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Arresti di Firenze. Caccia alle streghe e solidarietà

 

L’ondata repressiva nei confronti delle realtà politiche e sociali fiorentine continua, confermando un preoccupante orientamento all’uso delle forze dell’ordine da parte di Magistratura, Prefetture e Amministrazioni Locali per contrastare ogni tipo di comportamento non consono con l’attuale “ordine costituito”.

Con l’operazione “400colpi”, la Digos del capoluogo regionale ha proceduto all’arresto di sette compagni/e e l’obbligo di firma per altri 9, di cui uno è stato rinchiuso nel carcere di San Vittore, e gli altri 6 costretti agli arresti domiciliari.

La giustificazione per questa nuova operazione di polizia evidenzia la vera e propria “Catena di Sant’Antonio” innescata contro i giovani militanti fiorentini, accusati per i “comportamenti tenuti durante le manifestazioni in risposta agli arresti del 4 maggio”. Una persecuzione che fa il paio con ordinanze, disposizioni e provvedimenti restrittivi delle libertà personali che da troppo tempo caratterizzano l’agire delle amministrazioni locali di centro “sinistra” toscane. Dove non si colpisce direttamente sul terreno della repressione di attività politiche, si crea un clima da “Stato di polizia” attraverso il dispiegamento massiccio di forze dell’ordine nelle piazze cittadine, allo scopo di sciogliere assembramenti che “disturbano la quiete pubblica”.  L’amministrazione comunale di Pisa, con il plauso di “benpensanti”, commercianti e preti, ha progressivamente trasformato il centro storico in uno spazio militarizzato, pieno di telecamere, ronde di poliziotti, carabinieri, guardie di finanza e vigili urbani trasformati in veri e propri agenti di polizia.

I recenti dati sulla cosiddetta “devianza sociale” in Regione evidenziano la diminuzione di quelle “attività illecite” che più turbano la cosiddetta “società civile”, sulla quale fanno presa le ben note campagne massmediatiche intente a condizionare quel corpo di voti potenzialmente utili a rafforzare le incolori maggioranze che reggono Comuni, Provincie e Regione. Un dato che evidenzia, se ce ne fosse bisogno, la totale strumentalità del clima di paura diffuso a piene mani da rappresentanti politici, corporazioni,  organi di stampa.

I reati che incidono sulla vita dei più non fanno notizia, ma soprattutto non mobilitano le forze del cosiddetto “ordine”: la mancanza di prevenzione infortunistica nei luoghi di lavoro, l’evasione contributiva e fiscale di padroni e padroncini, gli affitti al nero che taglieggiano migliaia di studenti, giovani coppie, precari e pensionati.

Due pesi e due misure, che chiariscono ancora oggi il segno di classe delle politiche repressive dello Stato e delle amministrazioni locali, orientate a reprimere, punire e  isolare i soggetti che si muovono, per condizione sociale e/o generazionale,  fuori e contro le logiche di un sistema di potere che usa l’autoritarismo per prevenire potenziali esplosioni sociali causate dalla profonda crisi economica del modello capitalista in atto.

La sistematicità con la quale sono oramai usati strumenti repressivi diretti – come avvenuto a Firenze – e d’imposizione di una “pace sociale” di stampo cileno ci dicono che – oramai da molto tempo – la misura è colma.

I palazzi del potere hanno innescato una spirale che rischia di non fermarsi più, se non affrontata di petto da tutte le realtà politiche, sociali e culturali toscane, attraverso forme di mobilitazione all’altezza di quella che si sta mostrando come una vera propria svolta autoritaria.

Chiediamo l’immediata scarcerazione di tutti i compagni e le compagne di Firenze inquisiti negli ultimi mesi.

Sollecitiamo tutte le forze politiche, sindacali, sociali e culturali toscane a prendere posizione contro il clima di autoritarismo che caratterizza da troppo tempo l’agire della Magistratura, delle Prefetture e delle amministrazioni locali toscane.

 

La Rete dei Comunisti – Pisa

www.contropiano.org

contropiano.pisa@virgilio.it

 

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Il movimento non si arresta! Liber* tutt*!

Per chi ancora pensava che si potesse esprimere liberamente il proprio dissenso, oggi è stata scritta una nuova pagina nera che racconta di repressione delle lotte e del tentativo di intimidire chiunque cerchi di trasformare l’attuale stato di cose.

La mattina è iniziata con la polizia che provvedeva a notificare ed eseguire nuove misure cautelari contro compagni che da sempre si sono attivati e sono scesi in piazza per lottare e far sentire la propria voce.

Ai compagni denunciati tra Firenze e Milano sono stati imputati i loro sforzi quotidiani contro lo smantellamento e la privatizzazione dell’istruzione pubblica, per una vita dignitosa, per il diritto allo studio, alla casa, al lavoro, contro le leggi fasciste che colpiscono lavoratori ed immigrati, contro tutti gli attacchi che i padroni cercano di sferrare ai più deboli. Queste battaglie sono passate anche per il corteo del 21 maggio in solidarietà alle 22 persone colpite dalla repressione dello stato con misure cautelari. Come per la mobilitazione dello scorso autunno questo corteo ha visto in piazza a Firenze tantissimi tra studenti, lavoratori e disoccupati.
Sei sono gli arresti domiciliari, nove i nuovi obblighi di firma e un arresto. Sono 16 le nuove misure cautelari, 35 le persone colpite da carcere, domiciliari ed obbligo di firma da maggio ad oggi, per un totale di più di 100 indagati. Sembra un vero e proprio monito per tutti quelli che continuano a lottare nelle proprie scuole, università, sui luoghi di lavoro e nei quartieri; un nuovo tentativo di isolare qualcuno e mettere a tacere gli altri.

Non ci lasceremo intimidire dall’ennesimo attacco repressivo. Solidarietà a tutti i compagni!

Red-Net Rete delle Realtà Studentesche Autorganizzate

Assemblea Studenti Scienze Politiche (Milano) – Collettivo 20 luglio (Palermo) – Collettivo Autorganizzato Universitario (Napoli) – Collettivo Lavori in Corso (Roma) – Collettivo Politico Scienze Politiche (Firenze) – Collettivo Studenti Comunisti (Bologna) – Resistenza Universitaria (Roma)

www.red-net.it

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