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Verso la manifestazione nazionale del 12 aprile

E’ stato un buon viatico l’Assemblea di ieri all’università “La Sapienza” di Roma che ha deciso, oltre ad una serie di appuntamenti di discussione, mobilitazione e di lotta in cantiere già per le prossime settimane, la manifestazione nazionale di sabato 12 aprile nella Capitale.

Una scadenza, ancora tutta da costruire, che dovrà porre all’agenda politica del conflitto e dei movimenti il tema della lotta contro l’Unione Europea e i suoi diversificati dispositivi antisociali, e la impellente necessità della rottura di questo odioso e pervasivo meccanismo statuale a scala continentale.

Su questo versante la Rete dei Comunisti non farà mancare il suo apporto teorico, politico ed organizzativo affinché gli obiettivi, individuati a volte parzialmente nella discussione dell’assemblea, trovino forma compiuta e realizzata.

Certo abbiamo riscontrato che nel dibattito tra gli attivisti non è ancora maturo il tema immanente della ribellione contro l’Unione Europea. Spesso l’impellenza e le oggettive difficoltà della mobilitazione contro l’austerity oscurano l’obiettivo della lotta contro questa vera e propria entità imperialista la quale, come dimostra palesemente la cronaca quotidiana, agisce in tutte le pieghe del continente con una molteplicità di conseguenze che investono l’intera società.

Non è un caso che come RdC abbiamo dedicato a tale questione un approfondimento specifico e, recentemente, nel corso di un Forum, con la partecipazione di alcuni interlocutori di altri paesi, abbiamo elaborato una proposta politica (http://www.retedeicomunisti.org/index.php/documentirdc/290-rompere-l-unione-europea-relazione-introduttiva-30-novembre-forum-rdc-su-proposta-politica) che avanziamo, in Italia e nell’intero spazio euro/mediterraneo, per coagulare e delineare un opposizione politica e sociale in grado di rompere, per davvero, l’Unione Europea a partire dal quel contesto che abbiamo definito, in omaggio alla categoria leniniana, anello debole della catena imperialista.

Non sarà un percorso semplice dare vita ad una Manifestazione nazionale di questo tipo.

La pesantezza dell’attacco padronale e governativo, la stretta autoritaria in atto in materia di riforme istituzionali, di mercato del lavoro e di rappresentanza sono fattori che non favoriscono, almeno all’immediato, la possibilità di una risposta sociale all’altezza della sfida politica che i poteri forti del capitale hanno lanciato.

Siamo, però, altresì consapevoli che la miriade di vertenza sociali e sindacali in atto nel paese, da quelle nei posti di lavoro a quelle che si producono nelle aree metropolitane, se, veramente, vorranno avere uno sbocco positivo ed espansivo dovranno porsi il problema – l’obiettivo politico – della lotta contro il convitato di pietra che sta dietro l’austerity, dietro la politica dei tetti di bilancio, dei tagli di spesa e dei patti di stabilità.

Questo convitato di pietra, questo moloch imperiale è l’Unione Europea, la Trojka e l’insieme delle politiche di macelleria sociale in corso contro le quali occorrerà il massimo di articolazione e di generalizzazione di una protesta sociale che dovrà trovare – anche nel percorso di costruzione della Manifestazione del 12 aprile – momenti di discussione, di unità e di nuova connessione politica e sociale.

Una prospettiva lontana, e per molti aspetti distante, dai consumati riti e dalle vecchie alchimie politiciste che gli epigoni della sinistra riformista stanno alimentando attorno all’appuntamento elettorale di giugno riproponendo, in maniera avventurista e politicamente suicida, suggestioni elettoraliste le quali, anche solo sul piano delle dichiarazioni programmatiche, rifiutano la rottura netta con l’Unione Europea ed i gangster dell’Euro implementando vecchie illusioni circa la riformabilità di questa Unione Europea e delle sue scelte politiche e sociali.

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1 Commento


  • Daniele

    Condivido l’opinione di chia ha detto che tutta la cosiddetta Federazione della Sinistra e soprattutto i suoi vertici vadano pattumierati

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