Saviano lo stimavo fin quando non ho “imparato a inquadrarlo”. Neutri e “vergini” in questo sistema e soprattutto in quello mediatico non ne conosco.
Saviano qui fa un ragionamento molto semplice; ci sono forze dell’ordine sane e poi ci sono i “senza onore”. In sostanza coloro che, solo in “teoria”, farebbero schifo anche ai loro colleghi.
Questa tesi va respinta al mittente.
E’ la solita tiritera che ha un solo scopo, legittimare “l’escalation repressiva” dei prossimi mesi-anni. Distinguere tra coloro che “danno calci” a chi è a terra senza difese, i cattivi, e il resto della mattanza avvenuta contro tutti gli altri che manifestavano, buona; una sorta di “lasciapassare” per chi dovrà gestire i futuri scenari del “conflitto”, Governo in testa.. La “trincea” si aprirà ancor più profonda con “l’avvento” del prossimo Fiscal Compact che accentuerà i morsi delle politiche di Austerity e quindi si deve “agire oltre misura”. Alzare l’asticella della repressione “oltre il limite” per poi “abbassarla” quanto basta per “costruire” un “nuovo senso comune”. Obiettivo: realizzare la “terra di nessuno”, senza regole, dove è più agile colpire i movimenti di massa che si oppongono al “neo-autoritarismo imperante”.
Quindi va rigettata qualsiasi “tolleranza” e distinzione. La “repressione” si configura sempre nello stesso modo, a Genova nel 2001 come a Roma nel 2014; non c’è differenza tra un calcio nella pancia a “freddo” o il normale e quotidiano mazzolare chi protesta. E’ lo “Stato” che innesta nel “senso comune” del paese “differenze mistificanti”, questo anche attraverso “comunicatori” come Saviano; si sta preparando il “futuro” repressivo di questo paese.
Non c’è più differenza tra chi indossa una divisa, esercitando la “sicurezza” secondo i canoni accettabili dello “Stato llberal-borghese”, e chi la esercita in modo “repressivo” nei “paesi emergenti” della sfida globale; sempre più “competitivi” e quindi sempre più autoritari. Le forze dell’ordine da “corpo di sicurezza” dello “stato” assumono sempre più il carattere di “braccio armato”, ostentando il proprio ruolo anche nelle piazze. Il calcio a terra non assume solo il significato di “sfregio” verso un manifestante ma è un “messaggio simbolico” preciso, inequivocabile; la “legge” non esiste ma esistono “regole” che “scriviamo noi” con il “vostro sangue”. Se alzi la testa o la voce fuori dal teatrino “para-istituzionale” noi ti colpiamo. Questa si chiama ‘governance’.
Siamo sicuri che “quel calcio” fosse il casuale parto di un “cretino in divisa”?
Solo una domanda a Saviano: se i “senza onore” sono “mosche bianche” allora “Bolzaneto” cosa è stato?
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Per chi non l’avesse letto riproduciamo di seguito il breve post di Saviano:
Vivo da otto anni tra i carabinieri. Ho vissuto con uomini della scorta che hanno fatto a lungo servizio d’ordine pubblico. Mi hanno raccontato spesso della delusione di subire sputi e violenze d’ogni tipo in situazioni di vera e propria guerriglia di strada. Ho per fortuna conosciuto carabinieri che detestano i colleghi violenti, aguzzini facili a manganellate ad inermi. Li chiamano “senza onore”. Mi è venuta in mente questa loro espressione, senza onore, guardando le immagini di sabato a Roma. Il poliziotto che schiaccia con una pedata di vendetta una ragazza a terra, inerme, inoffensiva. Il capo della Polizia dovrebbe identificarlo e impedirgli di partecipare in futuro a servizi di ordine pubblico. Ingiustificabile violenza. Non c’entra nulla con l’adrenalina dello scontro, non c’entra nulla con un’eccessiva risposta di difesa: argomentazioni che in genere – sbagliando – si utilizzano per giustificare la violenza. In questo video di Dina Lauricella http://goo.gl/E9we6s si vede al minuto 2:37 l’assoluta gratuità del gesto. Un gesto che delegittima l’intero corpo di polizia.
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