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La dieta dei marò

Spaghetti e mozzarelle di bufale al posto di riso al curry e pollo tandoory. Come se mettere dei paletti gastronomici servisse a farci rispettare di più. Perchè questo pare che sia il vero nocciolo della questione, invece di provare a capire e a interrogarsi su quello che è veramente successo a bordo della Enrica Lexie. Non è l’unica stranezza in questa vicenda che sembra aver risvegliato i nostri peggiori istinti patriottici. E forse è il caso di vuotare il sacco, anche a costo di risultare sgradevole.

Premetto che ho avuto modo di conoscere sia Massimiliano Latorre che Salvatore Girone, a Camp Arena, Herat, nella sede del contingente italiano per l’Afghanistan. Mi sono sembrati dei bravi ragazzi, molto professionali. Anche troppo, forse, nel senso che, come molti dei nostri soldati delle unità scelte, erano eccessivamente seriosi e pieni di sè. Ma questa è solo una questione di gusti e non c’entra nulla con la vicenda in esame. C’entra, invece, eccome, il commento che i due hanno fatto al nostro sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, sbarcato in Kerala per assisterli:“Siamo italiani e ci comportiamo da italiani”, avrebbero detto. Una frase straziatamente retorica, direi, e soprattutto fuori luogo. Come pisciare fuori dal vaso.
Quello che a me e (spero) all’opinione pubblica italiana interessa è capire infatti cos’è successo a bordo di quella nave. E se i nostri soldati hanno sparato, perchè. Aspetto perciò l’esito delle perizie balistiche e delle indagini, senza temere complotti contro l’Italia e senza coda di paglia (leggi Cermis). E’ ovvio che il mio cuore sta con Massimiliano e Salvatore, ma questo non può e non deve farmi diventare uno stupido “tifoso”. Se hanno ragione, che tornino a casa, al più presto. Se hanno sbagliato è giusto che paghino. Ma per favore, smettiamolo di scomodare il patriottismo, che è una cosa seria e non va citato a sproposito. Tanto più che il pollo tandory e il riso al curry sono buoni quanto gli spaghetti e la mozzarella di bufala.

P. S. Se accusassero mio fratello di omicido, io gli starei certamente vicino, in tutti i modi. Ma vorrei anche sapere se è colpevole o innocente. Nel primo caso, non mi sognerei mai di mentire o di ostacolare il corso della giustizia. Sbaglio? E il mio sarebbe un comportamento da infame o da fratello degenere?

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1 Commento


  • Sacrabolt

    qualche giornalista indiano (sì: ce ne hanno anche loro, nonostnte siano per alcuni razza inferiore) disse che siamo come durante la II guerra mondiale: facciamo i gradassi in giro per il mondo, solo che stavolta non abbiamo la wermacht a tirarci fuori dagli impicci.

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