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NoTav: ‘Corruzione e grandi opere motivo in più per fermare il tunnel’

Le cittadine e i cittadini del Comitato No Tunnel TAV di Firenze non sono rimasti stupiti nell’apprendere che l’amministratore delegato di F2i Vito Gamberale e dell’ex assessore alle infrastrutture della Regione Toscana risultano indagati per corruzione.

Premesso che vogliamo attendere gli esiti definitivi delle indagini per esprimere giudizi in merito e non augurando a nessuno di conoscere gli orrori del carcere, è da anni che le analisi che vengono fatte da comitati attorno alle “grandi opere inutili” -e al sottoattraversamento di Firenze in particolare- hanno evidenziato troppe anomalie nella necessità stessa di volere “a tutti i costi” infrastrutture di enormi dimensioni e di solenne inutilità.

Le indagini sull’ex assessore riguardano un’opera diversa dai tunnel sotto Firenze, ma non possiamo non vedere che si parla di iniziare lo scavo delle gallerie in un clima particolarmente negativo: in tutto il paese indagini sulle infrastrutture stanno coinvolgendo il sistema politico e delle grandi imprese.

Riguardo al progetto fiorentino non si sa ancora con quali modalità saranno smaltite le terre di scavo, a che costi, si tace sulle inadempienze nella realizzazione ( per es. le opere di mitigazione idraulica a Campo Marte non sono state realizzate), si tace sugli errori progettuali riconosciuti (antisismica della stazione Macelli), si minimizzano i rischi enormi per il patrimonio immobiliare.

 

Il personaggio che più di ogni altro ha voluto la realizzazione di questa infrastruttura, l’ex assessore Riccardo Conti, ha fatto in passato dichiarazioni false che hanno giustificato in modo sbagliato la realizzazione della linea Bologna Firenze: ricordiamo Conti parlare non di “alta velocità” ma di “alta capacità”, di merci che sarebbero corse da Livorno all’Europa attraverso la galleria del disastro mugellano; quante merci sono passate sulla nuova linea “alta nonsisacchè”? Non possiamo dimenticare lo sproloquio sui binari liberati dalla nuova linea che avrebbero garantito lo sviluppo del trasporto regionale: adesso andare in treno a Bologna è praticamente impossibile se non utilizzando l’alta velocità, il servizio per Prato è peggiorato e andare a Lucca è sempre la solita avventura.

Dire cose false forse non è reato, ma voler insistere con argomenti sbagliati per giustificare i tunnel sotto Firenze è politicamente scorretto e antidemocratico.

Non volersi fermare davanti a queste indagini che coinvolgono tutto il sistema politico cittadino e regionale è irresponsabile.

Comitato No Tunnel TAV Firenze

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