologicamente giorno dopo giorno (per paura o per ricovero); nonostante che di manifestazioni non ce ne siano praticamente più.

Idioti utili per la distrazione di massa. Che può essere molto aggressiva – vedi quel poco di buono di Emanuel Macron… – o più soft (il travicello Speranza), ma sostanzialmente identica nella logica.

Tirare delle conclusioni, da tutto questo, è semplice e impossibile allo stesso tempo. Tra una settimana, con l’ennesimo prevedibile raddoppio dei contagi, ci sarà un’altra sceneggiata dello stesso tipo.

Ad un anno esatto dall’apparizione dei vaccini, soltanto ora si comincia a dire – molto meno a praticare – che la vaccinazione deve essere universale, e dunque obbligatoria, altrimenti serve a relativamente poco (meno morti e ospedalizzati, certo, ma un virus che circola liberamente, muta e torna imprevedibile).

Nel frattempo la situazione è andata fuori controllo. E’ pressoché impossibile, oggi, qualsiasi tracciamento di quanti sono venuti a contatto con dei contagiati e persino degli attualmente contagiati stessi. Li si scopre solo quando viene effettuato casualmente un tampone, cui non segue – in caso di positività – alcun obbligo di quarantena minimamente verificato.

Il mezzo obbligo vaccinale per gli over 50 è una misura più “produttiva” che sanitaria. La gran massa dei lavoratori qualificati, quelli indispensabili o insostituibili per le imprese, sono in questa fascia di età. E proprio le loro assenze sul lavoro – per essere stati contagiati o come misura precauzionale dopo un contatto – stanno mettendo in difficoltà sia i servizi che parte della produzione.

Ma governi come questi non hanno altro, nella testa…

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5 Commenti


  • salvatore

    cominciamo dalle quisquilie, Il vaccino obbligatorio, caro Dante, fattelo Te, anche perché come ti accalori a predicarne l”universalità, ci dovresti anche dire se si va a oltranza fino alla 500ma puntura o cosa, inoltre, questa profilassi, dura sempre meno e produce una corsa a trottola come il cane che insegue la sua coda ……. Dal punto di vista dell’analisi politica sei impeccabile, inoltrandoti nel campo delle semplificazioni sanitarie non ti discosti molto dal “compagno” Speranza, che voleva uscire dall’emergenza “da sinistra” ed infatti, rispetto al PIL, gli stanziamenti previsti fino al 2024 per la sanità pubblica arrivano ad essere inferiori a quelli del 2019.
    Consiglio serale:
    scendere dal piedistallo della spocchiosità autoreferenziale che non giova a nessuno, tanto meno a chi dovrebbe rimpinguare le fila di chi potrebbe lottare veramente contro lo status delle cose (politiche) ma si attarda a dileggiare coloro che ritiene Idioti utili per la distrazione di massa…… strana filosofia questa, come se a mezzanotte, essendo a zonzo, ci si fradiciasse per un temporale notturno, dando la colpa agli ombrellai che a quell’ora erano chiusi …


    • Redazione Contropiano

      Nelle epidemie del lontano passato, quando i vaccini non c’erano, la “quarantena” significava 40 giorni chiudi nel focolaio di infezione. Se sopravvivevi, ben. Se provaci a uscire prima, morte immediata (con armi da fuoco o frecce, prima ancora, per non toccarti).
      Meglio il vaccino, no?


  • Enzo Miccoli

    Ribadisco quanto già commentato a un articolo di Piccioni qualche giorno fa: l’insulto ai no-vax (tra l’altro…è una categoria sociologica davvero da accettare e fare propria?), questo sfogo di temporaneo godimento, esprime la fragilità argomentativa generale nelle tesi espresse. La tesi è sempre la stessa: il Governo ha sbagliato in quanto non ha fatto abbastanza in termini di misure draconiane. Certo, poi arriviamo la spiegazione di classe: non ha fatto abbastanza perché ciò avrebbe comportato politiche meno liberiste e meno favorenti la valorizzazione del capitale. Idem riguardo le politiche di privatizzazione nella sanità e la difesa dei brevetti a favore di Pfizer ecc ecc…
    Non vedo però la ragionevolezza di insultare coloro che non si sono “vaccinati”. E’ ormai palese che le terapie geniche disponibili in Italia (pfizer, moderna) non hanno alcun ruolo nel limitare il contagio; è anche palese che la soluzione non può essere la somministrazione semestrale di continui richiami vaccinali di questo tipo. Il soggetto che non si vaccina non è il nostro nemico, in un quadro in cui la diffidenza verso l’azione di Governo ingloba necessariamente la diffidenza verso la scienza positiva effettivamente vissuta. Il soggetto non vaccinato, potrà anche essere un “coglione” come è stato ripetutamente detto in questa testata, ma un “coglione” che al limite, nuoce a se stesso e non “pregiudica” la salute altrui più di un soggetto “vaccinato”. O vogliamo negare anche questo? Il problema non è “il soggetto” ma il contesto e in questo contesto vi sono dentro tutti: vax, no-vax e soprattutto quasi-vax: coloro che perderanno, eventualmente, il diritto alla vita sociale nel momento in cui non dovessero fare (ad oggi) la terza dose.
    Rimane poi la questione di proporzionalità: stiamo dicendo, Contropiano dice che, il soggetto non vaccinato è un coglione e (anche) che la sanzione proporzionata al suo comportamento (alla violazione dell’interesse sociale insita nel suo comportamento antivaccinale) è negargli il diritto al reddito, alla sopravvivenza, come avviene nei fatti con il decreto che ha istituito il surrettizio obbligo vaccinale per i lavoratori over50?


    • Redazione Contropiano

      Un riassunto delle sciocchezze che circolano in rete (“vaccini genici” è il segnale d’allarme tipico). In quanto tale ha la sua utilità.
      Coglione e utile idiota sono aggettivazioni severe, ma adeguate a chi mette inutilmente in pericolo la propria vita, quella di chi gli sta intorno e con cui entra in contatto. Soprattutto se incontra altri non vaccinati.
      Qualsiasi dato, dovunque pubblicato, mostra che la vaccinazione copre temporaneamente e in misura inferiore al 100%. Dunque è utile, ma non risolutiva.
      Qualsiasi dato mostra anche la carica virale dei guariti e vaccinati – sebbene superiore a zero – è comunque decine di volte inferiore a chi non lo è.
      Dunque scientificamente è privo di senso non vaccinarsi.
      Politicamente, infine, fornisce un alibi formidabile a governi criminali che hanno deciso di far correre liberamente l’epidemia (stanno già preparando l’eliminazione della pubblicazione dei dati sui contagi, i morti e le terapie intensive; insomma, se non si sa come sta andando la gente si infetta più allegramente e in percentuale enormemente superiore).
      Sulla lettura di classe, non ci sembra neanche necessario ribadire quel che il commento è costretto a riconoscere…


  • salvatore

    “” … mette inutilmente in pericolo la propria vita, mette inutilmente in pericolo la propria vita, quella di chi gli sta intorno e con cui entra in contatto. Soprattutto se incontra altri non. Soprattutto se incontra altri non vaccinati… ” capoverso che ben esprime la cifra ” filosofica ” della tesi
    “” .. quella di chi gli sta intorno e con cui entra in contatto. Soprattutto se incontra altri non vaccinati …” mi ricorda concettualmente l’assunto truffaldino del Caudillo de noantri

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