Come la settimana scorsa, i collettivi universitari anche oggi erano a manifestare contro i prezzi esorbitanti di un servizio che dovrebbe essere garantito alle migliaia di studenti che fanno la ricchezza dell'Alma Mater e della città di Bologna non solo perchè vivono il territorio ma perchè costituiscono la punta di diamante di quello che dovrebbe essere la futura società del Paese. Con un importo pari a 5,80 euro per un pasto infatti il servizio mensa dell'Unibo, affidato alla multinazionale della ristorazione Elior, è il più caro d'Italia. La mobilitazione di oggi si inserisce all'interno di un percorso di lotta che la scorsa settimana ha portato per quattro giorni di fila gli studenti a manifestare fuori dalla mensa.La risposta dell'università è sempre stata affidata alla violenza della polizia.
Il copione si ripete come la settimana scorsa: gli studenti scendono in presidio davanti alla mensa, oggi piu numerosi di ieri, arrivano le forze di polizia, aumenta la tensione fino a esplodere in una violenta carica, e poi un altra e un altra ancora. Studenti a terra, assieme a qualche poliziotto. Dopo alcune cariche di alleggerimento la polizia ha cercato di disperdere i manifestanti lungo una traversa che conduce in Via Irnerio. I manifestanti hanno reagito lanciando uova e fumogeni per cercare di rallentare la polizia. Il corteo si è poi ricompattato lungo via Irnerio, dove la rabbia contro una rivendicazione di diritti si è riversata nella città, con fumogeni, slogan e cori.
A questo punto la polizia, non sazia delle ripetute cariche, si è lanciata in un inseguimento lungo tutta la strada operando numerosi fermi. I manifestanti sono scappati in una traversa e hanno eretto delle barricate con dei pezzi di un cantiere per bloccare l'inseguimento delle forze dell'ordine. Una volta ricompattatosi, il corteo è poi ripartito in direzione della zona universitaria reclamando la libertà dei numerosi compagni fermati durante le ripetute cariche. In questo momento, sono tre i compagni arrestati. Questa sera, via Zamboni sarà attraversata da un aperitivo di solidarietà e domani si deciderà come proseguirà la mobilitazione.
La gestione del centro universitario è un chiaro esempio della svolta autoritaria impressa alla governance cittadina dalla giunta Merola. Nessuna forma di dialogo da parte dalla politica targata PD che affida la gestione delle contraddizioni in città ad una questura sempre più libera di agire massacrando e inseguendo violentemente chi manifesta.
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