I ragionamenti, le discussioni online sono sempre complicate, o non lo sono mai. Questo è il vero problema, un aut aut dal quale non si può sfuggire e in mezzo al quale c’è spazio per qualsiasi cosa, dall’opinione intelligente alla battuta fulminante, fino a Luca Sofri e alla sua combriccola di buontemponi, portatori di luce e verità che, meno male, vengono a illustrare le insidie del web a noi cavernicoli fermi alle discussioni da bar.
Il problema è tutto retorico ed è individuabile nella terra di mezzo che si estende dalla redazione del Foglio di Giuliano Ferrara ai blogger del Post. Ma, se il primo il piglio e la competenza da polemista vero in effetti ce li ha, i secondi sono soltanto alcuni tra i tanti epigoni senza talento, più o meno tetri simulacri di una verve che non conoscono, di un’intelligenza che non hanno e, probabilmente, di letture che non hanno fatto.
Sarebbe tuttavia ingiusto cercare di fare un elenco dettagliato di simili figuri e i poveri, talvolta meritevoli, blogger del Post in questa sede verranno investiti dell’onere di rappresentare tutta la categoria di giovani-non-più-tanto-giovani che scimmiottano Giuliano Ferrara, sputando qualcosa che dovrebbe essere veleno ma che in realtà risulta essere la variante 2.0 del «perbenismo interessato» di Guccini, con tutto il rispetto.
Ecco, per esempio, recentemente c’è stata una discussione su Twitter (https://storify.com/Ilbaldons/dialogo-a-distanza-guido-baldoni-christian-rocca) tra Christian Rocca – forse vi ricorderete di lui, o forse no, per la sua discussa e un po’ cialtrona opera di controinformazione, anzi controspionaggio, sull’inchiesta Nigergate di Bonini e D’Avanzo su Repubblica – e Guido Baldoni, figlio di Enzo, giornalista morto dieci anni fa in Iraq dopo essere stato sequestrato da un gruppo terroristico. In pratica, Rocca cita (male) un articolo di Fareed Zakaria nel quale si sostiene – riassumo, ovviamente – che l’Islam moderato sia una forza residuale e che l’Isis comunque rappresenta la maggioranza dei credenti in Allah. Il problema è che Rocca trasforma questo ragionamento in un drastico «non esiste l’Islam moderato, tutti stanno con l’Isis», una forzatura dagli evidenti scopi ideologici. Baldoni risponde dicendo che Rocca è in malafede. A questo punto, il Rocca, preso in castagna, risponde con un classico «smamma troll», locuzione in voga su Twitter, usata in genere per allontanare i disturbatori indesiderati. Baldoni – va detto: gran signore – fa presente che suo padre è stato ammazzato dai terroristi e che, dunque, capisce benissimo di cosa si stia parlando e certo non può venire accusato di essere un fiancheggiatore dell’Isis. Così, Rocca sbrocca (pardon) e si mette a fare la vittima, con la morte di Enzo Baldoni che viene ridotta, davanti al di lui figlio, al rango di artificio retorico usato soltanto per aver ragione nella discussione. La paranoia, noterà il lettore, fa brutti scherzi, a volte. Il dibattito va avanti ancora un po’, alla fine Rocca decide di autosospendersi dall’uso di Twitter per qualche tempo.
Tutto questo per dire cosa? Esiste, in giro per il web, una combriccola di benpensanti che spara sentenze in post pieni di apparente buonsenso e che poi si rivela però violentissima con chi non è d’accordo. Certi articoli dei tetri epigoni di Ferrara di cui sopra portano con sé un sottinteso pericolosissimo: la verità è questa, raccontata con semplicità, chiarezza e coerenza, come si può non essere d’accordo? La riproposizione dell’eterno conflitto tra fatti e opinioni, con la presunzione di riuscire a separare le due cose in maniera netta e indiscutibile. Leggete uno dei tanti articoloni del Post sulle cose «raccontate per bene e dall’inizio» o su «tutto quello che c’è da sapere su»: sbrodolate ideologiche travestite da piatta narrazione delle cose, ricatti retorici messi giù con indubbia abilità e in modo clamorosamente subdolo. A una prima distratta lettura sono pure convincenti. Il sottinteso è sempre lo stesso: le opinioni fatevele da voi, ma i fatti sono davvero questi. E chi non è d’accordo è matto oppure mente sapendo di mentire.
Troppo comodo.
Heidegger sosteneva che la separazione di fatti e opinioni sia, in realtà, una sciocchezza, dal momento che i fatti sono opinioni.
Ok, a questo punto dovremo aspettarci che, prendendo in prestito il pensiero di un altro grande pensatore reazionario di questi tempi, si tirerà fuori una qualche tirata sul relativismo. E sarà l’ennesima prova che non ci hanno capito un cazzo.
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Daniele
Ci sarà un motivo per cui mi sono cancellato da Twitter e da Facebook e mi auguro che molti (tutti magari) facciano lo stesso