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Catania. Stanchi di subire

'Chi semina vento raccoglie tempesta', dice un saggio detto popolare.

Ed è tempesta che Renzi e il suo governo raccolgono al loro passaggio, ed è tempesta e una cattiva accoglienza che hanno trovato a Catania, durante tutta la festa dell' Unità e nella giornata dell'11 settembre.

Dopo le varie contestazioni precedenti, ieri, più di mille persone sono scese in piazza nonostante il mal tempo, determinate ad arrivare sino alla Villa Bellini in cui si teneva il comizio del premier.

Il corteo determinato da piazza Iolanda ha raggiunto e forzato la zona rossa.

Dopo le cariche i manifestanti si sono riversati nuovamente per le strade continuando la contestazione ed inveendo contro l'intervento delle forze dell'ordine.

A fine serata il legal team ed un presidio sotto la questura hanno chiesto ed ottenuto la liberazione dei due fermati.

La città di Catania ha visto una trasformazione mistica serpeggiare per le proprie strade, da un lato aiuole tagliate, villa Bellini tirata a lucido, dall'altro militarizzazione alle stelle: chi è stato così ingenuo, o presuntuoso, da pensare che questa città avrebbe assistito inerme a un altro scempio e un altro insulto alla propria dignità, ha pensato male.

La manifestazione di ieri, 11 settembre, è stata la dimostrazione che il limite è stato superato: governi ladri e politicanti scaltri se ne sono visti tanti, troppi.

La determinazione del corteo regionale che ha attraversato questa città è simbolo di un'esplosione di rabbia collettiva, di un'esigenza reale di difendere la propria dignità.
E come aveva già annunciato la figura del Pupo Siciliano, difensore della nostra terra, l 'equilibrio è già stato rotto da tempo da chi, senza remore né limiti, ha distrutto presente e futuro di intere generazioni, ha negato diritti fondamentali, ha asfaltato quel poco che ci era rimasto.

Stanchi di subire, la Festa di Matteo Renzi è stata tutt'altro che rose e fiori, a Catania, come pochi giorni fa a Lecce, come in tante altre città non è e non sarà benvenuto.

Chi lucra e specula sulle vite altrui, seduto su una poltrona di governo, non si merita nessuna festa, non si merita nessuna buona accoglienza.

A tutti quelli che hanno criticato i sanzionamenti alla sede del PD, i fischi sotto il palco, i presidi, i volantinaggi e l'espressione di rabbia della piazza di ieri vogliamo dire che l'unica violenza che abbiamo visto è stata quella del PD: militarizzazione ed occupazione del centro di Catania contro il volere della città.

E per festeggiare cosa?

Buona scuola, piano casa, job's act che hanno macellato le fasce deboli, annullato ogni sorta di tutela sociale, tagliando il paese a metà: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.

Per questo diciamo che tutti eravamo lì per cacciare Renzi, tutti eravamo quei precari, studenti, disoccupati agguerriti, tutti eravamo gli uomini, le donne, vecchi e bambini che in quella piazza hanno espresso dissenso ognuno secondo le proprie pratiche e possibilità.

Si è creato fermento e rivalsa a Catania ed in Sicilia attorno all'opposizione a Renzi, alla sua campagna per il referendum spacciata per festa, per questo l'unico modo di dare corpo alle mille espressioni, spontanee ed organizzate, che si sono viste in queste settimane,è rilanciare ad una prossima tappa che porti avanti l'opposizione al governo Renzi e alla sua campagna per il Si al referendum.
Cacciamo Renzi e tutta la cricca

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