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Contro la violenza di genere, l’organizzazione è scelta, ragione e forza

Due anni fa un essere disgustoso di nome Orianderson Venturi ha stuprato una di noi nel quartiere della Bolognina, nel parchetto di via Parri. Questo non può passare sotto silenzio. Non è retorica: noi pensiamo che se tocca una tocca tutti noi.

Questa specie di uomo non sapeva di avere a che fare con chi lotta e si organizza tutti i giorni e non sa che questo rende più forti di qualsiasi forza fisica.

Viviamo in un mondo che ci vuole atomizzati e sottomessi, che ci impone un unico modello basato sullo sfruttamento delle persone e della natura, che ci vuole far credere che la sicurezza passi attraverso telecamere o militari nei quartieri, attraverso la diffidenza e l’odio verso i più deboli, che vede le donne come oggetti o come vittime inoffensive o come colpevoli per essersela cercata, oppure come strumento per giustificare misure repressive.

NOI NON CI STIAMO.

Così come combattiamo quotidianamente lo sfruttamento degli esseri umani nei posti di lavoro, difendiamo il diritto alla casa nei quartieri popolari e il diritto allo studio, allo stesso modo rifiutiamo la violenza di genere e dei rapporti sociali. Ci uniamo tutti i giorni per costruire un modello di società diverso basato su solidarietà, emancipazione e uguaglianza.

LA NOSTRA SICUREZZA E’ L’ORGANIZZAZIONE.

LA NOSTRA ARMA E’ LA COSCIENZA COLLETTIVA.

LA NOSTRA DIFESA E’ L’AZIONE ORGANIZZATA.

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