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Non molliamo la presa sui referendum contro i trattati europei

NON MOLLIAMO LA PRESA SUL REFERENDUM CONTRO I TRATTATI EUROPEI

 LETTERA APERTA DI ROSS@ AL MOVIMENTO 5 STELLE

Il Movimento 5 Stelle rappresenta, al momento, l’unica opposizione parlamentare, non reazionaria né subalterna, all’autoritarismo neoliberale del governo Renzi. Inoltre, avanzando la proposta di un referendum sull’euro, il Movimento 5 Stelle ha avuto il merito di rivendicare la possibilità di esercitare la sovranità popolare su un tema discriminante come quello di una moneta unica che funziona da strumento politico per imporre austerità e controriforme sociali. Questa importante iniziativa è, però, giunta all’appuntamento del necessario voto in Senato senza avere sedimentato una reale campagna di informazione e di lotta. Un’occasione, dunque, è andata perduta.

Come Ross@ da tempo sosteniamo la sostanziale irriformabilità dell’Unione Europea, dell’Euro e del suo impianto ordoliberale. Da tempo, nei limiti delle nostre forze, insistiamo sulla necessità di rompere con l’intera struttura istituzionale incarnata dai Trattati europei (sottoscritti da governi indifferentemente di destra, Lega compresa, e di sinistra), una struttura che erode incessantemente diritti sociali e spazi di democrazia e di cui il Partito Democratico è il principale agente italiano. A nostro parere si tratta di un sistema di “governance” che si sta evolvendo in direzione di un sempre maggiore intreccio con i diversi sistemi nazionali (come mostrato dal piano 2015 – 2025, Completare l’Unione monetaria ed economica dell’Europa), rendendo impossibile una qualsiasi politica economica e sociale alternativa a quella esistente.

Per prima cosa, dunque, invitiamo gli attivisti e i parlamentari del Movimento 5 Stelle a non lasciare cadere tale questione e a promuoverne, piuttosto, la discussione all’interno del movimento. In mancanza di un accrescimento significativo della sensibilità di massa su questi temi, infatti, essi non potranno che essere demandati a soluzioni reazionarie e gattopardesche, o comunque continuamente depotenziati dagli “oppositori di Sua Maestà” a quello che, come Ross@, abbiamo definito “sistema PD”.

In secondo luogo invitiamo il Movimento a moltiplicare i momenti di confronto con noi e con tutte le forze che condividano questi presupposti, affinché su questi temi si possa sviluppare un percorso di ampia portata, unitario e condiviso, a partire proprio dal principio della “sovranità popolare”, da rivendicare e reinventare in una situazione ormai sempre più caratterizzata in senso “postdemocratico”. Per quanto ci riguarda, pensiamo che uno dei terreni d’azione comune possa essere il rilancio del referendum di indirizzo costituzionale sui Trattati europei consegnato da Ross@ alla Presidenza della Camera dei Deputati il 21 marzo 2014. Siamo consci della difficoltà di una campagna referendaria, soprattutto quando, come in questo caso, necessita di una riforma di tipo costituzionale  per potere essere realizzata, ma crediamo che sia possibile, questa volta, assumerla come occasione e strumento per aprire un dibattito pubblico incisivo intorno alla natura istituzionale della UE e delle sue conseguenze in termini di erosione dei diritti sociali e degli stessi principi costituzionali. La stessa lotta contro le riforme istituzionali del governo Renzi, che sicuramente ci vedrà compartecipi, dovrà necessariamente affrontare questi temi, nella misura in cui la concentrazione dei poteri nelle mani del governo è elemento essenziale della trasformazione richiesta ai singoli Stati nel quadro della governance europea.

Una parola, infine, sulla Costituzione, assunta come uno dei punti di riferimento fondamentali da parte del Movimento 5 Stelle. Non abbiamo dubbi nel considerare la difesa dei principi costituzionali come un terreno di lotta importante, da praticarsi non solo nelle sede istituzionali ma anche nelle mobilitazioni, ancora troppo disperse, che si oppongono alle politiche governative. Per farlo, però, occorre prima di tutto rendersi conto di come la carta costituzionale sia già oggi in parte svuotata dai diktat europei (si pensi all’obbligo di pareggio di bilancio), aprendo una contraddizione potenzialmente dirompente tra i suoi principi fondamentali e un quadro normativo che, imponendo il principio concorrenziale e mercatistico tra gli stati, colpisce duramente la vita delle persone (abbassando salari, flessibilizzando il lavoro, tagliando i servizi, privatizzando di fatto sanità ed educazione).

La sovranità appartiene al popolo e al popolo deve tornare!

Apriamo spazi per discuterne, creiamo strumenti per decidere!

www.rossa.red

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