Questo anno scolastico si apre, così come si era chiuso il precedente, con la forte protesta di lavoratori della scuola, studenti e famiglie, contrari alla iniqua Legge 107 “La buona scuola”.
Una vera controriforma, varata dal governo Renzi ma fortemente sostenuta dal padronato e dagli industriali in prima fila. Una controriforma che ha l’obiettivo di smantellare una volta per tutte quell’impianto egualitario che dovrebbe caratterizzare la scuola pubblica: dove ciascuno, indipendentemente dal ceto di appartenenza, possa essere formato con pari opportunità, con la massima cura e qualità, con piena possibilità di accedere al sapere, alla cultura e alle professioni.
Quel che resta della scuola pubblica è una sorta di ufficio di orientamento professionale, al servizio delle necessità delle imprese e del mercato, il cui compito è formare e smistare la manodopera richiesta. Questa è la “modernizzazione” dell’Istruzione come viene intesa ed imposta dalla UE al nostro paese.
Le vittime di questa scelta scellerata sono le giovani generazioni, private del più importante strumento di formazione civile, culturale, umana e professionale, e coloro (un milione di addetti) che nella scuola operano.
Lavoratori costretti a tappare i buchi per le supplenze, privati di risorse tecnologiche moderne ed efficienti, numericamente insufficienti a svolgere il loro compito educativo e formativo, pagati con stipendi tra i più bassi d’Europa a parità di orario. Insieme a questi, l’intero Paese viene costretto a un futuro di ignoranza e sfruttamento.
Ross@ Bologna è con i suoi militanti parte dei lavoratori e degli studenti che lottano contro questa “buona scuola”, per il rilancio della scuola pubblica statale, per ottenere, insieme a migliori condizioni di lavoro e di
salario, la costruzione della scuola del “non uno di meno”.
Allo stesso tempo, Ross@ è impegnata nelle iniziative di lotta e mobilitazione che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane saranno praticate anche nella città di Bologna.
E’ importante sottolineare il carattere autonomo che tali iniziative stanno assumendo: esse indicano una rinnovata capacità di una importante categoria di lavoratori e degli studenti, di mobilitarsi e organizzarsi senza attendere forze politiche perennemente in colpevole ritardo e culturalmente subalterne o forze sindacali balbettanti se non complici.
Il mondo della scuola sta fornendo, anche per queste sue caratteristiche di autonomia e di analisi, un importante riferimento per una nuova fase politica e di lotta. Questo è il nostro augurio per il nuovo anno di scuola.
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