* Rete dei Comunisti (Napoli)
Lo sgombero violento – ad opera di vigili urbani e polizia – dell’accampata dei Precari BROS che da circa 30 giorni animava il piazzale antistante Palazzo San Giacomo a Napoli è un episodio che non può essere ascritto nell’ordinaria azione repressiva che, quotidianamente, è in atto nell’area metropolitana napoletana contro le variegate forme del conflitto sociale e sindacale.
Questa autentica vigliaccata, ordinata dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, rappresenta, anche sul piano simbolico e della gestione della schifosa campagna stampa di criminalizzazione delle lotte, l’allineamento dell’Amministrazione Comunale alla linea di condotta interpretata, in questo ultimo anno, principalmente, dall’Amministrazione Regionale di centro-destra la quale ha fatto della vertenza dei Precari BROS un target da colpire ad ogni costo allo scopo di cancellare definitivamente un generale esperienza politica e sociale che da decenni si riproduce periodicamente.
Facciamo il punto
Da lungo tempo i Precari BROS chiedono all’Amministrazione Comunale di Napoli, in virtù del suo ruolo istituzionale, di farsi carico di rappresentare alla Prefettura ed alla Regione Campania l’emergenza lavoro che si registra in città
Diciamo subito che i Precari BROS non hanno mai rivendicato di essere assunti dal Comune di Napoli ma hanno chiesto all’Amministrazione Cittadina di farsi promotrice della convocazione di un Tavolo Interistituzionale dove discutere di questa Vertenza, dei fondi già disponibili e delle possibili soluzioni occupazionali anche in relazione alle competenze professionali acquisite dai Precari BROS in anni di formazione e di attività lavorative vere e proprie compiute da questa platea di disoccupati/precari.
Eppure tutti – a Napoli e non solo – ricordano le ripetute dichiarazioni di Luigi De Magistris il quale, nella scorsa campagna elettorale e subito dopo la sua elezione a Sindaco, affermava che eventuali assunzioni nel comparto ambientale sarebbero state effettuate attingendo dalla platea di quanti, negli anni passati, hanno svolto corsi di apprendimento e di formazione professionale (organizzati, tra l’altro, dalle stesse amministrazioni regionali, provinciali e comunali) in materia di trattamento dei rifiuti e di politiche ambientali.
L’accampata dei BROS per un mese sotto la sede di Palazzo San Giacomo aveva questo obiettivo. E non un caso, infatti, che i Precari BROS, in questo mese, hanno, più volte, effettuato la pulizia delle scogliere a Via Caracciolo, hanno bonificato l’area del Centro Direzionale ed effettuato vari interventi lavorativi che testimoniano la impellente necessità di avviare – per davvero – la raccolta differenziata dei rifiuti e l’avvio di una radicale bonifica dei territori inquinati e devastati.
In questo periodo i Precari BROS, nell’ambito delle iniziative svolte sotto Palazzo San Giacomo, hanno svolto assemblee ed incontri pubblici con consiglieri comunali e con alcuni assessori dell’Amministrazione Cittadina i quali si sono impegnati in direzione dell’obiettivo della convocazione del Tavolo Interistituzionale.
Subito dopo questi incontri ed a seguito di un consenso/simpatia popolare che si stava agglutinando attorno alla Vertenza BROS si è messo in moto un complesso dispositivo repressivo in cui, prima la Procura della Repubblica – più specificatamente il pool speciale diretto dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo – e subito dopo l’Amministrazione Comunale hanno dispiegato il loro livore antipopolare contro i BROS e le loro ragioni sociali.
La Procura della Repubblica ha effettuato perquisizioni ed incriminazioni contro numerosi attivisti dei Precari BROS utilizzando l’odioso articolo 416 del codice penale (l’Associazione a delinquere) ed ipotizzando, addirittura, il reato di estorsione.
Ancora una volta, quindi, dopo l’archiviazione avvenuta alcuni anni fa, la Procura rispolvera una vecchia inchiesta in cui si vorrebbe dimostrare che i movimenti di lotta e i processi di autorganizzazione sociale si configurano come delle vere e proprie associazioni a delinquere e le forme di lotta del conflitto sarebbero manifestazioni palesi di pratiche estorsive. Inoltre, come se non bastasse, la Procura, nelle motivazioni di accusa, interviene, senza averne nessuna facoltà, direttamente nel merito della dialettica sindacale ed esprime il suo punto di vista in materia di trattative con le istituzioni e contenuti delle piattaforme rivendicative.
Parallelamente a questa impennata giudiziaria il Sindaco – all’improvviso – ha ordinato lo sgombero dell’accampata dei Precari BROS producendosi, subito dopo, in una serie di dichiarazioni stampa velenose e di invito, ulteriore, alla Magistratura ad intensificare le indagini contro i Precari BROS.
Questa la cronaca sintetica degli avvenimenti delle ultime settimane al di là delle cortine fumogene della stampa.
Lo smaltimento (veloce) di una sbornia politica
Diciamo subito che l’accampata dei BROS – una sorta di OCCUPY SAN GIACOMO – è stata opacizzata e se non completamente ignorata da larga parte della sinistra e da quanti si entusiasmano, forse eccessivamente, per quanto avviene negli USA e in latitudini lontane da dove vivono ed operano politicamente.
