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La crisi sulla carne. Tre racconti dalla Grecia

Bisogna esser pratici e teorici, immersi nei problemi concreti della nostra gente e avere lo sguardo lungo che travalica l’immediato, sentire il dolore della dignità offesa ed esser sordi ai richiami del realismo politico che cerca sempre un appeasement con chi ci sta distruggendo.

Il contributo dei compagni di ClashCityWorkers, che hanno tradotto tre brevi storie di crisi quotidana nella Grecia di oggi, aiuta a prendere le misure alla nuova realtà. E a individuare i punti su cui far leva per una ribellione piena di senso e progeto, senza alcuna disperazione esistenziale.

 

La frase che ci viene alla mente, leggendo ognuna di queste storie è una di quelle classiche: “Socialismo o barbarie”. Con la consapevolezza che la barbarie non è nel futuro. È qui ed ora.



1.

“Migliaia di ammalati gravi sono alla ricerca disperata di medicine”
di Kostas Katarachias, rappresentante sindacale presso l’ospedale Agios Savas di Atene

Uno degli aspetti più scioccanti della crisi in corso è il modo in cui ai malati di cancro per alcuni mesi siano state negate medicine vitali. La disponibilità è stata prosciugata quando gli ospedali pubblici, affamati di fondi, sono stati impossibilitati a pagare le compagnie farmaceutiche per le medicine.

I bambini in chemioterapia sono stati spediti a casa dagli ospedali senza le medicine che li aiutano con gli effetti collaterali. Non è raro vederli confortati dai genitori mentre vomitano nei giardini dell’ospedale.

La vita non è più facile per gli adulti. Il governo sostiene che non finanzierà quelle medicine che i pazienti acquistano sul mercato. Ha insistito che i malati devono prima viaggare di ospedale in ospedale alla disperata ricerca dei medicinali.

C’è solo un caso in cui il Dipartimento della Salute approverà il finanziamento dell’acquisto di medicinali da parte di privati: quando i pazienti sono in grado di ottenere certificati da tutti i depositi ospedalieri cittadini che attestino che non c’è a disposizione quel tipo di medicina.

Ma la battaglia per procacciarsi medicine salva-vita prosegue. Le terapie anti-cancro sono così costose che molte farmacie non sono in grado di averle. Il risultato è che migliaia di persone gravemente malate, insieme alle loro famiglie, sono quotidianamente alle prese con una disperata ricerca di farmaci.

Quando recentemente un ospedale qui vicino, che trattava pazienti malati di cancro, è stato costretto a chiudere, i suoi pazienti sono venuti da noi. Questo significa che i tempi di attesa per i test e per le cure stanno aumentando sempre di più.

Pazienti che necessitano urgentemente di radioterapia sono in attesa fino a due mesi. Potete immaginare i ritardi per coloro che hanno bisogno di esami preventivi, come la mammografia per diagnosticare il cancro al seno.

Il costo di una mammografia non è più coperto dallo stato – le donne devono pagarla e poi aggiungersi a file di attesa sempre più lunghe. Questo comporta sempre più casi di cancro non diagnosticati e morti evitabili.

 

2.

“Sono epilettico ma non posso permettermi le mie medicine”
di Christina Tsamoura (da socialistworker.co.uk)

Mentre sulla mia moto passavo per Melissia, una zona abitata dalla media borghesia a nord di Atene, ho visto un uomo anziano in mezzo alla strada che biascicava: “Acqua, acqua”.

L’ho portato via dalla strada con l’aiuto di due donne che venivano da un edificio vicino. Un altro uomo ha portato una sedia per permettere all’anziano di sedersi. Mentre beveva un po’ d’acqua e si calmava all’ombra, gli abbiamo fatto alcune domande.

“Che succede? Come si sente?”
“Non è niente. Sono epilettico. È solo una normale crisi.”
“Non ha medicine?”
“Di solito sì, ma al momento no. Non è niente.”
“Ricorda il nome del medicinale? Potrei andare in una farmacia per compralo.”
“No, non puoi. Io sono registrato come povero, per cui ho diritto ai benefici minimi. Il farmaco è molto costoso e loro non me lo ‘passano’. Non è niente.” E ha cominciato a piangere.
“Quanto costa?”
“180€ per sei mesi. Sono andato nella farmacia dove mi conoscono. Ho promesso loro che avrei pagato non appena avrei avuto i soldi. Ma non mi hanno voluto dare niente. Non è niente.”

Ora sembrava che stesse meglio. Ci ha raccontato che veniva da Nea Ionia, un’area abitata dalla classe lavoratrice e che dista circa 11km. Gli abbiamo chiesto come avesse fatto ad arrivare lì.

“Avevo una giornata di lavoro come giardiniere. Volevano potassi alcuni alberi, ma erano troppo alti per me, così non ho potuto. Proprio ora, stavo cercando di tornare a casa. È solo una crisi usuale. Grazie. Non è niente.”

 

 

3.

La gente si sta deliberatamente infettando con l’AIDS

Storie dell’orrore sono l’abitudine sui giornali greci. Ma ora sono diventate così comuni che non vengono considerate più nemmeno notizie. I padroni dei media hanno paura che la gente possa collegare austerità, miseria e resistenza.

Il tasso di suicidi in Grecia è ancora basso, se comparato ad altri paesi europei, ma ha fatto un salto negli ultimi due anni. Spesso chi si uccide per le disperate condizioni economiche che affronta, lascia alcune istruzioni per amici e parenti per dir loro come comportarsi in merito alla casa ed al lavoro.

Un musicista cinquantenne ha lasciato un post su internet dicendo: “Ho alcune proprietà. Ma ho dovuto vendere tutte le mie cose, una per una, per avere un po’ di soldi. Ora non ho abbastanza per sfamare me e mia madre. La mia carta di credito è in rosso. Sto pagando il 22% di interessi, sebbene le banche ottengano denaro all’1%. Qualcuno mi può dare una soluzione? Voi, i potenti del mondo, voi dovreste essere impiccati per la crisi che avete prodotto. E l’impiccagione non è abbastanza.”

Il suo solo reddito era una pensione di 340€, per lui e per la madre. Poche settimane dopo aver postato questo messaggio, entrambi si sono suicidati lanciandosi dal tetto.

Il tasso di malati di AIDS tra i consumatori di droghe è aumentato del 1250% nel 2011. I medici dicono che molti stanno utilizzando deliberatamente aghi infetti per contrarre il virus così che possano richiedere un aiuto di circa 700€ al mese.


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