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Un’unica grande opera : Casa e Reddito per Tutti e Tutte!

Una lunga giornata di mobilitazione ha attraversato la città. Più di settemila persone si sono mosse dal quartiere di San Lorenzo e hanno raggiunto il ministero delle Infrastrutture, dopo aver toccato luoghi significativi come la sede di Lazioadisu e quella dell’Acer (associazione dei costruttori edili romani), a cui è stato consegnato l’avviso di sfratto dalla capitale.

Precari e studenti, migranti e inquilinato resistente hanno proseguito così il percorso dello tsunami tour per il diritto all’abitare iniziato il 6 aprile con l’occupazione di più di dieci stabili vuoti e inutilizzati, rispondendo anche al recente sgombero di Tor Tre Teste.

L’importante mobilitazione di oggi ha invaso per ore le strade di Roma e bloccato la mobilità intorno alla sede del ministero a Porta Pia, producendo la pressione necessaria che ha consentito di ottenere un incontro con il capo dipartimento infrastrutture dott. Crocco e la dott.ssa Pera, capo dipartimento politiche abitative.

Durante il confronto con i rappresentanti del ministero, i movimenti hanno insistito sulla necessità di un tavolo congiunto Regione/Governo; di una moratoria generalizzata degli sfratti, dei pignoramenti e degli sgomberi; della realizzazione immediata di un piano straordinario di case popolari.

Una prima risposta è arrivata nel tardo pomeriggio, quando l’assessore regionale alla Casa Refrigeri e il ministro alle Infrastrutture Lupi hanno concordato l’apertura di un tavolo inter-istituzionale già fissato per il 22 maggio, comunicandolo ai movimenti di lotta ancora mobilitati sotto al ministero. All’incontro inter-istituzionale governo / regione Lazio seguirà – ha ufficializzato lo stesso Refrigeri – un nuovo incontro fra i movimenti per il diritto all’abitare ed il governo regionale, anche con la presenza dell’assessore al Bilancio Sartore.

Gli importanti sviluppi del conflitto generato dallo tsunami tour per il diritto all’abitare, prima con le occupazioni e le iniziative messe in campo a Dicembre, poi con la più recente giornata di riappropriazione del 6 Aprile, dimostrano chiaramente che la situazione di emergenza abitativa che Roma e tante altre città d’Italia stanno vivendo non può più aspettare: è necessario che questo tema diventi prioritario nell’agenda delle amministrazioni locali come in quella nazionale.

Questa è l’ora dei fatti: né i tentativi di criminalizzazione del movimento né le minacce di sgombero potranno avere la meglio su chi ha la necessità di riconquistare reddito e vita, ed è disposto ad andare fino in fondo per riprendersi direttamente ciò che gli viene negato.

Grazie alla lotta qualcosa comincia a muoversi. A questo punto chiamiamo tutti e tutte a ragionare insieme sulla necessità di costruire una grande mobilitazione nazionale per il diritto alla casa e al reddito nel prossimo mese di ottobre. Un’occasione per condividere questa proposta viene offerta dall’appuntamento del 1 e 2 giugno in via del Porto Fluviale dove si svolgerà un incontro nazionale della rete “Abitare nella crisi”.

Non ci fermeremo proprio ora, anzi crediamo sia il momento di connettere con più forza le tante battaglie che quotidianamente si dispiegano sui territori.

Contro la precarietà, le nostre lotte sono sempre più forti delle vostre speculazioni e dei vostri profitti!

Tsunami Tour per il diritto all’abitare- Riprendiamoci la città!

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