È di questi giorni la notizia della possibilità di un intervento armato degli USA contro il Venezuela. Le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump (che non escludono, appunto, l’opzione militare) sono arroganti ed emblematiche di una visione imperiale delle questioni internazionali.
In un delirio di sudditanza i media italiani riportano la notizia senza critica alcuna. Il fatto è che si ritengono queste minacciose dichiarazioni assolutamente normali, legittime.
Non c’è nessuna indignazione, nessun accenno alla sovranità di quei popoli che non vogliono sottomettersi alla dittatura del grande fratello statunitense. Niente. In molti articoli si arriva a indicare Trump come grande stratega e gli Stati Uniti come esportatori di democrazia.
Sul Venezuela (così come in tante altre parti del mondo, dal Donbass allo Yemen, alla Siria …) non ci possono essere ambiguità né “tattiche” politiciste che permettano di non prendere posizione. Pensare che quello che succede in Venezuela sia qualcosa di lontano o di poco interessante è fuorviante. In Venezuela è in gioco una visione di sistema profondamente diversa da quella trionfante con il pensiero unico. Esiste una vera e propria lotta di classe dov’è in gioco ben più del futuro di quella nazione. È qualcosa di più grande e profondo ed è per questo che non si può tergiversare e “vedere l’effetto che fa”. Bisogna essere partigiani. Si deve scegliere: o di qua o di là.
Noi siamo a fianco della rivoluzione bolivariana, del popolo e del legittimo governo venezuelano. Rifiutiamo la logica di considerare l’America latina un feudo dell’impero statunitense. Condanniamo le minacce di chi si scaglia contro l’indipendenza delle nazioni e dei popoli che contrastano il capitalismo e che cercano una via originale verso un mondo migliore e più giusto.
PCI – federazione regionale del Veneto
FGCI – Veneto
Rete dei Comunisti – Veneto
Fronte Popolare – Verona
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