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Antifascismo e democrazia

Prescindendo dal merito della legge che intende colpire la propaganda fascista approvata ieri in prima lettura dalla Camera e che sicuramente presenta difficoltà e zone d’ombra (considerato anche la parte proponente, quella del PD, e il ruolo da essa avuto nei reiterati attacchi alla Costituzione, come si cercherà di precisare meglio in seguito) l’elemento più impressionante della giornata politica di ieri è sicuramente rappresentato da questo tweet emesso da un deputato 5 stelle:

carlo sibilia
@carlosibilia
Oggi la Apple presenta l’#iPhone8 noi in parlamento siamo costretti dal #PD a discutere di #fascismo vs #comunismo …#fatevoi #AppleEvent.

Una dichiarazione davvero impressionante per la dimostrazione che contiene di superficialità e incultura. Una dichiarazione molto pericolosa che segue alle dichiarazioni rilasciate a suo tempo (campagna elettorale 2013) dall’allora “capo della coalizione” Movimento 5 Stelle Grillo, circa “l’antifascismo che non gli compete”.

Non possiamo lasciare cose del genere sotto silenzio.

La nostra replica non può lasciare adito ad alcun dubbio: L’Antifascismo è l’elemento fondativo della democrazia italiana; la Costituzione è Antifascista.

Non sviluppiamo qui, nel ricordare questi principi fondamentali, alcun passaggio retorico ricordando la tragedia della seconda guerra mondiali della quale il fascismo fu il principale responsabile; i sacrifici, la lotta, i lutti, le devastazioni che segnarono quel tragico periodo.

Fu tutto vero e compiuto – appunto – senza retorica, come il gesto quotidiano di un dovere da compiere verso se stessi e i propri ideali.

La Resistenza e il 25 Aprile rappresentarono il capitolo più importante della storia del Paese.

I partigiani lottarono per la libertà e per l’affermazione dell’indipendenza nazionale, la loro lotta aprì la strada per un riscatto sociale che le vicende degli ultimi anni hanno sicuramente messo in discussione, attraverso un attacco pesante alle condizioni materiali e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ci sono state anche pesanti modifiche allo stesso dettato Costituzionale, come quelle relative all’articolo 81 sul pareggio di bilancio e si è tentato anche di modificarne il senso complessivo attaccando a fondo la centralità del Parlamento (e stanno su questo punto le incancellabili responsabilità del PD che non può certo pretendere di rifarsi un volto su questo terreno presentando un antifascismo di facciata).

Il tentativo di stravolgimento della Costituzione però, come tutti ricordano, è stato respinto con il voto popolare del 4 dicembre 2016.

La riaffermazione, con grande forza, dei valori dell’antifascismo deve quindi accompagnarsi con la richiesta di piena applicazione del dettato costituzionale, come non è avvenuto nel corso del tempo e di respingimento degli ulteriori tentativi che nonostante il voto popolare sono ancora in atto di stravolgere il senso della nostra democrazia repubblicana.

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1 Commento


  • Daniele

    Va bene essere imbecilli, ma qui si esagera………

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