Evidentemente la protesta dei BROS, i gazebo scalcagnati, le tende, la loro resistenza in queste lunghissime settimane all’aperto, le mostre fotografiche che ricordavano i tanti impegni demagogici del Sindaco Luigi De Magistris e della sua (evanescente) rivoluzione arancione, in salsa napoletana, era un pugno nell’occhio alla narrazione in voga, specie fuori dalla città di Napoli, la quale dipinge la nostra metropoli come se fosse governata dalla Comune di Parigi.
Eppure fin da questa estate abbiamo iniziato ad evidenziare le molte ombre e le poche luci dell’operato di De Magistris (https://www.contropiano.org/it/archivio-news/documenti/item/3025-i-primi-cento-giorni-di-luigi-bonaparte-de-magistris) il quale, fin dai suoi primi provvedimenti, ha iniziato a negare concretamente molti degli elementi programmatici che pure aveva sollecitato ed alimentato in campagna elettorale la quale avevano convinto e motivato tanti compagni e lavoratori stanchi e delusi dal lungo ciclo politico del bassolinismo.
Luigi De Magistris ha compiuto, in questi mesi, una autentica marcia del gambero la quale non ha risparmiato nessun settore sociale anzi, senza ombra di dubbio, riteniamo che le misure più odiose socialmente, oltre quelle rivolte contro immigrati e disoccupati, sono state quelle che hanno interessato i lavoratori di sua competenza ossia quelli collocati nel Comune di Napoli e nelle varie aziende partecipate (http://www.retedeicomunisti.org/it/interventi/item/3377-dispositivi-orwelliani-contro-i-lavoratori-al-comune-di-napoli)
Un altro terreno su cui Luigi De Magistris ha mostrato il suo spregiudicato attivismo attiene a temi dell’agenda politica nazionale. Non è raro registrare dichiarazioni del Sindaco a favore della lotta No/Tav, in difesa dell’Articolo 18 le quali, però, stridono profondamente con la sua quotidiana azione di governo nella città di Napoli. Spesso queste boutade sono finalizzate alla costruzione di una sua immagine di leader nazionale in vista di prossimi posizionamenti politici e di schieramento come è avvenuto recentemente in occasione dello svolgimento delForum dei BeniComuni(http://www.retedeicomunisti.org/it/interventi/item/4004-napoli-considerazioni-sul-forum-per-i-beni-comuni).
Spesso, però, come è capitato in altre dinamiche significative, un episodio – programmato magari come un atto di normale amministrazione – riesce, per il concomitarsi temporale di alcune combinazioni, a disvelare agli occhi di molti il senso politico autentico di un disegno antisociale in via di dispiegamento.
Sicuramente la vicenda BROS in quanto tale, nell’area napoletana, non rappresenta il tassello più importante dello scontro e delle vicende politiche. Dal punto di vista dei coefficienti economici e strategici altre sono (…pensiamo al tema del riutilizzo e della nuova valorizzazione capitalistica dei vari suoli ex industriali…) le questioni decisive su cui si addensano gli interessi dei poteri forti e di quanti anche dentro la Confindustria guardano con simpatia a Luigi De Magistris.
Ma i BROS e la loro travagliata vicenda hanno assunto, oggettivamente, un valore simbolico a causa della caparbietà con cui questi Precari stanno conducendo una dura e controcorrente battaglia sociale sfidando, spesso, gli interessibipartizan che si annidano nel mercato del lavoro.
Inoltre i Precari BROS, al di là della generosità con cui hanno animato e continuano ad alimentare la loro Vertenza, non hanno mai fatto mancare il loro contributo militante ai tanti momenti di mobilitazione che i diversi movimenti di lotta (..adiniziare da quelli contro l’uso antisociale dell’emergenza rifiuti) hanno prodotto nel corso degli anni.
Per tale motivazioni, infatti, è compito di tutti gli attivisti politici, sociali e sindacali schierarsi, incondizionatamente, dalla parte dei Precari BROS in quanto questa vicenda costituisce – comunque – un baluardo di lotta contro l’insieme dei tentativi di normalizzazione e di disciplinamento sociale che i poteri forti e le loro rappresentanze politiche ed istituzionali vogliono imporre nell’area metropolitana.
Lo sgombero violento dell’accampata dei BROS ha prodotto lacune crepe tra quanti, nel panorama istituzionale, sostengono l’amministrazione di Luigi De Magistris: il consigliere Pietro Rinaldi, espressione del Centro SocialeInsurgencia, ha annunciato di collocarsi all’opposizione; forti critiche a questa azione scellerata di De Magistris sono state avanzate dal consigliere Arnaldo Maurino (Napoli è Tua) e dalla Federazione della Sinistra.
Per chi, come noi – anche prima dell’avvento della rivoluzione arancione – ha sempre sostenuto la necessità di costruire, a partire dal versante delle lotte e del conflitto metropolitano, una ipotesi politica incardinata sull’autonomia e l’indipendenza programmatica ed organizzativa il, progressivo, disvelamento antisociale di Luigi De Magistris non costituisce una sorpresa.
Anzi l’insieme delle vicende di questi mesi ed il conseguente bilancio politico che compiamo implementa lo sforzo per costruire – nel movimento ed oltre – quello spazio politico e sociale in grado di dare voce, forza e rappresentanza agli interessi popolari fuori da ogni, non rieditabile, suggestione compatibilistica e/o presuntamente alternativa.
Napoli, 27/3/2012
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Tiziano
Quello che voleva scassare ma che ha ci ha scassato solo…
http://youtu.be/8OBGiFtHM7E