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«Posizionamenti» sul governo Monti.

Via libera e sostegni dal Centro-Sinistra

“La presentazione del nuovo governo guidato da Mario Monti conferma le nostre migliori aspettative. Ora il banco di prova è il parlamento dove si misurerà il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono e da oggi la novità è che chi scende in campo non potrà evitare di dire chiaramente se gioca per l’Italia o contro il paese” ha dichiarato Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera, il quale aggiunge: “il discorso di Monti ci convince pienamente”

“Il partito delle elezioni a breve, del tanto peggio tanto meglio, è vivo e vegeto e aspetta solo l’occasione. Ma sappia che per la legalità, per il ripristino di un minimo di stato di diritto e di democrazia, troverà noi Radicali convintamente al suo fianco” ha affermato in Senato Emma Bonino.

Fratelli e coltelli nel Centro-Destra.

“Evidentemente sul complesso del discorso del presidente Monti è necessaria una riflessione politica generale che andrà fatta a tempo e luogo opportuno. Sul merito, con un approccio in parte ancora metodologico, Monti ha fatto un discorso equilibrato, in continuità esplicita con molte delle cose fatte dal governo Berlusconi e per ciò che riguarda il futuro con la lettera inviata all’Europa” ha dichiarato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.

“Staccare la spina non è il problema. Quando parte un nuovo governo, gli si augura buon lavoro” ha invece sottolineato il “dissidente” del Pdl Claudio Scajola rispondendo ai cronisti sulle affermazioni di Silvio Berlusconi il quale aveva detto che il Pdl potrebbe staccare la spina quando vuole al governo Monti. Più entusiasta un altro dissidente del PdL, Beppe Pisanu, secondo cui: “Monti con le sue dichiarazioni programmatiche ha dimostrato di essere un tecnico di alto profilo politico. Mi ha colpito in particolare il richiamo forte e convincente all’europeismo di De Gasperi”.

Con Monti fino alla fine della legislatura

Montezemolo, ha detto che il governo Monti “ha chiarissime le priorità urgenti e sarà fondamentale per la salvezza dell’Italia”. Per il presidente della Ferrari, intervenuto a margine di un convegno occorre anche pensare alla scadenza naturale della legislatura, nel 2013, quando l’Italia ha l’occasione di “aprire una nuova pagina”. “Nel 2013 – ha detto Montezemolo augurandosi una riforma della legge elettorale – ci saranno delle elezioni importantissime che segnano la fine di questa transizione infinita, e che auspico aprano la strada a una classe dirigente nuova”.

Il Vaticano ha fatto asso pigliatutto

Al mondo cattolico piace il governo guidato da Mario Monti, sostenuto quasi da nove cattolici impegnati su dieci, e anche dai fedeli non praticanti. È quanto emerge da un sondaggio Ipsos su “I cattolici e l’attuale scenario politico”, realizzato per conto della Fondazione Achille Grandi per il Bene Comune. “I dati dimostrano che i cattolici sostengono il governo Monti mentre nel sondaggio precedente avevamo sottolineato come quasi un cattolico su due non avrebbe votato”, commenta il presidente della Fondazione delle Acli, Michele Rizzi, sottolineando che oltretutto, “nel governo ci sono molti cattolici – precisa Rizzi -. Questo dimostra come in un periodo di crisi si faccia ricorso a personalità che il mondo cattolico da sempre esprime e che sono riconosciute da tutti come super partes”.

Cremaschi. “Monti ripropone una ricetta liberista. Occorre mobilitarsi”

“Le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio, Mario Monti, sono socialmente pessime. Esse sposano totalmente la lettera della Bce che propone in Italia quella ricetta liberista che sta distruggendo lo stato sociale in Europa». Ad affermarlo in una nota è Giorgio Cremaschi, commentando le dichiarazioni del neo premier. Per Cremaschi, infatti, «si esalta la flessibilità del lavoro, alludendo alla possibilità di licenziamenti più facili per i nuovi rapporti di lavoro, cioè prima di tutto proprio i giovani. Si esalta la flessibilità contrattuale, si annunciano tagli alle pensioni, si tassa la prima casa, mentre si sceglie la norma folle del pareggio di bilancio in Costituzione. Assente totalmente la patrimoniale sulle ricchezze reali e qualsiasi misura a freno della speculazione finanziaria. I ricchi non pagano sostanzialmente nulla», sottolinea. Tutto questo, aggiunge Cremaschi, «è assolutamente iniquo e non basta certo dichiarare che si opera con equità. Essa è totalmente assente in questa impostazione e per questo il movimento sindacale deve opporsi sin d’ora ad essa. Il massacro sociale è già in atto e così lo si aggrava e basta. Bisogna mobilitarsi contro questo programma, altro che patto sociale»

