Siamo di fronte ad una capitolazione dei sindacati complici dove in “cambio” dello smantellamento dell’art. 18 sulla tutela dai licenziamenti illegittimi si “concede” la riduzione delle tutele per chi rimane disoccupato, con una riduzione – nella durata e nell’assegno – del trattamento di mobilità e di CIGS per circa un milione di lavoratori.
Un regalo alla Confindustria, al Governo Monti e a Marchionne un attacco scellerato ai lavoratori e disoccupati
La CGIL, insieme a CISL e UIL, in pochi mesi ha concesso al Governo Monti di smantellare decenni di conquiste democratiche del movimento dei lavoratori, dalle pensioni allo statuto dei lavoratori; ha concesso di realizzare, a partire dall’accordo del 28 giugno scorso, quelle che erano i progetti del padronato ben chiariti dalla vicenda FIAT.
Abbiamo assistito ad un teatrino di “incontri utili”, di dichiarazioni provocatorie da parte del Ministro Fornero, con tanto di contro risposte e ammiccamenti da parte della Camusso, di Bonanni e di Angeletti.
Un tavolo nato, fin dall’inizio, non per estendere le tutele di fronte alla crisi ma per regalare ai padroni nuovi strumenti di ricatto e maggiore libertà di sfruttamento sui lavoratori.
Parlano di estensione delle tutele mentre invece tagliano indennità di mobilità, CIGS e cassa in deroga, parlano di “manutenzione” dell’art. 18 mentre vogliono regalare ai padroni maggiore libertà di licenziare, i quali potranno, “inventandosi” generici motivi economici, sbarazzarsi dei lavoratori scomodi al prezzo – se condannati dal Giudice – di soli 2 anni di stipendio.
La CGIL di Camusso, più sensibile agli interessi politici di Monti-Bersani-Alfano-Casini che alle esigenze dei lavoratori e dei disoccupati, si prepara a firmare e far ingoiare un accordo irresponsabile e scellerato come fosse la soluzione migliore per i lavoratori e i settori popolari già massacrati dalla crisi.
Non lasciamoli fare. Contro questo infame accordo ammazza-tutele, martedi 20 marzo giornata di mobilitazione nazionale.
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