La lettera aperta degli studenti
alla città di Roma e al sindacoAlle cittadine ed ai cittadini di Roma, a tutti coloro che si sentono parte di quel 99% che non vuole pagare la crisi
c. a del Sindaco di Roma Gianni Alemanno
c. a del Questore. Dr. Francesco Tagliente
c. a del Prefetto Giovanni Pecoraro
Siamo le studentesse e gli studenti che in queste giornate hanno riaperto spazi di partecipazione all’interno degli atenei e delle scuole della nostra città.
Se l’anno scorso con il nostro no alla Riforma Gelmini dicevamo che un’altra idea di scuola e università esiste e deve nascere da un confronto con chi la vive tutti i giorni, oggi vogliamo dire con forza che non ci basta mandare a casa Berlusconi per colpa dello spread, per sperare in un futuro migliore per il nostro paese.
Siamo convinti che il Governo Monti applicherà tutte le misure che la BCE ha imposto all’Italia, come ricatto per uscire dalla crisi: privatizzazioni, riduzione dei diritti, smantellamento dello stato sociale; siamo convinti che ci diranno che ogni nostro “no” disturberebbe la quiete dei mercati, mettendo in pericolo la stabilità economica e la crescita.
Ci inviteranno ad essere tutti più responsabili, dicendo che “responsabilità” sia sinonimo di “scelta obbligata”. Noi siamo convinti invece che oggi “responsabilità” voglia dire “non rinunciare”.
Non rinunciare a portare avanti tutte le nostre battaglie per un’università diversa, per la ricerca e la scuola pubblica, contro la precarietà, la riduzione dei diritti dei lavoratori e la privatizzazione dei beni comuni. La nostra battaglia contro chi vuole far pagare la crisi a tutti noi e non a quell’1% che specula e fa profitti quando le agenzie di rating declassano il nostro debito pubblico.
Vogliamo che il Governo Monti faccia i conti con tutto questo e vogliamo farlo nella giornata in cui molto probabilmente avverrà il suo insediamento, portando le nostre istanze sotto il Senato o ovunque verrà votata la fiducia a questo governo.
Vogliamo farlo nella giornata del 17 Novembre, giornata mondiale di mobilitazione studentesca, a maggior ragione perché quest’anno scenderanno in piazza quei movimenti che hanno animato in questi mesi con le loro proteste il dibattito pubblico per un’altra società, come Occupy Wall Street.
Vogliamo farlo riprendendoci le strade della nostra città, come abbiamo sempre fatto, raccogliendo il consenso della gente. Per questo invitiamo tutti quelli che fanno parte del 99%, precari, donne, lavoratori, movimenti per la difesa dei beni comuni a sostenerci e ad unirsi alla mobilitazione.
Vogliamo farlo opponendo i nostri book bloc ad ogni divieto, rifiutando qualunque clima di intimidazione come quello del 3 novembre davanti alle scuole o dell’11 davanti al Ministero dell’Economia, perché abbiamo sempre dimostrato che l’occupazione di strade e piazze è un atto di riappropriazione di luoghi collettivi, è presa di parola, è riapertura di spazi di dissenso, in un contesto che non prevede democrazia reale.
Crediamo che nessuna restrizione degli spazi di manifestazione sia legittima, per questo vogliamo che il Sindaco Alemanno e il Prefetto Pecoraro cancellino qualsiasi ordinanza che regolamenti i cortei e che sia garantita di nuovo la libertà di esprimere dissenso in questa città.
Studenti e studentesse medi e universitari in mobilitazione
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