Vendola deluso. “Meno male che non stiamo in Parlamento”

“Festeggiamo oggi la fine di uno stile, quello stile commercial-pornografico che ha segnato la stagione berlusconiana; però non festeggiamo la fine di una politica. Avevamo aperto credito nei confronti del governo Monti apprezzandone il livello e la scelta di alcuni ministri. Le sue dichiarazioni programmatiche ci hanno invece delusi». Lo ha detto in una conferenza stampa Nichi Vendola che ha riunito oggi la direzione di Sel per fare il punto sulla situazione politica. «Le dichiarazioni programmatiche di Monti – ha aggiunto il governatore della Puglia – rappresentano un profilo politico conservatore e anche un elemento di continuità con le politiche economiche e sociali del governo Berlusconi. Non danno un messaggio positivo nei confronti dei giovani visto che rilanciano la riforma Gelmini. Francamente ci aspettavamo di più per un’Italia che cade sotto i colpi del fango e della povertà». I giornalisti hanno chiesto a Vendola se avrebbe votato la fiducia a Monti se Sel fosse ancora in Parlamento: «Questa è la fortuna – ha risposto Vendola – di non esserci più». In ogni caso Vendola ha assicurato che, pur nella diversità di vedute con il Pd, «non è pensabile che venga strappata la foto di Vasto che sancisce l’alleanza con Di Pietro e Bersani».

Ferrero critico. “Monti è espressione dei poteri forti”

«Questo governo non ci piace: è espressione dei poteri forti, delle lobby, di quel mondo che ci ha portato nella crisi attuale». Molto critico Paolo Ferrero (Prc) verso Monti. «Questo governo legato alle banche, alle imprese, al Vaticano, alle università private, ai ‘soliti noti’ è il contrario di quello che serve al Paese. L’Italia dovrebbe mettere in discussione le politiche europee che sono all’origine della speculazione mentre questo governo è espressione diretta dei potentati e dell’ideologia neoliberista che hanno forgiato quelle politiche errate. La parola spettava al popolo, la scelta di non andare alle elezioni anticipate è un grave errore che purtroppo – conclude Ferrero – pagheranno gli italiani».

Diliberto prende tutti “in contropiede”

Di tutt’altro genere invece l’accoglienza al governo Monti di Diliberto (Comunisti italiani): “Non possiamo che esprimere apprezzamento per il livello professionale ed intellettuale dei ministri che entreranno a far parte del governo Monti. Nella sobrietà comportamentale – afferma Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra – si avverte una netta discontinuità, una positiva differenza rispetto all’orrendo circo del governo Berlusconi. Per un giudizio di merito attendiamo naturalmente di verificare il programma di governo e i singoli provvedimenti che, auspichiamo, rappresentino altrettanta discontinuità. E non solo nelle forme, ma soprattutto nella sostanza rispetto alle interferenze delle oligarchie europee, delle banche e della finanza”.

La Lega, contro Monti, torna ad abbaiare anche contro Roma e il Sud

«Finalmente il Presidente Mario Monti ha svelato il programma di Governo: più tasse per tutti quelli che le hanno pagate finora. Inutile dire che a pagare il costo di questa nuova fase saranno i cittadini, i lavoratori e le imprese del nord’. Lo scrive il senatore della Lega Nord, Paolo franco secondo il quale »Mario Monti ha illustrato un programma superficiale e zeppo di principi ideali per quando riguarda la riduzione della spesa pubblica,la crescita e lo sviluppo ed invece è stato assolutamente concreto e chiaro quando ha trattato degli strumenti che riguardano il reperimento delle risorse: reintrodurrà l’Ici sulla prima casa, applicherà un’imposta sui patrimoni immobiliari, aumenterà le imposte sui consumi, rinvierà le pensioni per coloro che hanno pagato una vita di contributi. Si conferma la politica centralista ed assistenzialista che ha lo scopo di tartassare il nord per mantenere il tenore della burocrazia romana e del sud assistito«

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